di Porzia Corradi
Foto ©Fabrizio Troccoli
Se la giornata di ieri doveva essere la prima tappa del rovesciamento degli equilibri politici regionali da parte del centrodestra, è lampante che non è andata così. Nulla è cambiato nei tre Comuni umbri che hanno votato. Anzichè l’inizio della “reconquista” c’è stata una riconferma.
Valter Stoppini, già vice sindaco di Stefania Proietti, ha vinto ad Assisi col 52 per cento su Eolo Cicogna, candidato peraltro non privo di riconosciute qualità. Il centrosinistra ha ripreso anche Santa Maria Tiberina con Rinaldo Mancini che ha raggiunto il 73 per cento, mentre Amelia è rimasta al centrodestra con Avio Proietti Scorsoni. Qualcuno aveva definito questo lunedì elettorale “il giorno del giudizio”. Un’ iperbole che gli elettori hanno sdrammatizzato lasciando tutto come era prima. Cambiano solo i nomi dei sindaci: quelli che c’erano infatti sono finiti tutti e tre in Consiglio regionale e una – Stefania Proietti – è diventata nientemeno che Presidente.
Il risultato più importante è ovviamente quello di Assisi. Città di rilevanza nazionale e internazionale, era anche il centro più importante e popoloso dell’Umbria che andava alle urne: 23mila votanti . Era inoltre il luogo del governo quasi decennale di Stefania Prtoietti. Sconfiggere lì il centrosinistra, avrebbe significato per il centrodestra dare un primo colpo alla Presidente della Regione. Dopo mesi e mesi di un’opposizione vociante e scomposta, la speranza era quella di riuscire a ribaltare gli equlibri proprio nella città di chi li aveva sonoramente battuti sei mesi fa. Scommessa persa. I motivi della sconfitta sono almeno tre: innanzitutto Valter Stoppini era un ottimo candidato che rappresentava la continuità con Stefania Proietti di cui era stato vice sindaco, il secondo motivo è che il centrosinistra aveva da tempo stabilito in città solidi rapporti col mondo cattolico che esercita un forte ascendente in quei luoghi segnati dal messaggio di San Francesco e di Santa Chiara, il terzo motivo è che anche a livello nazionale si è verificato un robusto trend positivo per i progressistii: vincono a Genova e a Ravenna al primo turno e vanno in vantaggio al ballottagio sia a Taranto che a Matera. Dove poi si sono presentati uniti raccolgono successi davvero straordinari.
Per quanto riguarda Santa Maria Tiberina (Comune sotto i cinquemila abitanti), la vittoria di Rinaldo Mancini col 73% è talmente netta che, oltre alle considerazioni generali, è giusto riconoscere il contributo personale del candidato a questo trionfo.
Amelia resta in mano al centrodestra. Avio Proietti Scorsoni di Forza Italia ha battuto il candidato di centrosinistra Pompeo Petrarca con un netto 56%. Prima di lui la sindaca della città era Laura Pernazza, anche lei dello stesso partito, oggi consigliere regionale.
Nessuna spallata dunque al centrosinistra e a Stefania Proietti. E nel centrodestra prevale inoltre l’anima più moderata, rappresentata da Forza Italia.
C’è da sperare che questo risultato induca il centrodestra ad una qualche riflessione sull’efficacia dell’opposizione sguaiata che sta sostenendo: il continuo strillare non paga. Non sarebbe meglio abbandonare il ruolo di moderni Masanielli, per iniziare a costruire piattaforme, a presentare proposte da forza di governo prossimo venturo? I bene informati dicono che qualcuno non vede di buon occhio i metodi attuali e che forse è iniziata una riflessione critica. Il voto di Assisi e di Amelia potrebbe aiutare la componente più moderata delllo schieramento. Sarebbe un bene per l’Umbria, per le sue istituzioni e anche per il centrodestra.