di Gabriella Mecucci
Il primo scambio di battute con l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Zuccherini è sullo stadio. Ci tiene a dire che non è argomento di sua competenza e che ne parla con la passione del tifoso: “Non abbiamo puntato su progetti faraonici, ma abbiamo cercato di fornire prima possibile una struttura messa in sicurezza con la risistemazione della tribuna, la copertura di una delle curve e altre importanti migliorie in tutte le parti del Curi. I lavori saranno realizzati a stralci, inizieranno ad agosto-settembre di quest’anno e per completarli ci vorrà circa un anno. Poi, con un eventuale intervento dei privati, si potrà fare anche di più”.
Zuccherini, quali sono gli interventi che avete già realizzato o alle quali state lavorando nel centro storico?
“Molti interventi sono legati a ciò che aveva progettato l’Amministrazione precedente. Penso innanzitutto alla sistemazione del Turreno, una delle opere più importanti e costose del centro storico: occorrono ben 13 milioni di investimento. Il progetto di riqualificazione è modulare, quindi l’ex cinema potrà avere più funzioni”.
Me lo descriva e mi dica i tempi di realizzazione…
“Ci saranno due ingressi: uno per il Turreno da piazza Danti e uno per la Turrenetta da via Bartolo in modo che le strutture possano vivere autonomamente l’uno dall’altro. Quanto alle scadenze, a fine 2026, i lavori della Turrenetta dovrebbero essere conclusi. Per il Turreno occorrerà molto più tempo e non sono ancora in grado di fornire date precise. A intervento terminato i due spazi dovrebbero contenere un migliaio di persone. Con il completamento di questa opera finalmente il centro storico di Perugia disporrà di importanti contenitori: Turreno, Turrenetta, San Francesco al Prato e Pavone. Se usati in modo coordinato saranno in grado di ospitare convegni anche molto frequentati. Potremmo diventare competitivi nel fornire ospitalità anche a grandi eventi congressuali. Oltre agli investimenti pubblici sono previsti anche importanti interventi privati”.
Quali?
“Penso ad esempio alle attività recettive: alla Rosetta che diventerà Hilton, alla riqualificazione del Brufani, agli importanti lavori fatti all’Hotel dei Priori e al Posta. E poi c’è il Mercato Coperto: la Regione ha messo in sicurezza la struttura, ma ora tocca a Guarducci portare avanti i suoi progetti. Questo insieme di investimenti pubblici e privati, uniti ai grandi festival, porteranno un beneficio importante al turismo su Perugia”.
Parliamo di agenda urbana, quali le priorità?
Il cuore del nostro intervento è su San Sisto e, quando sarà terminato, cambierà il volto di questa parte della città. San Sisto è un quartiere che ha molti residenti e che conserva un buon standard di valori grazie alla presenza dell’Università e dell’ospedale. I lavori in programma riguarderanno la zona di piazza Martinelli dove ci sono tre strutture pubbliche: le due torri con all’interno le numerose espressioni dell’associazionismo, il teatro Brecht e la biblioteca Sandro Penna. Nonostante la presenza di queste attività resta però un luogo con una scarsa identità urbana. Senza perdere nemmeno un parcheggio, faremo una ripavimentazione adeguata e tutt’intorno creeremo un anello verde e un nuovo parco. Adesso è solo un piazzale, noi ne faremo una piazza vera e propria: un punto di incontro dei cittadini del quartiere. Il secondo intervento importante dell’agenda urbana sarà a Monteluce.
Che cosa farete in questo quartiere che è stato in passato molto penalizzato?
“Innanzitutto vogliamo terminare il loggiato e poi, nell’area fra Monteluce e Sant’Erminio, creeremo una grande zona verde. Investiremo quindi non solo per riqualificare gli immobili”.
E Ponte San Giovanni?
