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di Giampiero Rasimelli
Foto ©Fabrizio Troccoli

E’ arrivata la settima sconfitta consecutiva del Grifo. La classifica recita: 10 partite, 3 punti su 30 disponibili, penultimo posto nel Girone B della serie C, solo grazie alla penalizzazione del Rimini. Era già crisi nera, ora è un disastro, uno scivolo pericolosissimo in fondo al quale c’è la retrocessione in serie D, un incubo. In queste sette giornate non ci siamo mai abbandonati alla disperazione, né ad alcuna esagerazione dettata dall’essere tifosi o dalla ripicca. Ora bisogna avere lucidamente la preoccupazione estrema che solo può animare una lotta per la salvezza senza avere più alibi o il peso di false illusioni frustrate. La squadra non ha gioco, è lenta a centrocampo, non ha idee, prende gol incredibili, non c’è nessuno che salti l’uomo, ed è carica di nervosismo … se l’allenatore (2 volte) e il suo vice si fanno espellere e lasciano sola in campo la squadra in un momento tanto delicato, vuol dire che siamo nel pallone, ma non nel calcio! 

Solo poche settimane fa, al cambio di allenatore, il Direttore Meluso sosteneva ancora che questa era una squadra da play off, da alta o medio alta classifica, ora è evidente come, per tanti motivi, questa fosse una fesseria che forse ha pesato sul disorientamento di calciatori spiazzati dall’andamento reale del campionato. Oggi dobbiamo dire, speriamo che questa sia una squadra da salvezza, lo diciamo ora dopo aver sperato almeno in una squadra da campionato tranquillo, senza gli affanni che invece sono arrivati subito. Vogliamo ancora sostenere che il calcio mercato del Perugia Calcio è stato perfetto? Che si sono spese risorse importanti per fare una squadra capace di concorrere per la serie superiore ? No, basta fesserie, come abbiamo già scritto settimane fa, si sono volute fare “ le nozze con i fichi secchi “e ora se ne paga il prezzo. Avevamo dato credito al Direttore Meluso, sperando che la bufera già forte da circa un mese (4 sconfitte consecutive) potesse passare, ora siamo a sette rovesci consecutivi e rischiamo di entrare in una tempesta perfetta, nessuno si può più permettere di vivere in un universo parallelo.

La Società deve dire con chiarezza che da oggi l’obbiettivo è la salvezza e che verrà fatto ogni sforzo per raggiungerlo. Deve stare sul pezzo, non in aereo o in videocollegamento. Deve trasferire con forza alla squadra “molle” questa consapevolezza. Deve dire chiaramente che quello assunto è un impegno di lungo periodo, anche perché credo che non converrebbe a Faroni né gestire, né vendere una squadra in serie D. Quindi se c’è bisogno di rafforzare la società anche in vista del mercato invernale o lo faccia in proprio o cerchi aiuto e nuovi partner. Il Direttore Meluso deve garantire operativamente questo obbiettivo, è un uomo esperto che si deve finalmente e con determinazione calare in questa realtà, capire gli errori fatti e programmare il modo per tentare di recuperarli … altrimenti lo faccia qualcun altro. Così come l’allenatore che ringhia all’arbitro e ai giocatori, perde la testa, si fa espellere e poi si dimette. C’è bisogno di un allenatore che sappia capire i problemi di questa squadra e che si immerga con intelligenza e fermezza in un lavoro di ricostruzione, di accompagnamento, di indirizzo … troppi errori tecnici, bassa resilienza, assenza di schemi corali e di fisicità, su questo il tecnico deve saper incidere.

La società decida cosa è disponibile a fare e si muova in modo conseguente. Faccia di tutto, purchè non si comporti come i pifferi di montagna che andarono per suonare e alla fine furono mestamente suonati, perché qui è in ballo il Grifo, una città, e l’onore di chi ha preso roboanti impegni oggi svaniti nel nulla o peggio nel rischio del disastro assoluto. Altro che Maradona, qui si rischia la serie D e un cortocircuito pazzesco tra il calcio e Perugia !!

Infine un appello ai calciatori, si è vista nel secondo tempo di Pineto e in poche altre partite, una flebile voglia di reagire, ma non può esistere che un allenatore dica che in campo si fa il contrario di ciò che si prova o decide in allenamento. Non è possibile che una squadra si muova come un’armata Brancaleone, o peggio, è possibile, ma si retrocede. Ne va quindi della vostra dignità e del vostro valore. Trovate allora la giusta collaborazione con l’allenatore, la forza e lo spirito di squadra necessario a raddrizzare almeno un pò questo campionato. Troverete così il sostegno di tutti i tifosi e di una città intera !

E’ un appello, questo, che come recita il Riccardo III di Schakespeare (di scena in questi giorni a Perugia) viene dall’”inverno del nostro scontento”…. non si può vivere un destino a metà, bisogna decidere di viverlo fino in fondo o di combatterlo … questo deve fare oggi il nostro più prosaico Perugia Calcio, le mezze misure sono destinate a perdere i cimenti difficili.