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di Gabriella Mecucci
©Foto Fabrizio Troccoli

La giunta potrebbe essere cosa fatta in tempi brevi. Lo schema è bello che pronto e approvato da tutti: due posti al Pd, più la presidenza del Consiglio regionale, e uno a testa a Umbria Domani (lista Proietti), Cinque Stelle e Avs. C’è però un complicato nodo da sciogliere: l’assessorato alla Salute. Il segretario regionale del Pd lo vuole per sé, ma sulla sua strada ci sono tanti e qualificati no. Forse troppi per raggiungere la meta. C’è chi ha fatto circolare una proposta: la Presidente terrebbe per sè la delega alla programmazione sanitaria e lascerebbe a Bori quella più legata alla gestione. Un assessorato dimezzato, dunque. Appare un’ipotesi farraginosa e difficile da percorrere. Quello che è certo però è che la formazione della giunta passa prima di tutto per la soluzione del problema sanità. Se Stefania Proietti vuole inaugurare un nuovo metodo di governo dovrà sciogliere il nodo rispettando due criteri: l’utilizzo pieno dei poteri della Presidente che le danno autonomia nella scelta dei nomi, e la strada maestra delle competenze. L’affermazione di un tale metodo – che Proietti ha rivendicato – sarebbe la prima vera novità.

Il pd ha preso molti voti, ma non avrebbe vinto se non ci fosse stato quel 5 per cento di Umbria Domani. Solo perché è accaduto ciò i democratici hanno 9 consiglieri regionali su venti. Quindi, se da un lato non si può non riconoscere la forza di questo partito, è altrettanto incontestabile che la sconfitta di Tesei sarebbe stata impossibile senza Proietti. E poi, anche fra i democratici c’è chi non vede di buon occhio la candidatura Bori alla Sanità. Insomma, sono in tanti a sperare che la Presidente tenga le deleghe sanitarie per sé, e si circondi di due o tre tecnici di grande valore che l’aiutino nella difficile opera di rilanciare il settore. Fra i possibili collaboratori due sarebbero i nomi più accreditati. Il primo è quello di Gigliola Rossignoli che però – come già anticipato da Passaggi – sembra resistere all’idea di lasciare la direzione degli Istituti Clinici Maugeri di Padova, carica molto prestigiosa e molto ben pagata. E poi ci sarebbero anche problemi di natura burocratica ad ostacolare questa soluzione. L’altro tecnico di valore di cui si parla con insistenza è Maurizio Del Pinto, cardiologo e molto competente in materia di organizzazione sanitaria. E’ stato lui a scrivere la parte del programma di Proietti sul tema salute. I tempi con cui si formerà la giunta dipendono dallo scioglimento del nodo Bori. E non si esclude che per risolvere la questione possa scendere in campo anche Elly Schlein. Il prossimo incontro fra le forze politiche è fissato per il 2 dicembre.

Gli altri nomi dei candidati ad entrare nell’esecutivo sono in gran parte noti. Per il Pd c’è al primo posto quello della super votata Simona Meloni e subito dopo viene il narnese De Rebotti. Ma, se Tommaso Bori prendesse la Sanità, quest’ultimo non farebbe parte della giunta, col risultato che i democratici lascerebbero ai Cinque Stelle il compito di presidiare da soli la Provincia di Terni. Un bel problema politico. Proietti infatti deve avere a disposizione almeno tre assessorati per rispondere alle legittime richieste della sua lista (arrivata al secondo posto), dei Cinque Stelle e di Avs. Per quanto riguarda Umbria Domani la candidata più forte è Bianca MariaTagliaferri (Cultura Turismo); i pentastellati hanno indicato Thomas De Luca (Ambiente) – nome però molto contestato; Avs non ha ancora un candidato certo, ma è sicuro che non sarà Fabrizio Ricci che resterà in Consiglio regionale. Fuori dagli assessorati, un posto di prestigio verrà assegnato a Luca Ferrucci, ordinario di Economia all’Università di Perugia: potrebbe toccargli o la presidenza dell’Aur o di Gepafin.

E’ sicuro che Stefania Proietti applicherà lo spoil system per le partecipate. Entro 45 giorni salteranno dunque tutti gli attuali dirigenti: da Sviluppumbria a Gepafin, sino ad Ater, Umbria jazz e Umbrialibri. Sono molti e importantissimi ruoli – alcuni pesano quanto un assessorato – che verranno assegnati in tempi abbastanza rapidi.

Per quanto riguarda lo staf,f i nomi sono arcinoti. Due i più importanti: Giacomo Chiodini e Anna Mossuto. Questi si divideranno ruoli di grande rilievo: capo di gabinetto e consigliere politico. Valentina Aisa sarà sicuramente la portavoce. Della squadra potrebbe far parte anche Adriano Bei, attuale direttore generale della Provincia che è stato uno strettissimo collaboratore di Proietti. Per lui verrebbe ripristinata la carica di coordinatore delle direzioni di settore che già esisteva nel primo periodo lorenzettiano.

Sono questi sin qui tutti gli uomini e le donne della Presidente. Il 2 dicembre se ne saprà di più