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di Fabrizio Croce

Con l’avvio di una prima serie di interventi mirati, l’Amministrazione comunale di Perugia ha cominciato a dare attuazione a un piano di azioni concrete per affrontare le problematiche legate all’accessibilità e alla vivibilità nel centro storico, in generale, ed alla vita notturna, in particolare.

Si tratta dei primi passi di un percorso che la Giunta ha scelto di intraprendere con metodo, senza cedere alla tentazione di soluzioni semplicistiche o misure emergenziali, ma mettendo in campo una strategia basata su conoscenza e confronto con buone pratiche di altre città: di base c’è il proposito di costruire un modello innovativo di gestione delle criticità, di cui la “notte” è solo un aspetto, che deve saper tenere insieme decoro e accoglienza, vitalità e sicurezza, rigenerazione e qualità della vita, ma anche la volontà di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, come hanno insegnato esperienze portate avanti da altre città dell’Italia centrale.

1) Tra le misure già avviate c’è il progetto degli informatori civici – operatori presenti nei fine settimana per fornire informazioni utili, promuovere comportamenti rispettosi, essere da monitor e supporto per l’amministrazione – che rappresenta solo uno degli strumenti di una strategia più ampia e articolata avente ad oggetto le aree dove maggiormente si concentrano le dinamiche della cosiddetta “movida”. 

L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato, tutelare il diritto al riposo, al decoro e alla sicurezza dei residenti; dall’altro, sostenere una fruizione del centro storico che sia più ordinata, attrattiva e rispettosa del contesto urbano, senza scoraggiare la presenza di giovani, turisti o attività economiche, ma anzi promuovendo una nuova cultura della convivenza.

Chi governa una città oggi si deve impegnare affinchè il turismo risponda ad un principio di sostenibilità, ma deve anche fare in modo che tutto il sistema dell’accoglienza maturi la consapevolezza della propria funzione, monitorando, se necessario, che dalla parte del privato non prevalgano logiche strumentali o solo venali, dove il turista si trasforma nel pollo da spennare.

2) L’azione del Comune si è anche concentrata su un insieme di iniziative mirate a incidere in modo più strutturale su fenomeni che generano degrado, a partire dal tema del decoro urbano e dalla gestione dei rifiuti.

Da pochi giorni, infatti, ha preso il via l’affissione di una nuova segnaletica bilingue, in italiano e in inglese, con indicazioni chiare sul funzionamento della raccolta “porta a porta” nelle zone più densamente abitate e frequentate del centro, utili anche a rinfrescare la mente a chi, tra cittadini e residenti, pare averne dimenticato le regole basilari: queste informazioni, contenute in un semplice File, dotato anche di pratiche illustrazioni, sono state fornite con la richiesta di massima diffusione anche a tutte le strutture ricettive extra-alberghiere registrate (B&B, affittacamere, locazioni brevi) -da allegare alla mail di istruzioni per il proprio cliente – ed alle realtà associative del territorio, per far sì che tutti sappiano farne buon uso e agire per il bene comune, che è la città.

In parallelo, e sempre grazie alla collaborazione con Gesenu, è partita la distribuzione di nuovi contenitori da strada, destinati principalmente ad accogliere i rifiuti da asporto – in particolare plastica, lattine ed il cosiddetto “secco residuo” – che sono stati collocati nelle aree dove si concentrano i locali per la somministrazione o le strutture ricettive autorizzate: va ricordato, infatti, che le trasformazioni socio-urbanistiche di Perugia nei primi anni del nuovo millennio avevano portato le amministrazioni del passato a rinunciare quasi del tutto ai tradizionali cassonetti da strada, sostituiti nel tempo da un esiguo numero di contenitori, meno impattanti sul piano estetico, ma oggi del tutto inadeguati, per numero e dimensioni, a soddisfare l’incremento esponenziale di rifiuti generati dalle nuove dinamiche della cosiddetta “economia della notte”.

E’ apprezzabile che alcuni esercenti più attenti si fossero attrezzati in proprio, ma questa iniziativa punta a responsabilizzare in pari misura chi risiede e chi lavora sul territorio ed a migliorare in modo concreto la pulizia degli spazi pubblici, riducendo l’impatto degli utenti sul suolo e sulle strade.

Sempre nell’ottica del decoro e della qualità dello spazio urbano, a breve sono stati programmati interventi mirati di pulizia e rimozione di scritte e imbrattamenti da alcuni muri particolarmente presi di mira, con l’obiettivo non solo di restituire dignità estetica ai luoghi, ma anche di rafforzare un messaggio culturale di rispetto verso la città. 

3) Parallelamente Perugia ha iniziato a lavorare su un insieme di strategie politiche mirate ad un innalzamento degli standard della promozione e dell’accoglienza.

