di Giampiero Rasimelli
La famiglia Rizzo, proprietaria della Ternana Calcio dallo scorso settembre, ha fatto sapere tramite il suo avvocato Morcella: 1) che ha allontanato per giusta causa l’amministratrice Unica della società Pucci per aver fatto ad insaputa della proprietà un contratto onerosissimo al consulente Massimo Ferrero (presumibilmente prossimo all’esautorazione) 2) che con professionisti di propria fiducia intende rivisitare l’intera situazione economico gestionale della Ternana la quale, a quanto pare, all’atto dell’acquisto era stata rappresentata da venditori e certificatori in modo inesatto e distorto. Ma intende rivisitare anche la fattibilità sul piano economico e giuridico del progetto clinica-stadio che era la base dell’interesse della famiglia all’acquisto della Ternana 3) che in vista delle scadenze di pagamento del prossimo 16 dicembre (stipendi, FGCI, Lega ecc …) chiama in causa tutte le gestioni precedenti (D’Alessandro, Guida e Bandecchi) perché si facciano carico della situazione fallimentare lasciata e fino adesso, evidentemente, nascosta, pena la decisione di azioni legali contro chi sin qui ha danneggiato la Ternana. Una presa di posizione esplosiva e ormai attesa.
Clinica-stadio: la Ternana al cambio di rotta. Cosa c’è dietro la svolta
Aveva ragione allora Passaggi Magazine a sollevare in tempi non sospetti perplessità e preoccupazioni sulla gestione della Ternana e sulla fattibilità del progetto stadio-clinica. La nostra rivista, per prima, ha reso pubbliche l’insieme di osservazioni di natura giuridica che diversi specialisti avevano sollevato. Non bastassero gli interrogativi legati alle procedure adottate e alla loro legittimità, l’evidente intento di forzare la programmazione sanitaria regionale, le lacune fiscali, di recente un amico amministrativista di vaglia mi ha detto: sono curioso della decisione che prenderà la magistratura perché se in assenza di una presentazione adeguata della matrice di rischio dovesse passare un partenariato pubblico – privato in questa forma, si aprirebbe un orizzonte nazionale completamente diverso dall’attuale su una disciplina delicatissima, fondamentale per la Pubblica Amministrazione. E avevamo ancor più ragione a chiedere anche di far luce sull’incredibile groviglio gestionale della Ternana che oggi è sottoposto dalla stessa nuova proprietà ad una approfondita verifica contabile in vista degli adempimenti attesi per il 16 dicembre che saranno dirimenti per il futuro della società. Oggi intanto è scattata la penalizzazione di 5 punti per la squadra.
Ed era nel giusto la Presidente Proietti (“la camorrista” l’ha definita il Sindaco Bandecchi) a chiedere l’aiuto del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) per mettere ordine su tutta questa materia così da poter prendere con modalità legittima e trasparente le scelte che saranno necessarie in materia di programmazione sanitaria rigorosamente definita e sempre aperta, ovviamente, anche agli investimenti privati.
Come qualcuno ha già titolato sui media, i prossimi 10 giorni segneranno una svolta per la Ternana. Inutile nasconderselo, la situazione è delicata e pericolosa, i Rizzo chiedono un coinvolgimento in solido delle precedenti proprietà, Bandecchi compreso. E’ un modo per uscire dalla Ternana o è il segnale dell’avvio di un’azione legale se i vecchi proprietari non dovessero corrispondere entro il 16 dicembre? Capiamo che la famiglia Rizzo voglia reagire ad una situazione imprevista sul piano contabile data la relazione presentata dai revisori precedenti. Possiamo capire lo sconcerto di fronte alle difficoltà che si sono presentate ad un progetto di business in campo sanitario maldestramente organizzato, che sembrava già fatto e che invece sembra deragliare. Ma la famiglia Rizzo non può non avere visto, almeno in parte, la debolezza del progetto calcistico e sanitario in cui ha deciso di investire, una scelta di uscita dalla Ternana sarebbe disastrosa anche per la nuova proprietà sia sul piano economico che di immagine. Gli Enti locali, la Regione hanno mostrato piena disponibilità, credo che convenga a tutti rimettere in ordine le carte, non creare ulteriori danni, ridare un senso e una prospettiva alla Ternana, allo Stadio e all’investimento fatto dalla famiglia Rizzo. Se poi dovessero seguire azioni legali, facciano il loro corso, ma senza portare un colpo mortale al calcio a Terni. Da oggi io perugino, ufficialmente dichiaro che tiferò anche per la Ternana che non è la mia squadra, ma che è un patrimonio importante della società regionale che non può essere ancora violentato o strumentalizzato come è avvenuto in questi anni. La prepotenza di Bandecchi non ha portato e non porta a nulla. Spero che da oggi i tifosi si rendano conto dei danni che sono stati prodotti.
Due ultime osservazioni. Massimo Ferrero detto “er Viperetta” sembra giunto a fine corsa. Com’è possibile che ovunque metta mano, che sia il cinema o il calcio, alla fine si producono sempre grossi problemi? Come è possibile, dopo tutto ciò, che sia diventato il consulente di Bandecchi (Unicusano) e dei Rizzo (che pare se ne siano accorti in tempo) in questa incredibile avventura ternana? E per finire, che pensa il centrodestra umbro di questa vicenda dopo aver sostenuto a spada tratta in Consiglio Comunale a Terni il progetto clinica-stadio con annessi e connessi? Pensa veramente il centrodestra di crescere a Terni e in provincia ed essere competitivo giocando di sponda con Bandecchi? E’ una domanda che poniamo da diverso tempo, che richiede una risposta importante per la città e per tutta la provincia di Terni. Sinora nessuna risposta, scena muta e questo oltre che la Ternana Calcio e la città, danneggia seriamente il sistema politico istituzionale umbro.
Giampiero Rasimelli



