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Grandi mostre su artisti del Novecento. Borghi affascinanti e sconosciuti

Itinerario di arte contemporanea

Un turista sceglie l’Umbria per i suoi dolci paesaggi, per Assisi, per la Cascata delle Marmore e per tanto altro, ma è inusuale che organizzi un weekend autunnale in questa splendida regione per ammirare l’arte contemporanea. Per i giorni della festività di Ognissanti vi troverà però quest’anno qualcosa di nuovo: raffinati appuntamenti con la pittura e la scultura del Novecento.

C’erano già i due musei Burri di Città di Castello che raccolgono la sua monumentale opera. Da non perdere la collezioni degli ex essicatoi: splendidi sia i quadri che gli spazi. In aggiunta ora si potrà ammirare ancora in novembre la mostra fotografica di Aurelio Amendola su Burri, Vedova, Nitsch, veramente molto bella. A Palazzo Albizzini poi sono finalmente esposte le tempere del maestro (dal 1947 al 1990). Lo straordinario percorso dedicato a Burri si arricchisce dunque di due imperdibili novità .

Dall’Alta Valle del Tevere scendiamo a Perugia dove alla Galleria Nazionale dell’Umbria troveremo due iniziative dedicate all’arte contemporanea. La prima ha esordito alla Biennale di Venezia e partirà dal 26 ottobre (sino al 19 gennaio). Si tratta di una mostra con ben 50 opere che confronterà i grandi artisti del passato che la Galleria ha nella sua collezione (Duccio da Boninsegna, Gentile da Fabriano, il maestro di San Francesco, Taddeo di Bartolo e tanti altri) con quelli del Novecento (Alberto Burri, Mario Ceroli, De Dominicis, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol). Capolavori nati in contesti profondamente diversi che hanno in comune solo l’uso dell’oro. Durante la Biennale di Venezia questo colloquio fra epoche fra loro distantissime facendo parlare i simboli, le forme, l’essenza più intima dell’opera e in sostanza dell’arte stessa, ha avuto un grande successo di pubblico e di critiche. Ma quelli esposti a Cad’Oro erano in tutto 16 quadri. Adesso in Galleria se ne possono ammirare 50.Una grande occasione per vedere capolavori straordinari guardati da un punto di osservazione nuovo, originale: quello del confronto, di come la storia nel suo svolgersi ha lasciato il suo indelebile segno nell’arte.

Sempre in Galleria si potrà ammirare una piccola ma preziosa mostra con alcuni quadri di Gerardo Dottori che raramente sono stato visti dal grande pubblico perché di proprietà di privati, e che questa volta sono stati prestati alla Galleria. Le 9 opere (Visione, Gli Amanti, Paesaggio con montagna, Motociclista, Esplosione, Primavera umbra, Volo sull’oceano, Tramonto lunare, Laghi italiani) sono esposte nell’apposita Sala 39, che da ora in poi sarà sempre dedicata all’arte contemporanea. Una novità recentemente introdotta in Galleria dal direttore Costantino D’Orazio. Il catalogo è di grande interesse sia perché racconta episodi inediti della vita di Dottori, sia perché puntualizza questioni non sempre affrontate dalla critica con il sufficiente approfondimento. Dulcis in fundo, passeggiando per la Rocca Paolina si può incontrare “Il grande Nero”, la gigantesca scultura di Burri, inserita in uno scenario cinquecentesco.

La terza meta di questo viaggio umbro attraverso l’arte contemporanea è Foligno. Qui è possibile ammirare la Calamita Cosmica di Gino De Dominicis, un’opera lunga 24 metri, che rappresenta uno scheletro umano. E’ una delle sculture più apprezzate del misterioso artista ed è straordinaria anche la collocazione: è esposta infatti nella ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, una piccola e bellissima architettura settecentesca. L’abbinata è emozionante. C’è ancora molta altra arte contemporanea da vedere, ma questi tre appuntamenti valgono da soli un week end colto e originale

Itinerario dentro al Medioevo profondo

In Umbria il Medioevo è di casa dappertutto. L’itinerario che segue riguarda una parte della Valnerina, ed è poco frequentato ma fra i più suggestivi: un’armonia di splendidi paesaggi e di borghi medievali indimenticabili. Qui troviamo la spiritualità profonda, fuori dalla pazza folla dei fine settimana.

