di G.P.
Foto ©Sakaori
Il recente articolo pubblicato ieri mattina sulla questione dell’agrivoltaico a Bevagna ha avuto un ruolo cruciale nel portare all’attenzione pubblica e istituzionale un tema di grande rilevanza per il territorio umbro. Tale intervento informativo ha sortito un importante effetto, culminato nella decisione della Regione Umbria di emettere un comunicato ufficiale nella serata stessa.
Nel comunicato, la Regione Umbria ha reso noto il parere negativo espresso sul progetto agrivoltaico e trasmesso al MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), corredato della documentazione tecnica necessaria. Questo parere si somma a quelli altrettanto negativi già formulati dal Comune di Bevagna e dalla Provincia, evidenziando una posizione unanime delle istituzioni coinvolte. Pur non essendo vincolanti, questi giudizi rappresentano un forte segnale che potrebbe influire in modo determinante sull’effettiva fattibilità del progetto.
L’allineamento delle istituzioni è un elemento fondamentale: la compattezza e la condivisione di intenti tra Regione, Comune e Provincia inviano un messaggio chiaro al ministero competente e al governo nazionale, che non potranno ignorare queste posizioni nel processo decisionale finale. Tale dinamica rappresenta un passaggio significativo verso la salvaguardia del territorio umbro e della sua identità culturale e ambientale.
La prospettiva di bloccare questo progetto si configura come una vittoria di primaria importanza non solo per la tutela del paesaggio e dell’ambiente, ma anche per il sostegno ai cittadini umbri, in particolare agli agricoltori locali, agli operatori del turismo e ai professionisti del settore enogastronomico. La salvaguardia del territorio è essenziale per preservare la qualità della vita, la sostenibilità delle attività produttive locali e l’unicità di una regione che si distingue per il suo patrimonio naturale, storico e culturale.
Questo episodio dimostra l’importanza di un’informazione tempestiva e approfondita, capace di generare una riflessione condivisa e di stimolare l’azione concreta delle istituzioni. Rimane ora da attendere le decisioni finali, confidando che il Ministero e il Governo sappiano valorizzare l’esempio di compattezza e responsabilità offerto dalle istituzioni umbre. La redazione di un piano paesaggistico regionale trova in questo episodio un ennesimo impulso che sicuramente la nuova giunta regionale saprà fare suo per poter contare su uno strumento di salvaguardia definitivo e ragionato.
Ecco il comunicato:
“Nota dell’assessore Thomas De Luca sul parere non favorevole espresso da Commissione Tecnica Regionale su realizzazione di un impianto agrivoltaico. “Transizione ecologica prioritaria, ma va governata come qualsiasi altro fenomeno”
(Aun)– Perugia, 14 gen. 025 – “Incompatibilità ambientale e paesaggistica”. Per questi motivi la Commissione Tecnica Regionale per le Valutazioni Ambientali (CTR-VA) della Regione Umbria ha espresso parere non favorevole alla realizzazione di un impianto agrivoltaico di 27,06 MWp a Bevagna. La CTR-VA ha evidenziato inoltre la mancanza di dettagli sul progetto di connessione alla rete elettrica e l’impatto dovuto sui beni e valori paesaggistici e ambientali. Un parere che si basa su un’analisi approfondita delle caratteristiche ambientali e storico-culturali dell’area, giudicata di elevato valore. Questa decisione, presa in data 8 gennaio 2025, è stata ponderata attentamente dopo l’analisi approfondita della documentazione presentata e delle caratteristiche del territorio interessato.
Le principali motivazioni che hanno portato al parere negativo riguardano prima di tutto il significativo impatto paesaggistico del progetto che si estende su circa 30 ettari, ritenuto incompatibile con il contesto in cui si inserisce, classificato come area di pregio e di particolare interesse agricolo, votata alla produzione di vino DOCG Montefalco Sagrantino e di olio DOP Extravergine di oliva Umbria Colli Martani. Un’area anche considerata di elevato valore naturalistico e paesaggistico, con un’unità di paesaggio di elevata qualità ed esposizione panoramica. L’installazione dell’impianto comporterebbe l’artificializzazione del territorio, la compromissione del paesaggio agricolo e rurale, e l’alterazione delle componenti e relazioni funzionali, storiche, visive (anche da molteplici punti panoramici e da grandi distanze), culturali, simboliche ed ecologiche che caratterizzano il paesaggio. Il progetto non definisce in modo preciso le opere di connessione alla rete di trasporto nazionale, in particolare la posizione della stazione elettrica, il tracciato e la tipologia dell’elettrodotto. La mancanza di queste informazioni non consente una valutazione completa delle ripercussioni negative sul paesaggio, sulle risorse storico-culturali, sull’impatto delle radiazioni elettromagnetiche e sulla biodiversità.
Non sono state presentate ipotesi progettuali efficaci per la mitigazione dell’impatto visivo, aggravando ulteriormente le preoccupazioni relative all’alterazione del paesaggio. Inoltre, non è possibile escludere impatti sul rischio idraulico e idrogeologico, data la presenza dei fiumi Topino e Clitunno e del lago dell’Aiso. L’area è soggetta a vincoli paesaggistici ai sensi del D.Lgs. 42/04 art. 136, che ne limitano le trasformazioni edilizie e ambientali per tutelare le caratteristiche peculiari del luogo. Infine, l’area interferisce con siti di interesse archeologico.
È fondamentale sottolineare che la Regione Umbria riconosce la transizione ecologica come obiettivo prioritario e improcrastinabile, e che siamo fortemente favorevoli alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia la transizione ecologica deve essere governata come qualsiasi altro fenomeno. Oggi ci troviamo con l’assenza pressoché totale di strumenti non solo nella mancata definizione delle aree idonee ma anche di quelle non idonee. Questo crea un contesto sfavorevole anche a chi vuole investire in Umbria. La giunta e gli uffici tecnici continueranno a lavorare per promuovere uno sviluppo sostenibile, in cui la transizione energetica sia compatibile con la tutela del patrimonio naturale e culturale dell’Umbria. Lo faremo a partire dalla definizione delle aree idonee e dal riavvio del percorso per l’approvazione del piano paesaggistico regionale.
Thomas De Luca
assessore all’ambiente Regione Umbria