di Porzia Corradi
Il successo del film autobiografico su Cucinelli è andato aldilà di ogni aspettativa. In pochi giorni ha raggiunto un incasso di un milione al botteghino piazzandosi al terzo posto.Ma gli introiti non finiranno certo qui. Non c’è stato poi nessun grande quotidiano che non gli abbia concesso articolesse di elogio: il Corriere della Sera gli ha dedicato una pagina intera. Tanto è vero che le proiezioni in parecchi cinema italiani sono continuate oltre il periodo inizialmente previsto. Per non dire delle presenze alla prima di Cinecittà: con una lunga teoria di vip fra i quali due presidenti del consiglio: Mario Draghi e Giorgia Meloni.
La critica è stata benevola anche se non è mancato chi l’ha definito un film autocelebrativo. Ma nessuno ha negato a Giuseppe Tornatore di aver fatto un eccellente lavoro, aiutato dalle musiche di Piovani. Decisamente bella, vivace e persino poetica è stata giudicata la prima parte con le immagini della campagna umbra e del giovane Brunello.
Dagospia ha pubblicato, con sottolineature polemiche, i costi dell’opera. Complessivamente è stato raggiunto il tetto dei 10milioni. Non poco, ma circa 4 provengono dal tax credit del Ministero dei Beni Culturali. Qualcuno, a partire dal critico Marco Giusti ha arricciato il naso, osservando che l’impegno statale è eccessivo visto che il film ha caratteristiche autocelebrative. Non è inutile ricordare però che quasi tutta la cinematografia italiana è finanziata con danaro pubblico: già nel 2005 cifre di questa entità venivano assegnate a parecchi film. E da allora ne è passata di acqua sotto i ponti dell’inflazione: quella che all’epoca poteva apparire un aiuto molto cospicuo, oggi lo è molto meno.
Il docufilm è firmato inoltre da due premi Oscar ed è difficile negare un’attenzione anche economica a Tornatore e a Piovani. Il primo ha ricevuto un compenso superiore ai due milioni, mente il secondo si è fermato a 800mila euro.
Adesso il docufilm, dopo le proiezioni in sala, potrebbe iniziare un percorso nelle tv.