Partiamo da Sant’Anatolia di Narco. Il borgo ha meno di 500 anime e ospita una straordinaria densità di monumenti. E’ la testimonianza in micro di quanto la zona fra Umbria e Marche sia una di quelle in cui l’Italia è più Italia. Così la definì il grande sociologo americano Robert Putnam. L’abitato è dominato da un castello del XII secolo. In mezzo al paese c’è una chiesa bellissima, tutta affrescata dallo Spagna e dalla sua scuola, dipinti del XIV secolo. Di grande interesse artistico anche la chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie e il convento francescano del tredicesimo secolo. Immersa nel verde c’è una vera e propria perla: nei pressi della piccola frazione di Castel San Felice si scorge l’Abbazia di San Felice e Mauro, dedicata ai due eremiti siriani che nel quinto secolo evangelizzarono la zona, testimonianza di quanto fu importante per la Valnerina e per la zona vicino a Spoleto la spiritualità del Medioevo profondo: dall’eremitaggio al monachesimo. La chiesa, andata poi distrutta, fu riedificata nella forma che vediamo oggi nel dodicesimo secolo.

A 7 chilometri da Sant’Anatolia c’è un altro piccolo prezioso borgo di origine romana: Vallo di Nera. Si scorge immerso fra il verde dei boschi. E poi, avvicinandosi, si vedono le porte, le case duecentesche di pietra chiara, le piccole ma deliziose chiese romaniche. C’è Santa Maria Assunta tutta affrescata dalla scuola giottesca e dove si trova “la processione dei bianchi” di Cola di Pietro da Camerino, una vera e propria fonte storica per lo studio della confraternita quattrocentesca. E’ incredibile come in un borgo così piccolo si possano trovare meraviglie come questa e come la chiesa di San Giovanni Battista affrescata dalla scuola di Raffaello.

Piccolo è bello, ma a mezz’ora di macchina da Vallo c’è nientemeno che la splendida Norcia, una cittadina più grande, un vero e proprio regno dell’armonia. In una delle capitali europee della spiritualità è stato terminato il restauro dell’esterno della Basilica di San Benedetto. Riappare così finalmente risistemata la magnifica facciata e tutte le mura laterali di questa architettura del tredicesimo, crollata quasi completamente a causa del terremoto del 2016. L’immagine della chiesa, eretta nel luogo che fu la Casa di San Benedetto, ridotta ad un ammasso di macerie dal sisma, commosse l’intera Europa e la spinse a stanziare fondi per il restauro. Del resto, i benedettini, con il loro “ora et labora” erano stati fondamentali per la bonifica dei terreni del Vecchio Continente e per la trasmissione alle sue popolazioni della cultura antica. La piazza di Norcia è tornata a vivere con la fortezza della Castellina, il duomo di Santa Maria Argentea, l’antico Comune. E le porte di ingresso della città sono state restituite allo splendore così come il teatro. Una visita da non perdere. E se c’è ancora un po’ di tempo, da non dimenticare Sant’Eutizio, la bellissima abbazia benedettina che si trova sulla strada per Preci. Ha ancora i segni della distruzione del 2016, ma i lavori per la sua sistemazione sono già iniziati nel 2023.

Durante questo tour dello spirito, si possono gustare le specialità della Valnerina: dai prodotti insaccati a Sua Maestà il tartufo nero. E se si è appassionati del raffinato tubero si può decidere anche di passare per Scheggino: si va dalla spiritualità medievale al regno dei sapori con tanto di museo del tartufo.