Questo numero di Passaggi cerca di mettere in campo anche alcune idee per costruire il post pandemia. Le propone Casavecchia suggerendo di concentrarsi sul miglioramento della pubblica amministrazione, sugli investimenti, sull’innovazione e sui grandi progetti evitando la frammentazione; mentre la conversazione fra Ruggero Ranieri e Franco Amatori parla di intervento dello stato in economia e propone la creazione di una grande agenzia che “ri-formi” i lavoratori che perdono il lavoro. Borletti e Ranieri delineano le caratteristiche di un nuovo turismo a partire dalle novità emerse nell’estate appena trascorsa. Fabio Maria Ciuffini lo fa per il comparto dei trasporti chiedendo una nuova mobilità che venga coniugata con una diversa organizzazione della città. Marcello Marcellini si concentra sul cambiamento degli stili di vita e Gianfranco Ricci parla della rivoluzione nel mondo dell’informazione, mentre Ilaria Capua fa un’affascinante analisi del rapporto fra “oltremondo” e pandemia. Esistono due sfere – dice – la “connettosfera” o “oltremondo” e la sfera terrestre. Sopra di noi, cioè, abbiamo una dimensione parallela che contiene «le nostre idee, i nostri gusti, i nostri parametri fisici». A questo livello possono transitare disinformazione e fake news che influenzano tutta la nostra vita e che, nella fattispecie, interagiscono con l’andamento del Covid-19, e in generale con la salute di tutti e di ciascuno di noi. La stessa organizzazione sanitaria non può quindi prescindere dall’oltremondo. La virologa invoca infine un nuovo senso del limite e una ricerca della “sostenibilità” che coinvolga le politiche economiche, la produzione, l’ambiente e la stessa organizzazione sanitaria.
In questo numero:
Editoriale
L’Umbria è al verde. Che fare?