di Gian Biagio Furiozzi
Foto ©Sergio Allegrini
Enzo Coli è stato uno dei primi perugini che ho conosciuto quando mi sono iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche, provenendo da Camerino. Era il 1963. Ci incontrammo alla Casa dello studente e anche nelle file del Partito socialdemocratico. Dopo l’unificazione socialista, militammo entrambi nel PSI, anche se lui era vicino alla corrente demartiniana di Manca e io a quella craxiana, guidata allora dal segretario regionale Aldo Gerardi.
Dopo alcuni anni d’insegnamento al Liceo, egli divenne assistente universitario di latino nella Facoltà di Magistero. Divenne poi Prof. Associato con una bella pubblicazione dal titolo Profilo latino dell’Umbria. Ma si interessò molto anche della figura del poeta Properzio. Del resto anch’egli aveva una grande vena poetica, tanto che ha pubblicato nel corso degli anni diversi volumi di versi, la maggior parte dei quali ispirati alle figure e alle vicende della politica umbra e nazionale.
Nel PSI ha rivestito incarichi importanti, ricoprendo tra l’altro la carica di segretario regionale, negli anni della segreteria Craxi, tanto che fu lui a presentarlo alla Sala dei Notari in una manifestazione politica. Ha ricoperto poi la carica di Assessore al Comune di Perugia, alla Cultura E anche alle infrastrutture. E’ stato inoltre capogruppo del partito negli anni in cui era Sindaco Mario Valentini. Con lui si discuteva talvolta animatamente, e io non sempre condividevo alcune scelte dell’amministrazione comunale, come ad esempio quella di definire “Festa grande” la vicenda del XX Giugno 1859, che per me era da considerare una ricorrenza luttuosa, a motivo della strage perpretrata dalla soldataglia papalina. Ma il tutto si concludeva davanti ad un bicchiere di buon vino, soprattutto alla pizzeria Ferrari di Corso Vannucci.
L’ultima sua fatica è stata un ampio volume di ricordi dal titolo La mia Perugia, dove ha raccolto una serie di suoi articoli e interventi degli ultimi decenni. Alcuni sono dedicati alla figura di Aldo Capitini, di cui egli colse (tra i primi qui a Perugia) l’influsso esercitato sul suo pacifismo da Giacomo Matteotti. Lo ricorderanno con affetto e simpatia tutti i suoi colleghi universitari e tutti i suoi vecchi compagni di partito.