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C’è una parte dell’Umbria, al confine fra la provincia di Perugia e quella di Terni splendidamente conservata e con un paesaggio che ha subito pochissimi oltraggi. Entrarvi è come tornare indietro nel tempo. Partiano da Montelione di Orvieto, un borgo medievale bellissimo, una sorta di terrazza sulla Valdichiana con un panorama mozzafiato. Da lì si sale verso Montegiove attraversando una zona boscosa e ombreggiata sino ad arrivare al castello del tredicesimo secolo.
Dopo aver percorso una strada bianca in mezzo ad una natura incontaminata, si arriva alla Scarzuala. Visitare questo luogo è un’esperienza da non perdere (occorre prenotare e il proprietario fa da guida). Qui passò San Francesco e i francescani vi edificarono una chiesa nel Duecento. Ma la vera originalità è legata alla “città ideale” che l’architetto milanese Tomaso Buzzi vi costruì a partire dal 1957. Un percorso iniziatico che porta agli edifici dell’Acropoli, caratterizzati da architetture surreali, originalissime immerse in un sistema di simboli cristiani, pagani, esoterici. Il percorso rappresenta anche un viaggio all’interno della psiche sulla base delle categorie junghiane. Scarzuola è davvero un luogo fantastico, immerso in un mondo che appare irraggiungibile. Una visita da non perdere.
Finita questa si ritorna in direzione Montegiove e si può scegliere di andare a Greppolischieto. Un villaggio bellissimo, sapientemente recuperato, oltre i seicento metri di altitudine. Dal cucuzzolo si ammira uno dei paesaggi più belli della verde Umbria. Lo sguardo arriva sino al lago Trasimeno fra boschi e colline che sono rimaste come erano 70-80 anni fa. Poi si scende verso Tavernelle. Lì, il viaggio nel tempo finisce, e si torna ai nostri giorni.