In tal senso sono stati da poco inaugurati la nuova segnaletica pedonale interattiva, il cui studio era iniziato addirittura tre anni fa, e un servizio di informazione a sportello – in una sede temporanea collocata all’angolo tra Via Oberdan e Piazza Matteotti che prelude alla imminente apertura di una nuova e più ampia sede dello IAT proprio in questa piazza – più funzionali alle esigenze manifestate dal turismo di nuova generazione: si ritiene, infatti, che, se dotata degli strumenti necessari, l’acropoli abbia la possibilità di diventare il centro propulsore di una nuova narrazione della “città storica” nella sua interezza – dunque i borghi, le antiche mura, i luoghi spirituali, la natura che si incontrano appena fuori dalla città compatta – ed essere una leva per la conoscenza, la valorizzazione e lo sviluppo economico di tutto il territorio comunale. 

In altre parole, attraverso una visione unitaria della città policentrica e rafforzando le connessioni con tutto il suo vasto territorio – coinvolgendo nelle proprie strategie il tessuto associativo delle Pro-Loco, il comparto della produzione agraria ed eno-gastronomica e quello della ricettività rurale e diffusa – Perugia può solo accrescere il proprio potenziale di attrattività sotto il profilo turistico e fare un decisivo salto di qualità tra le mete turistiche d’eccellenza, cosa che si misura a occhio anche attraverso il dato della permanenza media in città.

Altresì dagli uffici comunali proprio in questi giorni è partita una Newsletter trimestrale destinata a tutti i portatori d’interesse del comparto turistico-ricettivo: con questa iniziativa si vuole dare un supporto informativo su scadenze, novità normative e regolamentari, programmi e calendari di eventi e tutto quanto può contribuire a rafforzare e rendere sempre più strutturale la connessione tra gli operatori e le istituzioni. 

Allo stesso tempo si stanno creando le condizioni per rilanciare una “card” museale in grado di offrire al cittadino ed al turista, a condizioni agevolate, la possibilità di fruire della varietà di proposte legate al patrimonio di storia, arte e tradizioni che la città chiede solo di poter valorizzare.

Sempre in questa direzione, l’Amministrazione ha intrapreso già dallo scorso anno una interlocuzione nel segno del confronto e della collaborazione con SABA e Minimetrò, per offrire a chi vuole vivere il centro storico opzioni alternative e costruite in modo sempre più mirato (ad esempio nelle fasce orarie dei pasti, dello shopping e della sera) ed allo stesso tempo decongestionarlo dalle automobili: oggetto di confronto il sistema della ZTL e le modalità di rilascio dei permessi di accesso, le tariffe dei parcheggi, ma anche lo studio analitico di tutte quelle zone grigie della mobilità che da anni ci hanno reso esempio negativo su scala nazionale in termini statistici.

Questo costante confronto ha prodotto un sistema di tariffe di parcheggio agevolate, operante già dallo scorso Natale, ma soprattutto un’innovazione epocale per le dinamiche cittadine quale l’esperimento dell’apertura serale del Minimetrò nei fine settimana dell’Estate: un’iniziativa finalizzata a migliorare la connessione dei cittadini con il centro, a rafforzarne l’attrattività verso l’esterno, ma anche quella del centro con aree periferiche (Piazza del bacio e Pian di Massiano), spesso interessate da eventi serali.

4) Infine e con una prospettiva di più ampio raggio, che guarda con attenzione a quanto accade in altre città, Perugia sta lavorando anche sulla possibilità di ripensare le norme per il rilascio delle licenze commerciali ed i criteri per derogarle, sulle variazioni di destinazione degli immobili e la proliferazione incontrollata di forme di ricettività extra-alberghiera: ad onore del vero, questa è un’attività quanto mai difficoltosa e irta di insidie, in quanto non può ledere i principi fondamentali della liberalizzazione commerciale e della libertà d’impresa – cui, ad esempio, il Governo Meloni si è appellato impugnando alla Corte Costituzionale il nuovo Regolamento di Firenze sul tema degli “affitti brevi” – ma resa necessaria dall’obbligo di chi amministra la città di garantire il diritto alla residenzialità e salvaguardare con ogni mezzo l’ecosistema dei suoi quartieri storici, che ne rappresentano l’essenza storica e identitaria. Il futuro dei centri storici si gioca anche a questo tavolo.

In conclusione si può affermare che la vera impresa di un moderno amministratore cittadino deve essere quella di prendere in esame i temi – l’accessibilità, l’accoglienza, la mobilità e, in generale, la vivibilità dei luoghi – senza partire da posizioni pregiudiziali o ideologiche e mirando a garantire un equilibrio tra i diritti, le libertà costituzionalmente sancite, e la loro sostenibilità sociale.

E’ un processo che richiede impegno, tempo, confronto continuo con i portatori d’interesse, ed è una delle vere sfide di questo mandato politico nel medio e lungo termine.