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di Chiara Fabrizi

Sono già oltre 20mila i visitatori che si sono avventurati sul Ponte Tibetano di Sellano, che resta per la Valnerina e forse per l’Umbria intera la vera novità della stagione turistica al via. A confermarlo è Paolo Borroi, il destination manager di Visit Sellano, arrivato dal Trentino nell’Umbria più profonda col mandato di trasformare Sellano in una località turistica, puntando inevitabilmente tanto sulle attività outdoor. Un compito non semplice in una terra, quella che si allarga dal Trasimeno a Cascia, da Città di Castello a Orvieto, in cui la permanenza media non è ancora arrivata a tre pernottamenti.
Il seme, però, lo ha gettato il cosiddetto Pnrr sisma o Next Appennino, che con circa 1,5 milioni di euro ha permesso a Sellano di costruire il Ponte Tibetano lungo 517,5 passi. L’interesse per l’opera, che complice un tam tam social, è presto diventata un attrattore turistico, viene considerato «molto buono» sia da Borroi che da Attilio Gubbiotti, appena riconfermato sindaco di Sellano. Per intendersi ad aprile e maggio in diverse domeniche si è raggiunta la capienza massima giornaliera prevista per il Ponte Tibetano, ovvero 720 persone. Un numero, questo, che aumenta di pari passo con le ore di apertura dell’opera: dal primo giugno intanto i turisti possono compiere i 1.023 passi nel vuoto ogni giorno, mentre a luglio e ad agosto l’orario di apertura si allunga dalle 9 alle 18, con la capienza media giornaliera che si attesta dunque a 1.080 persone al giorno.
Tuttavia, ora tutti gli sforzi devono essere dedicati all’offerta turistica che a Sellano si ambisce a costruire intorno al ponte. In primis va portato a termine l’essenziale: quindi l’ampliamento delle aree parcheggio, il potenziamento dei servizi igienici e soprattutto la nascita del commercio, specie in quel piccolo borgo che è Montesanto, dove i turisti arrivano dopo l’avventura senza però essere accolti da un bar. Il primo potrebbe aprire a breve, ma per ora i futuri esercenti preferiscono attendere di avere in mano tutte le licenze prima di annunciare la data di apertura, mentre il sindaco resta ottimista: «Dopo tre mesi di attività si sta iniziando a muovere qualcosa sotto il profilo commerciale, perché – dice Gubbiotti – nell’ufficio competente del Comune sono arrivate una decina di domande per l’apertura di ristoranti, bar e pizzerie. Per noi l’obiettivo resta presentare già dalla prossima estate – va avanti il sindaco – un totale rinnovamento in termini di servizi e accoglienza nei due borghi direttamente interessati (Montesanto e Sellano, ndr), anche se sappiamo di investimenti analoghi anche in altre zone del territorio comunale, come a Villamagina».
Se è vero che nel progetto di sviluppo pluriennale di Sellano, come ripete sempre Borroi, il Ponte Tibetano deve rappresentare un catalizzatore, è altrettanto vero che si possono costruire anche piccole proposte intorno a quell’opera che sta portando migliaia di turisti in un’area interna fin qui trascurata anche da chi visitava Norcia e Cascia. Sicuramente un’esperienza nell’esperienza può essere rappresentata dall’attraversamento del Ponte Tibetano in orario notturno, col visitatore più avventuriero che non potrebbe apprezzare i magnifici panorami montani visibili in orario diurno, ma che allo stesso tempo potrebbe vivere una suggestiva camminata nel vuoto sotto le stelle e magari al chiaro di luna. Tecnicamente nulla osta alle aperture notturne del Ponte Tibetano di Sellano, che è illuminato, anche se grande cautela organizzativa andrà posta sul fronte logistico per il rientro a Sellano nel sentiero boschivo. Una proposta, quella dell’attraversamento notturno, su cui a Sellano si sta ragionando.
C’è poi tutto il fronte degli eventi da organizzare, che pure possono essere costruiti almeno in parte intorno al Ponte Tibetano, magari attivando anche qualche collaborazione importante, ad esempio col Festival dei Due Mondi o con Umbria Jazz, che nei piccoli borghi montani potrebbero organizzare piccoli concerti o performance. «Quest’anno per motivi chiari siamo rimasti concentratissimi sull’apertura di questo impianto anziché sulla rete di eventi, ma dal prossimo anno – dice Borroi – si valuterà il programma compatibilmente con la logistica e le risorse finanziarie a disposizione».