Le zone dove si è verificato terremoto del 2016 sono ad alto rischio sismico. Non sappiamo fra quanti anni (20 o 50), ma purtroppo nel Centro Italia appenninico è probabile che si verifichino altre scosse di intensità simile. È chiaro insomma che occorre imparare a convivere col terremoto.
In questo numero della rivista Padre Martino Siciliani, direttore dell’Osservatorio sismologico Bina di Perugia, fa un’accurata analisi dei rapporti che intercorrono fra le scosse recenti e quelle del passato: una mappa che si estende nel tempo e nello spazio. Stabilisce poi quali sono in Umbria le zone ad alto rischio e quelle a basso rischio, mentre il geologo Luca Venanti definisce il sisma del 2016 “normale”. Vuol dire che se ne erano già verificati altri di analoga potenza in passato. Come bisognerà ricostruire per resistere a simili eventi naturali? [Segue…]
Come ha risposto, o meglio come sta rispondendo, l’Umbria e la comunità dei suoi studiosi alle iniziative promosse nell’ambito del centenario per la Prima Guerra mondiale?
Sicuramente in modo vivace. Si contano, infatti, un numero notevolissimo di iniziative: decine di mostre, di volumi, di filmati e di eventi commemorativi presentati in varie località della regione. Cerchiamo qui di segnalare almeno una parte di questo lavoro, senza nessuna ambizione di completezza. Bisogna anche aggiungere, tuttavia, che sembra mancare una regia unitaria: le Università sono state assenti o distratte, gli istituti storici regionali hanno fatto il loro lavoro, ma limitatamente ad alcuni eventi, e non hanno assunto un ruolo di coordinamento. Un certo lavoro di supplenza lo ha svolto la Soprintendenza Archivistica delle Marche e dell’Umbria, che è stata coinvolta come soggetto organizzatore, e ha contribuito a costruire un minimo di rete organizzativa e culturale. Ed è proprio a loro che ci siamo rivolti (vedi il saggio di Fabrizia Trevisan) per avere un primo quadro di ciò che sta avvenendo o è avvenuto in varie località. [Segue…]