Ha prevalso la linea della Presidente: Bori ha dovuto fare un passo indietro, ma ha avuto Villa Umbra e Tpl.
di Gabriella Mecucci
Il nuovo presidente di Sviluppumbria è Luca Ferrucci. Una scelta importante quella compiuta da Stefania Proietti che dimostra il prevalere del criterio della competenza nell’ attribuire la poltrona più importante dopo gli assessorati.
Ferrucci è ordinario di Economia all’Università di Perugia, ha un curriculum prestigioso sul piano scientifico e si è speso più volte in battaglie culturali e politiche coraggiose. La più emblematica di queste fu l’opposizione alla costruzione dello studentato nei pressi di San Bevignate che lo portò a dimettersi dall’Adisu. Un no il suo a quello che sarebbe stato uno scempio del paesaggio di tutta la zona intorno alla chiesa dei Templari, una delle più belle e storiche architetture di Perugia. Luca Ferrucci è inoltre un analista attento dei problemi economico-finanziari della sanità umbra e di quelli del bacino del Trasimeno. E’ stato infine il terzo per preferenze, ma non eletto, della lista Umbria Domani, guidata da Stefania Proietti.
La decisione su Sviluppumbria è stata fortemente voluta dalla Presidente e non condivisa, almeno in fase iniziale, da altri componenti della giunta regionale. In particolare dal vice presidente Tommaso Bori che avrebbe preferito la nomina di Joseph Flagiello.
Non c’è nessun allarme, figuriamoci, ma devo dire che è piuttosto patetico vedere la Presidente sconfitta Tesei imbracciare la clava salviniana e aizzare il popolo alla rivolta antitasse, è patetico vedere la verve dell’ex assessore Melasecche nel rivendicare il suo mondo dei sogni dopo aver portato a casa poco e più che altro niente in termini di infrastrutture e servizi nei trasporti dal Governo nazionale amico (vedi Salvini … sempre lui !), ed è molto patetico vedere il mite Romizi accompagnare questa falange dopo aver addormentato per un decennio Perugia e non aver mai rivolto una sola critica di inconcludenza al governo di destra della Regione. Nessun allarme, ma la politica non può diventare rissa. Occorre vigilare che certi limiti non vengano superati.
Umbria Domani, che aveva accettato di buon grado di non avere altri esponenti nell’esecutivo oltre a Proietti, e di lasciare al Pd la Presidenza del Consiglio regionale, aveva chiesto però con forza la guida di Sviluppumbria. In questa nomina ha prevalso –oltre alla competenza, anche l’attenzione ai civici, mentre il Pd ha dovuto fare un passo indietro. Ai democratici sono però andate due importanti poltrone. La prima è quella di Villa Umbra – la scuola di amministrazione pubblica – toccata a Joseph Flagiello, il primo dei non eletti. Laureato in Economia e Commercio, Flagiello è stato già assessore al Comune di Foligno e si è occupato di cooperazione internazionale. La seconda poltrona del Pd è la presidenza della Tpl, agenzia per il trasporto pubblico locale. Sullo scranno più alto siederà Emilio Giacchetti, ternano con buone conoscenze in materia. Ha fra l’altro già fatto l’assessore al ramo al Comune di Terni.
I Cinque Stelle non hanno avuto la presidenza di Villa Umbra come avrebbero voluto e sembra che non siano propriamente soddisfatti di questo giro di nomine, ma ancora sono molti gli enti, le partecipate e altro da assegnare. C’è soprattutto Gepafin, la finanziaria regionale che per importanza viene subito dopo Sviluppumbria. Questa scelta sarà un altro passaggio delicato per la politica umbra. I pentastellati non sembrano avere un candidato sufficientemente forte da poterla conquistare.
Stefania Proietti è riuscita a mantenere una buona coerenza rispetto a una delle promesse fatte agli elettori: sin qui nelle scelte è riuscita a tenere insieme gli equilibri politici e le competenza individuali dei nominati. La Presidente quindi segna un punto a suo favore, dopo la discussa manovra fiscale, varata per riempire il buco sanitario lasciato da Tesei, e per non partire con un bilancio quasi completamente.