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di Wladimiro Boccali*

“Da dieci anni non si è mai allontanato un centimetro. Ogni volta che sento una bella canzone sento Sergio Piazzoli presente. Un promoter musicale non è soltanto un organizzatore di concerti, è qualcuno che promuove la musica, si impegna a fare conoscere la musica, innanzitutto la musica in cui crede; organizza concerti in luoghi … in cui l’anima possa espandersi. Sergio è stato uno dei più grandi in questo. Ma soprattutto è stato un meraviglioso amico. Ci manca moltissimo” Così Vinicio Capossela ha ricordato Sergio Piazzoli dal palco di Umbria Jazz nel concerto di apertura dell’edizione 2024.
Un uomo e un professionista che amava e conosceva la musica, che amava ed era in grado di vedere Perugia nella sua unicità del presente, proiettandola nel futuro e nel mondo, scovando le suggestioni nascoste dentro la città, con un tocco di grazia che dal suo incedere scomposto non si sarebbe mai immaginato. Per questo era necessario un tributo a quel ragazzo visionario e caparbio, quel ragazzo che tornava sfinito dai suoi concerti, addormentandosi in macchina sotto casa, senza neanche la forza di salire le scale per stendersi a letto.
A dieci anni dalla sua scomparsa (11 giugno 2014) alcune delle persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e condividere un pezzo di strada insieme, hanno deciso di ricordarlo attraverso un Progetto fatto di musica e ricordi. Concerti, video, mostre fotografiche, convegni e raccolte di materiale promozionale dei suoi eventi. Documentari, podcast, ricordi, emozioni e riconoscenza.
Le Istituzioni umbre, a partire dalla Regione Umbria, dalla Provincia di Perugia, dai Comuni di Perugia, Assisi, Castiglione del Lago, Spello, Tuoro sul Trasimeno, Umbertide, con la condivisione degli eredi, la partecipazione della sua compagna di vita Patrizia Marcagnani, dei suoi colleghi e di alcuni dei suoi tanti amici, hanno promosso il Comitato per Sergio Piazzoli. L’obiettivo di tutti gli eventi, dei concerti, della mostra, del libro/catalogo, dell’installazione delle panchine sonore, è stato quello di valorizzare il suo patrimonio artistico e musicale. Abbiamo voluto ricordarlo e farlo conoscere a chi non ha avuto occasione di incontrarlo, rievocando quella che è stata una stagione culturale nei nostri territori difficilmente ripetibile, ma che può e deve essere di ispirazione alle prossime generazioni. Sergio ha portato le nostre città e i nostri paesaggi nel mondo, attraverso una visione che ha dimostrato quanto non conti dove ti trovi ma quello in cui credi
Sergio Piazzoli, per tutti Sergino, è stato un uomo brillante nel suo lavoro, un promoter apprezzato e stimato dai suoi colleghi e rispettato dagli artisti. Abbiamo deciso quindi di ricordarlo nel modo che lui avrebbe preferito, con la Musica e il sorriso. Un modo per ringraziarlo e tributargli il riconoscimento che merita. Celebrare con riconoscenza quello che lui ha fatto per noi. Insieme ai musicisti a lui cari, con le persone che gli sono state vicine, con il Pubblico, nei suoi luoghi, con un po’ della sua passione.
All’interno della bella testimonianza di Patrizia Brutti, storica Dirigente del settore Cultura del Comune di Perugia, e Giovanni Tarpani, politico e Assessore alla cultura del Comune di Perugia, c’è il ricordo del contesto nel quale si è formata ed è cresciuta l’esperienza di Sergio.
“A Perugia in particolare agli inizi degli anni 80 l’Amministrazione comunale dibatteva ancora se fosse compito degli Enti Locali essere promotori di attività culturali o solo sostenitori. Di lì a poco però, prima con la Festa Grande e poi soprattutto nella seconda metà degli anni 80, con l’assessore Roberto Abbondanza, si struttura un’attività culturale e di spettacolo propria del Comune, durante l’estate con l’Estate in levare, un festival capace di corrispondere alle esigenze cosmopolite di Perugia ma anche quelle cittadine di superamento della separazione tra centro storico e periferia, verso una visione unitaria della città. Sergio è figlio di questo tempo. …Un protagonista di questo sforzo collettivo.”
Nello splendido Catalogo curato da Co.Mo.Do. con la Direzione Artistica di Marco Tortoioli Ricci e il Coordinamento di Alba Beni, sono contenute molte testimonianze che ne tratteggiano il profilo umano, come l’intervista a Patrizia Marcagnani, e professionale. Mi piace ricordare in particolare il contributo di Franco Porchetti, proprietario del MozArt (locale cult nella Perugia degli anni 80), che ne descrive la passione dei primi tempi, passione che l’ha poi accompagnato per tutto il resto della sua carriera. “Si aggregò a noi dandoci una mano in tutti i modi. Ci indicò i posti più adatti dove affiggere le locandine abusive del concerto e poi preparò la colla, trovò un pennello e venne con noi ad appiccicarle ai muri. Era animato dalla stessa nostra passione. E stava rendendo possibile uno dei concerti più emozionanti e atipici a cui abbia mai assistito.”
Altrettanto suggestive le straordinarie foto di Giancarlo Belfiore e Adriano Scognamillo. Non ci sono solo i grandi artisti che è riuscito a portare nella nostra regione, ma soprattutto i luoghi che ha scoperto, valorizzato ed inventato: Villa Fidelia a Spello, l’Auditorium di San Francesco ancora cantiere, Villalago a Terni, l’Arena Santa Giuliana e la sua ultima “creatura” Music for Sunset ad Isola Maggiore sul Lago Trasimeno. Prima di lasciarci stava lavorando ad un’idea di cui mi parlò con il solito entusiasmo: recuperare le cave dismesse e destinarle a Palcoscenico naturale. Si trattava di riprodurre in grande quello che aveva già sperimentato nel retro della sua casa ad Isola Maggiore.
Il ricordo di Sergio a dieci anni dalla scomparsa non deve essere solo il doveroso riconoscimento che Istituzioni e società gli dovevano, deve avere la forza di rimettere in moto un pensiero, una volontà politica e istituzionale, una capacità imprenditoriale in un mondo dello spettacolo sicuramente più complesso del passato. Deve essere uno strumento che ci permetta di recuperare quello spirito e quella ambizione che hanno caratterizzato stagioni del passato in grado di dar vita a Grandi Eventi e Luoghi di spettacolo e per la crescita culturale ed economica delle nostre città. Penso alla Sagra Musicale umbra, ad Umbria Jazz, al Teatro Stabile ai Festival di Spoleto e Città di Castello, solo per citarne alcuni. Penso al recupero dei Teatri nelle città umbre, a contenitori culturali come l’Auditorium di Foligno e Perugia, al Lirick di Assisi e tanto tanto altro. Vuole essere un esempio in grado di ispirare i giovani e le giovani, per mostrare loro che è possibile rendere reali le proprie idee, condividendole, impegnandosi e facendo squadra. Partendo da una periferia del mondo si può portare il mondo nella periferia e la periferia nel mondo.

*Ex sindaco di Perugia. Presidente del Sergino Memories