di Maurizio Del Pinto*
L’Umbria si prepara ad altre importanti elezioni. Terminata la vivace tornata elettorale 2024 per le Amministrative Comunali di Perugia e le Regionali dell’Umbria è prossima una elezione altrettanto importante ma più silenziosa per i cittadini umbri. A giugno sarà eletto il nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Perugia. Ai nastri di partenza cinque i candidati in corsa: i professori Paolo Carbone (Ingegneria), Massimiliano Marianelli (Filosofia), Luca Gammaitoni (Fisica sperimentale), Daniele Porena (Diritto pubblico) e Marcello Signorelli (Economia). Si vota con regole nuove e con meccanismo elettorale di una sola tornata di votazione, anziché due, e poi subito il ballottaggio. Meno spazio alle alleanze e più caratterizzazione individuale. Il gruppo regionale Umbria per la Sanità Pubblica e la Pace ha avuto, fin dalla stesura del programma elettorale, una grande attenzione al ruolo essenziale svolto dall’Università di Perugia nella vita civile e politica della Regione(cit. da programma elettorale in fondo all’articolo)*.
“PERUGIA AVRà UN ATENERO DI SERIE A: IN PRIMIS MEDICINA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE”
Poco più di mille elettori eleggeranno il Magnifico per i prossimi 6 anni. Ma il Rettore svolgerà un ruolo importante per tutti i cittadini della Regione (soprattutto i giovani) sotto molteplici aspetti. Tra i molti, essenziale sarà il ruolo della Facoltà di Medicina. Che ruolo svolge la Facoltà di Medicina all’interno dell’Università? E nel dispiegarsi del Servizio Sanitario Regionale? Il punto focale è tutto in questi due aspetti. La Facoltà di Medicina è chiamata, anche ex legis, ad interessarsi della Sanità Pubblica e del Servizio Sanitario Regionale (non entreremo nelle dinamiche degli ultimi 20 anni) e la stessa Facoltà plasma parte notevole della politica universitaria.
Partiamo da un dato essenziale: quando in un ospedale pubblico insiste la Facoltà di Medicina generalmente si erogano cure migliori. I medici che vi operano sono stimolati dalla presenza di giovani colleghi in formazione, sono mediamente più aggiornati e sensibili alle innovazioni, partecipano più attivamente alla formazione continua. Questo è un dato applicabile a tutti i paesi OCSE (dei quali si conoscono le performance assistenziali). Ma in Umbria ancora aspettiamo una compiuta definizione di Azienda Ospedaliero-Universitaria.
Come può la Facoltà di Medicina innovare il ruolo dell’Università? E come può stimolare la crescita del Servizio Sanitario Regionale?
In diversi modi, promuovendo ed organizzando la ricerca clinica e di base, migliorando la formazione universitaria, promuovendo la ricerca transnazionale e l’interazione con la comunità attraverso idee innovative. Come ad esempio sviluppare un curriculum Interdisciplinare integrando corsi di altre discipline, come ingegneria, informatica, biologia, psicologia e scienze sociali, per fornire agli studenti in medicina/specializzandi una formazione più completa per favorire lo sviluppo di competenze trasversali e una visione più ampia delle sfide. Implementando metodologie didattiche che incoraggino l’apprendimento attivo, come il problem-based learning (PBL) e il team-based learning (TBL) lavorando su casi reali o progetti di ricerca, sviluppando abilità pratiche e di collaborazione in un ambito, quello clinico-organizzativo in continua evoluzione. Utilizzando la Simulazione Avanzata con utilizzo di tecnologie di simulazione avanzate per addestrare gli studenti/specializzandi in scenari clinici complessi. Le simulazioni possono migliorare le competenze pratiche e la capacità di prendere decisioni rapide in situazioni di emergenza. Sviluppando realmente Telemedicina e Innovazione Tecnologica: integrare la telemedicina nel curriculum per preparare gli studenti a utilizzare tecnologie digitali nella pratica clinica. Ricerca Collaborativa: promuovere la ricerca interdisciplinare e collaborativa, coinvolgendo studenti e docenti in progetti che affrontino problemi di salute pubblica e innovazioni terapeutiche (ne esistono di immediati e realizzabili solo a volerlo). Creare partnership con ospedali, territorio, aziende e istituzioni di ricerca può ampliare le opportunità di apprendimento. Servizio alla Comunità: incoraggiare gli studenti e specializzandi a partecipare a programmi di servizio alla comunità, offrendo assistenza sanitaria in contesti svantaggiati. Questo non solo arricchisce l’esperienza formativa, ma promuove anche la responsabilità sociale.
Formazione Continua e Lifelong Learning: offrire programmi di formazione continua per professionisti già in attività, creando corsi di aggiornamento e specializzazione. Questo può aiutare a mantenere il personale sanitario aggiornato su pratiche e tecnologie innovative.
Focus sulla Salute Globale: Integrare tematiche di salute globale nel curriculum, preparando gli studenti a comprendere le sfide sanitarie a livello mondiale e a lavorare in contesti internazionali. Sostenibilità e Salute Ambientale: Includere corsi che trattino l’intersezione tra salute e ambiente, formando professionisti consapevoli dell’importanza della sostenibilità nella pratica medica. Feedback e Valutazione Continua: creare un sistema di feedback continuo da parte degli studenti e dei professionisti del settore per migliorare costantemente il curriculum e le metodologie didattiche.
Implementando queste strategie, una facoltà di medicina può non solo innovare il proprio ruolo all’interno dell’università, ma anche contribuire in modo significativo al miglioramento della salute pubblica e alla formazione di professionisti competenti e responsabili. Insomma potrebbe aiutare un SSR che ha bisogno anch’esso di cure. Un Rettore dovrebbe aver chiaro tale ruolo per gestire un potere realmente utile all’Università e alla comunità che la circonda. Il potere di una Conoscenza aperta, plurale, visionaria ed innovante. Non conclusa nel claustro accademico.
*Citazione dal programma elettorale del gruppo Umbria per la sanità pubblica e la pace. “Umbria avamposto di idee per il futuro…per Sanità Pubblica che sviluppi modernità ed efficienza insieme all’Università…vorremmo istituire un ruolo regionale di promozione e coordinamento nell’utilizzo delle nuove tecnologie…in partnership con l’Università va progettato il terreno ideale per lo sviluppo regionale di un centro di ricerche in Biotecnologie Sanitarie ed un centro di Formazione in Sanità Pubblica innovativo in cui tutti gli attori del settore, SSR-Università-Aziende tecnologiche, Agenzie di formazione possano mettere insieme il patrimonio di conoscenze per progetti innovativi facendo ricorso ai fondi nazionali ed europei disponibili. ….Regione Umbria all’avanguardia in Italia nella protezione della Salute Globale attraverso la tutela della matrice ambientale (acqua, aria e suolo) con lo sviluppo degli ECO-DISTRETTI e dei BIO-DISTRETTI mediante il ruolo di ricerca dell’Università…sviluppo di un sistema informatico avanzato di controllo e programmazione della assistenza sanitaria, basato su registri territoriali per le malattie degenerative a più elevato impatto epidemiologico: malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, del metabolismo come il diabete, insufficienza renale/dialisi e di altre patologie… per monitorare la gestione dei dati con l’Intelligenza Artificiale…. la situazione clinica dei cittadini, e programmare forme efficaci di prevenzione e medicina di iniziativa)”.