di Giampiero Rasimelli
Foto ©Fabrizio Troccoli
Non sono ternano, ma sono ugualmente preoccupato per quel che sta accadendo in questi giorni nella città di Terni. Le questioni ternane hanno un riflesso e una dimensione regionale, non si può incorrere in nessuna sottovalutazione o disattenzione. Gli aspetti che voglio sollevare sono quattro.
Il primo riguarda la squadra di calcio che attualmente milita in serie C. E’ la prima delle questioni perché molte cose che discuteremo si dipanano dalla vicenda Ternana Calcio, cuore di un inestricabile coacervo di conflitti di interesse. La società calcistica vive un momento molto difficile, se non drammatico. Bandecchi, oggi Sindaco e Presidente della Provincia, ne è evidentemente il “deus ex machina” e lui stesso asserisce che la società è piena di debiti (chi li ha fatti?), che ha subito una penalizzazione per mancato pagamento dell’IRPEF sugli stipendi e ha ricevuto un prestito dalla Ternana Women (oltre 3 milioni di euro), presieduta formalmente dallo stesso Bandecchi, al fine di sostenere lavori inderogabili di adeguamento dello Stadio Liberati (ma non è chiaro se questi soldi verranno o meno effettivamente utilizzati per questo scopo). Entro il 16 settembre e poi 16 ottobre vi saranno scadenze di verifica da parte della Federazione Gioco Calcio sulla regolarità dei pagamenti ai dipendenti, degli adempimenti contabili e su quelli relativi all’ iscrizione al campionato e tutto dovrà essere in regola per evitare un’ulteriore e definitiva penalizzazione (in questo caso la società rischierebbe la categoria). La società ha condotto una campagna acquisti tanto ampia quanto segnata dall’obbiettivo esplicito di lottare per la salvezza della categoria a fine campionato, cosa certamente sorprendente, che conferma tutte le difficoltà societarie di una squadra che fino a pochi mesi fa lottava con autorità per la promozione in Serie B. La Ternana è co-intestataria della convenzione col Comune per la realizzazione del progetto Stadio-Clinica, ma non sono certi i destini della società che è ufficialmente in vendita e che sembra trovare serie difficoltà nella ricerca di acquirenti credibili, capaci di investire in autonomia e non, come sembra essere fin qui, come prestanome del “deus ex machina“ Bandecchi, magari nascosti dietro la faccia del “Viperetta” Massimo Ferrero, oggi dipendente di Bandecchi, ieri a lungo presidente della Sampdoria, portata al fallimento e al centro di vari scandali e procedimenti giudiziari. Uno scenario preoccupante che giustifica le parole dell’allenatore Liverani prima della chiusura del calciomercato : “ speriamo che a fine settembre sapremo quanti saremo e cosa saremo”. Che cosa accadrà della Ternana nelle prossime settimane?
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Il secondo aspetto riguarda invece l’intricata vicenda del progetto Stadio Clinica del valore di circa 45 milioni di euro. Per entrare subito nel merito dei dubbi è bene chiarire a) che la convenzione per l’utilizzo e la ristrutturazione dello Stadio Liberati è assegnata per 44 anni dal Comune alla Stadium srl, composta dai due fratelli D’Alessandro, oggi prorietari della Ternana in vendita e dalla Ternana stessa b) che la proprietà dei terreni su cui dovrebbe sorgere la clinica è della società Ternana Women controllata dalla Unicusano di Bandecchi c) nella convenzione è scritto che la tempistica e gli esiti della costruzione della clinica e della ristrutturazione dello stadio (che prevede demolizione e ricostruzione) sono due cose distinte e che i destini dell’una non sono collegati a quelli dell’altra d) infine è da sottolineare come l’equilibrio finanziario del progetto Stadio Clinica sia assicurato in modo sostanziale dall’accreditamento da parte della Regione di 80 posti letto ad una clinica che oggi ancora non c’è, accreditamento già negato dalla Giunta Tesei e che non trova nessuna accoglienza presso la nuova Giunta Regionale, per gli stessi motivi espressi dalla Giunta precedente e perchè impegnata nella redazione di un nuovo piano sanitario regionale che dovrà necessariamente partire da quel che c’è e non da vaghi disegni. A fronte di tutto questo la prima domanda è: può Bandecchi Sindaco e adesso Presidente della Provincia essere in qualsiasi veste, diretta o indiretta, protagonista di questa vicenda? La seconda è: può il Comune e può la Regione prendere in considerazione un progetto così impegnativo e significativo per la vita della città e di tutta l’Umbria le cui basi sono così fragili e dubbie sotto i profili giuridici, economici, di politica sportiva e sanitaria? Sorprendentemente pochi giorni fa Bandecchi, dopo aver tuonato in conferenze stampa estive sull’ormai certa attivazione operativa del progetto (minacciando di ricorsi legali lo stesso Comune di Terni di cui è Sindaco) e non aver preso parte a Consigli Comunali da lui indetti su questo progetto, ha annunciato a nome di Unicusano di essere pronto a “regalare” il progetto Stadio Clinica a chi volesse acquisire la Ternana Calcio, quasi volendo ritrarsi da tutto questo castello di carte da lui stesso creato. E’ annunciato per lunedi un nuovo Consiglio Comunale su questi temi … cosa accadrà … ci sarà Bandecchi ? … Cosa potrà dire finalmente da Sindaco del tutto incompatibile con gli interessi diretti e indiretti di questo progetto? Quali rassicurazioni potrà dare ai tifosi della Ternana e alla città ?