“Stanno procedendo a tambur battente tutti i lavori previsti dal Pnrr e sono tanti sia per quanto riguarda gli immobili, che per le strade e il verde. Dulcis in fundo c’è l’intervento sull’ipogeo dei Volumni che avrà inizio molto presto. A fine mese, insieme al direttore dei musei nazionali della regione, metteremo la prima pietra. Ci saranno poi investimenti privati di qualità, grazie anche ad un notevole taglio delle volumetrie”
E per quanto riguarda le strade?
“Stiamo lavorando intensamente, ma il governo ci mette i bastoni fra le ruote: dal primo gennaio è entrato in vigore un decreto che triplica i costi degli interventi. E questo è inaccettabile. Un punto sul quale occorrerà denunciare con forza l’esecutivo che da una parte fa i tagli e dall’altra fa lievitare i costi. Nonostante ciò, abbiamo realizzato molti lavori: a Ponte Felcino, a San Marco, a Ponte Rio e via elencando (ndr. impossibile scriverli tutti). Ad oggi abbiamo risistemato quasi 12 chilometri di strade e prima della fine dell’anno spero che arriveremo a venti. Poi partiranno i nostri nuovi progetti”.
E quali sono?
“Innanzitutto stiamo riorganizzando l’intero cantiere. Voglio che ci sia una squadra che si occupi dei marciapiedi. Perugia ne ha un grande bisogno e questa sarà una scelta caratterizzante perché d pedonalità non bisogna solo parlare ma bisogna favorirla. Moltissimi sono i lavori previsti. Posso fare l’esempio di via XX Settembre: qui, non solo toglieremo i new jersey e ripristineremo i marciapiedi a sbalzo, ma vorrei realizzare anche un percorso pedonale in sicurezza, riducendo l’invasione di auto. Via XX Settembre è una strada centrale e i cittadini che la abitano hanno diritto a muoversi agevolmente anche a piedi”.
E le altre opere pubbliche? L’assessore al Bilancio ha trovato 28 milioni da spendere che ne farete?
Un altro aspetto su cui ci stiamo impegnando riguarda i contenitori medio – piccoli delle zone periferiche. Abbiamo deciso di concentrare l’avanzo di 28 milioni in investimenti su tre immobili. Il primo è la sala Foresi a San Sisto, il secondo è il teatro della Olletta a Pila, edificio del ventennio fascista, chiuso dal 2016, una proprietà demaniale passata al Comune nel 2023, il terzo è il Cva di Pretola che ha necessità di una riqualificazione. Risistemare questi luoghi della periferia e delle frazioni significa per chi vi abita qualità della vita e anche sicurezza.
Riuscirete a restaurare la parte non urbana dello splendido acquedotto medioevale?
“Presto ci sarà un incontro col Provveditorato alle Opere Pubbliche per avere una conferma definitiva sui 900 mila euro promessi in passato per sistemare l’acquedotto. Questi fondi però non basteranno. Chiederemo quindi alla Regione ulteriori finanziamenti. La zona delle acque è molto importante non solo dal punto di vista storico-monumentale, ma anche da quello paesaggistico. E’ una campagna dove si possono fare magnifiche passeggiate e merita di essere recuperata e protetta. C’è già una grande attenzione da parte della comunità locale, ma potrebbe diventare anche un’attrazione turistica. L’obiettivo sarebbe quello di terminare il recupero entro il nostro mandato. Ma è ancora prematuro fissare date precise”.
E Fontivegge?
“Lì agiremo portando nuove presenze in modo che la zona intorno alla stazione sia vissuta in tutte le ore della giornata e della serata. Ci saranno, ad esempio, gli studentati e stiamo pensando di trasferirvi la sede dei vigili urbani…”
Zuccherini elenca una serie di idee perché “Fontivegge ha bisogno certamente di misure d’ordine pubblico, ma anche di molto altro per diventare un quartiere sicuro e di qualità”. L’accordo fra noi è che faremo un’altra intervista centrata su questo e su altri interventi. E che verificheremo periodicamente l’attuazione dei progetti.