Tutte le novità dei primi 7 mesi. Va fortissimo il turismo religioso. Record di stranieri e soprattutto di americani, meno bene gli italiani.
di Gabriella Mecucci
Il 2025 sarà un’annata d’oro per il turismo umbro. I primi sette mesi hanno fatto segnare una grandinata di record. Scartabellando i dati forniti dalla Regione e da Sviluppumbria si leggono cifre da capogiro. Gli arrivi sono cresciuti complessivamente oltre l’8% sul 2024, che già aveva avuto un importante segno più rispetto al 2023 e al 2022.
L’aumento delle presenze è ancora superiore e fa segnare un +10,5. Se il raffronto si fa col 2019 – l’anno prima del covid – vediamo una vera e propria iperbole: si impennano del 20% gli arrivi e del 27 le presenze. E continuando a guardare le serie statistiche sino al 2000, ci si accorge che mai si era arrivati a tetti tanto alti. Nello snocciolare questa marcia trionfale non si può non segnalare però che l’introduzione del Cin e del Cir (codici identificativi per gli affitti brevi) ha fatto emergere alcuni pezzi di sommerso. Ciò detto, l’ottimismo è più che lecito.
Risultati dunque assai confortanti e, se si guardano le percentuali degli stranieri che scelgono l’Umbria,, allora siamo in presenza di un vero e proprio boom. Nei primi sette mesi c’è stato un +18,3 negli arrivi e un +17,6 nelle presenze. E sul 2019 raggiungono rispettivamente un più 27% e ed un più 33. La salita, anche in questo caso, è costante in tutti gli anni, a partire dal 2000.
A quale nazionalità appartengono i visitatori in maggiore crescita? Provengono dagli Usa, seguiti dai tedeschi. Dentro questa marcia trionfale c’è ovviamente chi va meglio e chi va peggio, i comparti emergenti e quelli che sembrano aver raggiunto il tetto, i comprensori che tirano di più e quelli che vanno meno bene.
Del tutto inaspettato – spiegano gli addetti ai lavori – è il record dei turisti a cinquestelle, quelli carichi di soldi che chiedono strutture lussuose, ma queste sono ancora troppo poche per accoglierli tutti. Probabilmente l’Umbria ha iniziato a intercettare una parte del turismo di super ricchi che sceglieva il famoso “Toscana shire”. E poi ci sono gli amanti della natura: tira moltissimo il settore del bike, con i tedeschi e gli olandesi in maggioranza. E poi ci sono quelli – sempre di più – che percorrono i cammini immersi nella spiritualità.
Su tutto vince il turismo religioso. Assisi è la vera superstar con un numero di visitatori che supera abbondantemente quelli della stessa Perugia – piazzata sin qui al secondo posto: Il Giubileo, l’elezione del nuovo Papa, il centenario del Cantico delle Creature hanno aiutato a raggiungere il primato con poco meno di un terzo dell’intera torta di visitatori dell’Umbria. E tutto fa pensare che in settembre, con la canonizzazione di Carlo Acutis, la crescita possa avere un’ accelerazione.
L’anno prossimo poi ci sarà l’ottavo centenario della morte di San Francesco e la performance verrà spinta verso l’alto. A rendere più solido il successo del turismo religioso c’è Cascia che si piazza al terzo posto nella classifica delle destinazioni, dietro Perugia e prima di Spoleto. di Foligno e di Orvieto. Un “miracolo” di Santa Rita che è la protettrice “degli impossibili”. Sta riprendendo infine anche Norcia che ha ancora la splendida piazza centrale tutta transennata: una corsa ad handicap la sua. L’aumento delle presenze dei pellegrini è fortemente sottostimato perché vengono ospitati gratis anche da famiglie e da strutture religiose, come è accaduto ad esempio per una parte consistente dei circa 15mila giovani arrivati in agosto in occasione del loro Giubileo.
Fra i borghi “tirano” quelli del Trasimeno: Castiglion del Lago, Passignano e Tuoro, ma vanno bene anche Torgiano, Spello, Bevagna. E naturalmente Cascia, terza – come giù detto – nella classifica generale e prima in quella dei centri sotto i tremila abitanti. Vale la pena ricordare che il maggior numero dei frequentatori dell’Umbria proviene in larga maggioranza da Roma, seconda Napoli, terza Milano. La regione, neanche a dirlo, è fortemente penalizzata dall’inefficienza del trasporto ferroviario che, Salvini regnante, è stata eretta a sistema, e difesa con protervia.
Ci sono delle realtà emergenti e straordinarie. Fra queste il Ponte Tibetano di Sellano (Comune con circa 900 anime) che in un anno, a cavallo fra il 2024 e il 2025, ha raggiunto i 56mila biglietti e continua a crescere se si guardano le prenotazioni: una scommessa vinta. C’è Carsulae che nel primo semestre ha avuto più di quarantamila visitatori e che in passato era un sito archeologico semisconosciuto. Sempre forte va Rasiglia che sembra però aver raggiunto il tetto massimo: ormai ha difficoltà ad accogliere un numero più ampio di visitatori.
La Valnerina quindi si sta riprendendo bene, anche se quest’anno la mancata fioritura di Castelluccio ha frenato in qualche misura la risalita. E’ sempre straordinario l’afflusso alla Cascata delle Marmore e sta crescendo quello al lago di Piediluco. Naturalmente il comprensorio che vince su tutti è quello di Perugia-Assisi. E dal portale Umbria tourism si evince che le ricerche e le prenotazioni sono molto forti anche in agosto. Il trend dunque potrebbe migliorare. Anno scorso si superarono ampiamente i 7 milioni di presenze. Il 2025 dovrebbe andare oltre gli 8 milioni. Quello che una volta era un sogno, e cioè toccare i 10 milioni, è a portata di mano.