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di Porzia Corradi 

Potrebbe tardare qualche giorno lo spettacolo naturale della Fioritura di Castelluccio, che lo scorso anno e anche quello precedente ha portato circa 20mila persone sul Pian Grande, tante quante se ne attendono a breve. Alle difficoltà che simili presenze, peraltro generalmente concentrate in tre weekend, implicano in un’area fragile come quella dell’altopiano del Parco dei Sibillini, quest’anno si somma la convivenza col cantiere di ricostruzione post sisma del paese, avviato ormai da qualche mese. La riunione canonica della Prefettura di Perugia, che da anni ormai tiene le fila tra tutti gli enti coinvolti, compresi quelli marchigiani, è attesa per la prossima settimana. Tuttavia, le coordinate della gestione del traffico sono più o meno tracciate.

Intanto, va subito detto che le piogge primaverili hanno bagnato con frequenza e intensità anche il Pian Grande, motivo per cui in questi giorni non sono ancora visibili i fiori gialli, i primi che sbocciano ai piedi di Castelluccio, segnalando a curiosi e appassionati l’inizio della Fioritura. Quest’anno, dunque, la celebre tavolozza di colori che si allarga sull’altopiano potrebbe tardare qualche giorno, anche se, come spiegano i coltivatori della lenticchia Igp, negli ultimi anni le bolle di calore dei primi giorni di giugno hanno permesso di recuperare il ritardo. Al momento, dunque, la previsione è di poter ammirare la Fioritura di Castelluccio dalla metà di giugno alla prima decina di luglio, con la fase di massimo splendore attesa tra la fine del mese e l’inizio dell’altro.

Anche quest’anno, comunque, sono stati seminati all’incirca 500 ettari di Pian Grande da cui ci si aspetta un raccolto buono proprio in virtù delle piogge primaverili, ma la scaramanzia dei coltivatori e condizioni climatiche sempre più imprevedibili invitano alla cautela. Certo è che il disciplinare della lenticchia Igp di Castelluccio fissa in massimo 800 kg per ettaro il raccolto massimo che può fregiarsi del marchio d’origine: se la stagione fosse buona il risultato verrebbe centrato, se fosse meno generosa ci si attesterebbe tra 600 e 700 kg per ettaro, mentre se fosse eccellente si potrebbe anche andare oltre la soglia del disciplinare Igp e a quel punto la lenticchia di Castelluccio “in eccesso” verrebbe commercializzata senza marchio d’origine dalle 35 e poco più aziende agricole che ogni stagione, compresa quella 2016-2017 segnata dall’emergenza terremoto, seminano a 1.400 metri di altitudine, assicurando la produzione che passa per la Fioritura di Castelluccio.

Dopo le invasioni di turisti degli anni immediatamente seguiti al terremoto, le presenze sul Pian Grande per i tre weekend di spettacolo naturale si sono assestate intorno alle 20mila presenze. L’invito a tutti i visitatori è sempre quello di scegliere una giorno feriale per raggiungere l’altopiano non soltanto al fine di diluire la pressione antropica sul fragile ecosistema, ma pure per assicurarsi un’esperienza autentica tra meraviglie naturali e specialità gastronomiche di prima qualità. Per gestire il picco turistico di Castelluccio l’ipotesi per la Fioritura 2025 prevede il disco verde al transito sia dal versante umbro che da quello marchigiano in tutte le direzioni e tutti i giorni, weekend compresi. Per i tre fine settimana, però, non sarà consentita la sosta lungo la strada provinciale che taglia il Pian Grande, onde evitare ingorghi che in quell’area sarebbero ingiustificabili. Sarà poi il tavolo con la Prefettura a stabilire l’eventuale organizzazione delle navette, che però quest’anno non dovrebbero partire da Norcia, ma soltanto da luoghi più prossimi a Castelluccio dove sarà possibile lasciare l’auto. Infine, il Comune di Norcia ha avviato ormai da tempo le interlocuzioni con le imprese che stanno lavorando alla ricostruzione post sisma di Castelluccio, dove sono in corso le palificazioni necessarie alla realizzazione della piastra su cui poggerà il centro abitato. Ora le squadre di operai e tecnici si stanno muovendo nell’area della piazza del paese, ma per l’avvio della Fioritura dovrebbero spostarsi nell’area retrostante, al fine di limitare al massimo i disagi ai turisti che raggiungeranno Castelluccio tra la metà di giugno e la prima decina di luglio. Ultima parola alla Prefettura.