Terzo aspetto, la questione relativa agli Ospedali di Terni e Narni-Amelia. Qui siamo difronte al trascinamento degli impegni assunti e non corrisposti dalla Giunta Tesei e alle dichiarazioni roboanti e irresponsabili del solito Bandecchi. Negli ultimi mesi di mandato la Tesei aveva detto di avere 128 milioni (euro piu’ euro meno) per la realizzazione dell’ospedale ternano a Colle Obito. La Proietti assunta la delega della sanità e visti i conti, ha detto che i soldi eventualmente disponibili sono molto meno e in parte significativa già impegnati in altri interventi sanitari. Ma la cosa importante è che a detta di tanti tecnici con il progetto di Colle Obito si andrebbe in sostanza solo ad una ristrutturazione dell’attuale ospedale, mentre sarebbe necessaria una struttura ospedaliera completamente nuova per dare risposta alle esigenze sanitarie dei cittadini e del territorio, creando un hub sanitario attrattivo anche da fuori provincia. La Regione sembra aver sposato questa tesi, le dichiarazioni della Proietti vanno in questa direzione e tendono ad aprire su questo un punto di vertenza nazionale col Governo, dicendo che la realizzazione del nuovo ospedale ternano dovrà essere una delle principali opere pubbliche del quinquennio amministrativo. Che fa Bandecchi ? Apre un fuoco di sbarramento ponendo la questione che non si possa realizzare il nuovo ospedale unico di Narni-Amelia (gia’ finanziato e atteso da innumerevoli anni) se prima non si realizza quello di Terni. Si possono sicuramente avere differenti ricostruzioni delle varie vicende e anche diverse opinioni sui progetti, ma giocare la carta dell’inaccettabile scambio politico sull’ospedale amerino-narnese e sottrarsi al confronto sull’apertura di una vertenza nazionale per ottenere le risorse per il nuovo ospedale ternano è veramente il colmo. Che poi sia Bandecchi Sindaco di Terni e Presidente della Provincia di Terni ad essere protagonista di questa polemica ha dell’incredibile e inqualificabile. Si dice che nelle ultime settimane o giorni il temerario Bandecchi stia abbassando i toni, vedremo, ma certo è che la prova di governo che quest’uomo spavaldo sta dando porta nessun frutto e più di un dubbio a chi l’ha votato scegliendo l’uomo “forte” per dare soluzioni concrete ai problemi difficili a alle fatiche dei cittadini del ternano.
Il quarto e ultimo aspetto è quello strettamente politico. Bandecchi nei suoi successi si è avvantaggiato della rabbia dei cittadini verso il disfacimento del sistema politico ternano e verso le condizioni oggettive di difficoltà in cui da anni si dibattono quei territori senza incontrare concreti e credibili sbocchi di futuro. Probabilmente ancora oggi non pochi sono animati da questo risentimento. Il punto però è che il folklore pugilistico di Bandecchi non ha portato a nulla e nulla porterà, è questo il profilo che oggi si delinea più chiaramente dai fatti. La destra, in difficoltà in Umbria, ha cercato di cavalcare Bandecchi e di appoggiarsi al suo successo, ma anche questa volta rischia di sbagliare, di contaminarsi con le cose improponibili proposte da Bandecchi e poi di dividersi su questo. Questioni come gli ospedali di Terni e Narni-Amelia, come lo Stadio, il destino della Ternana Calcio oppure del futuro dell’acciaio, dell’industria ternana, dell’energia e dei trasporti ferroviari e su gomma, sono, ognuna al suo livello, grandi questioni regionali e/o nazionali. La qualità manifestata da Bandecchi su questi temi è risibile, ma purtroppo non secondaria nella situazione in cui ci troviamo. E’ bene che la destra scelga che profilo vuole avere nel ternano e in Umbria. E’ bene che il centrosinistra cominci a ritessere le fila di un progetto per Terni e per l’Umbria capace di suscitare credibilità e partecipazione. E sarebbe anche bene che Bandecchi abbassasse i toni, guardasse di più agli interessi dei cittadini e non solo ai suoi progetti e ai suoi interessi, guardasse alle grandi questioni di quel territorio e della nostra regione, se ha qualcosa da dire. Solo se la politica ritroverà il suo filo e non solo i suoi veleni i nostri territori potranno ritrovare un filo di futuro.
Detto questo rimane un augurio sincero per la Ternana Calcio, perché succeda qualcosa di positivo nelle prossime settimane, lo merita la sua storia. E un grande augurio alla città di Terni perché torni ad essere un punto imprescindibile della vita istituzionale e del progetto di regione necessario per l’Umbria.