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Morpheus Research: “Solomeo non rispetta le sanzioni alla Russia”.  Il brand umbro replica con fermezza e sta valutando di adire a vie legali


di Gabriella Mecucci

Le azioni Cucinelli crollano in Borsa del 17 per cento per cento e vengono sospese le contrattazioni sul titolo per eccesso di ribasso.

Le vendite massicce sono state causate da un report di Morpheus Research, giovane società di analisi fondata nel 2025, che accusa Solomeo di “mentire relativamente al proprio business in Russia”, di non aver chiuso i propri negozi e dunque di “violare le regole comunitarie”. Denuncia anche quelli che vengono definiti sconti eccessivi, praticati attraverso “altri siti”, danneggiando così le maison concorrenti.

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Morpheus spiega che è giunta a dare questo durissimo giudizio a seguito di un’analisi approfondita dei dati commerciali, di una visita nei negozi russi del brand e di colloqui con ex dipendenti e partner di Cucinelli.

Solomeo risponde sostenendo che “conferma con fermezza il rispetto delle regole comunitarie” e che “sta valutando la possibilità di ricorrere ad azioni legali”. Morpheus inoltre non sarebbe neutrale visto che la società stessa avrebbe scommesso sul ribasso in Borsa della griffe umbra.

Nei giorni scorsi però  il Financial Times aveva ripreso in un articolo analoghe accuse  mosse anche dall’hedge fund, Pertento Partners. In una nota Cucinelli aveva replicato in modo dettagliato. Aveva confermato che i propri negozi russi sono chiusi, che le vendite in quel paese sono calate dal 9 per cento del fatturato nel 2021  al 2 per cento di oggi,  e che queste vendite limitate sono conformi alle sanzioni decise dalla Ue nei confronti di Mosca. Solomeo chiariva inoltre che le scorte di 378 milioni di euro – circa il 29 per cento dei ricavi – rappresentano una percentuale in linea con le pratiche del settore.

Subito dopo Pertento, è partito l’atto di accusa di Morpheus. In questo si legge che ci sarebbe stato un aumento del 715 per cento in termini di volumi del fatturato russo di Cucinelli e che una crescita così significativa risulterebbe insolita nel contesto delle chiusure di negozi. Viene lanciata inoltre una seconda accusa: il brand venderebbe anche attraverso la fascia di negozi di TSUM, controllato dal conglomerato del lusso Mercury Group. Notizia appurata – così dice Morpheus – “dai nostri acquirenti segreti che hanno visitato il flagship store di Tsum”. Qui si troverebbe un’area “dedicata” alla griffe umbra dove “si vendono articoli anche del 2025 al prezzo di 5.000 euro”.

Morpheus conclude che, proprio nel rispetto dello spirito etico del brand umbro, “crediamo che  gli azionisti meritino maggiore onestà per quanto riguarda le attività russe e la gestione delle scorte”.

L‘atto d’accusa è dunque al calor bianco con tanto di predicozzo finale. La storia non finirà certo  qui.