di Gabriella Mecucci
La crisi in Borsa di Cucinelli non è ancora chiusa. Per sanare la ferita di fine settembre ci vorrà del tempo. Il titolo oscilla intorno a quota 90. Va sopra e sotto, spinto da venti opposti, mentre prima superava i 100 euro. Il colpo inferto da Morpheus, agenzia americana, è stato duro anche perché è venuto dopo quello di Pertento Partners, un hedge fund (in italiano si traduce fondo speculativo) inglese. L’insieme dell’operazione ha causato “un danno reputazionale” anche se le smentite di Solomeo sono state secche e ben documentate.
Cucinelli va: risale a Piazza Affari, ricavi alle stelle e grande fair play
Oggi sarebbe sbagliato parlare di capitalismo al singolare, esistono infatti tanti capitalismi. Fra questi c’è quello anglosassone, fondato sulla Borsa che è sottoposta a numerosi controlli da parte di agenzie che danno i voti ai diversi titoli. Questi giudizi hanno il potere di influenzare le sorti future di gruppi, aziende e persino di interi paesi. I guardiani del mercato borsistico però non sono degli asettici osservatori, ma ne fanno parte. Lo guardano con gli occhi di chi ha anche i propri interessi da affermare. Fanno la morale, ma può succedere che la difesa della trasparenza sia pro domo loro. E il sospetto che nel caso Cucinelli sia andata così è più che legittimo.
Morpheus ha spiegato che proprio in nome dell’etica cucinelliana aveva deciso di denunciare la mancata applicazione da parte di Solomeo delle sanzioni Ue contro Putin. “Nel rispetto dello spirito del brand – ha scritto nel report – crediamo che gli azionisti meritino maggiore onestà per quanto riguarda la conoscenza delle attività russe”.
Un Robin Hood della Borsa che toglie ai ricchi per dare più informazioni e potere ai poveri? L’immagine romantica di Piazza Affari simil foresta di Sherwood non regge però se si guarda bene a chi è davvero Morpheus, un’agenzia giovane, nata nel 2025, specializzata nell’emettere sentenze al vetriolo. Ha già accusato duramente altri cinque marchi, ricevendo serie smentite da accertamenti successivi.
Il report, che ha prodotto la caduta del titolo Cucinelli, iniziava sostenendo che il prezzo delle azioni era troppo alto e che era prevedibile un ulteriore aumento nel 2026. Insomma, era sovrastimato. Subito dopo arrivavano le denunce: nonostante le sanzioni Ue, l’azienda umbra aveva ancora a Mosca boutique operative dove vendeva capi con etichette del 2024 e del 2025. Giacche, abiti, borse sarebbero arrivati in Russia attraverso intermediari come Cina e Iran. Si tratta delle famose “triangolazioni” grazie alle quali si vende a chi non è vincolato a rispettare le sanzioni e questi provvede poi a smistare la merce in direzione del paese penalizzato. Solomeo inoltre – sempre secondo il report – avrebbe i magazzini pieni di invenduto: una quantità di scorte eccessive. Le smentite sono arrivate a stretto giro di posta, ma non hanno bloccato il danno borsistico e reputazionale. Il “guardiano del mercato” ha fatto il suo mestiere e ha colpito duro. Perchè?
E qui spunta il conflitto di interessi: l’agenzia infatti aveva scommesso proprio sul ribasso del titolo Cucinelli. In gergo borsistico si chiama “short sell”, pratica che Solomeo gli ha rimproverato nel suo comunicato. Di cosa si tratta? Come funziona? Si prendono in prestito, senza comperarle, le azioni di un’azienda quotata che poi si rivendono determinando la caduta del loro prezzo. A questo punto si ricompra guadagnando sulla risalita. Non è illegale, è una speculazione. E’ la Borsa, bellezza. Addio però all’immagine di Robin Hood: operando così infatti non si prende ai ricchi per dare ai poveri, ma si prende ai ricchi per tenerlo per sé. Quanto ai piccoli azionisti a loro si regala qualche informazione in più che potrebbe per giunta anche essere inesatta. O comunque esagerata? E’ andata così nel caso Solomeo? Solo il tempo e nuovi accertamenti lo diranno con certezza. Ma quando si getta fango, qualche schizzo rischia di restare attaccato.
Che strano, le immagini letterarie affascinano molto il mondo degli affari. Morpheus e altri vengono paragonati a Robin Hood, il protettore dei più deboli. Anche Solomeo è circondata dalla mitologia della nuova Camelot, il regno della giustizia e della libertà guidato da Artù. Occorre dire però che Cucinelli uno sforzo reale per aderire al suo “capitalismo umanistico”, per diventare “l’Olivetti dei nostri tempi” lo fa: basti ricordare i suoi tanti interventi a difesa della cultura e il fatto che paga i dipendenti il 20 per cento in più di quanto previsto dal contratto. Morpheus, che dica la verità o faccia scandalismo, si è limitata a incamerare profitti. Il capitalismo anglosassone è sicuramente migliore di quello che ha interfacce autoritarie e stataliste (vedi Cina) o è percorso da un business senza regole (vedi alcuni paesi emergenti). Che la Borsa abbia una serie di controlli è una garanzia. Ma mai dimenticare che “nessuno è perfetto”.