di Giampiero Rasimelli
La Proietti ha fallito! La Proietti ha fallito! … un solo grido si leva ormai dalla destra umbra e dai suoi megafoni. Non abbiamo lesinato critiche argomentate alla Giunta Proietti (vedi manovra fiscale), né al centrosinistra durante i 5 anni di opposizione. Ma oggi questa opposizione piena di rabbia e priva di contenuti della destra umbra sta diventando controproducente. L’interesse dell’Umbria rischia di perdersi in un raggiro informativo costante, fatto di notizie fantasma e di falsificazione della realtà.
Questa settimana abbiamo 2 notizie. La prima è positiva, l’Umbria verrà agganciata al treno delle ZES (Zone Economiche Speciali), insieme alle Marche e a tutte le Regioni del Mezzogiorno. Anzi, le Marche sono la ragione di questo provvedimento straordinario, perché la Premier Meloni ha deciso di fare bella figura di fronte agli elettori marchigiani che vanno al voto a fine settembre. Come ha scritto su Passaggi Magazine Lucio Caporizzi, nella situazione di crisi nella quale ci troviamo ogni aiuto è benvenuto e dovremo organizzarci per saperlo gestire e sfruttare al meglio. Sapendo però che saranno risorse contenute (fortunatamente alla Camera il Ministro Cirielli ha detto ieri che saranno aggiuntive alle attuali per la ZES Mezzogiorno -poco più di 2 miliardi in tutto- almeno non ci toccherà litigare con quelle Regioni) e, ciò che più conta, sapendo che questo atto legislativo ci colloca direttamente tra le Regioni del Sud Italia, riconoscendo e decretando, l’arretramento e il declassamento dei nostri territori. Peccato che l’Umbria e le Marche nell’ultimo lustro siano state governate dalla destra e se è vero che l’arretramento economico-sociale non è cominciato 5 anni fa, di certo la destra di governo non ha dato nessun segnale di inversione di tendenza, anzi è rimasta ad assistere impotente e quasi disinteressata a questo declino accelerato. Quindi, una buona notizia la ZES, ma con un gusto dolce-amaro, perché ci mette di fronte ai problemi reali che abbiamo e che dobbiamo affrontare … dovrebbe occuparsene anche la destra, non solo con le urla, ma con idee e progetti di rilancio della nostra economia, della nostra qualità di vita, della nostra capacità di innovazione. La Proietti, azzeccandoci e/o sbagliando, ci proverà di sicuro e la destra che fa? Non un’idea, non un progetto, solo il companatico di Giorgia, che tutti incassiamo volentieri.
Ma veniamo alla seconda notizia, che non solo è una notizia fantasma, ma a mio parere è un vero e proprio attentato all’interesse regionale. Si dice: la Regione Toscana boccia l’accordo sottoscritto dal Presidente Giani con l’Umbria, oppure Giani ritira la delibera contenente l’approvazione dell’accordo con l’Umbria, oppure ancora, la Proietti ritira la delibera dell’accordo con la Toscana, dopo la bocciatura da parte del Consiglio Regionale Toscano, oppure infine, salta Montedoglio e il suo soccorso alle acque del Trasimeno, saltano gli accordi interregionali sulla sanità e salta soprattutto l’intesa su Rigutino per l’Alta Velocità ferroviaria.
Che cosa è accaduto? Niente di tutto questo, ma andiamo con ordine.
Quasi un mese fa La Regione Toscana e la Regione Umbria firmano un’intesa di indirizzo sulla collaborazione tra le 2 Regioni, affrontando alcune questioni specifiche da tempo in discussione relative alla gestione delle acque della diga di Montedoglio e del Trasimeno (su cui Passaggi Magazine ha pubblicato in 3 atti un’approfondita ricostruzione storica fatta da Diego Zurli), alle opportunità di collaborazione in campo sanitario, alla dirimente vicenda dell’accesso alla Alta Velocità ferroviaria dalla bassa Toscana e dall’Umbria e tutto questo con la volontà di dare un segnale importante alla necessità di rilanciare in concreto la collaborazione tra le regioni del Centro Italia, necessità ancora più urgente alla luce di quanto detto prima sulla ZES, se non vogliamo sprofondare in pieno Mezzogiorno. In Toscana nel frattempo parte la campagna elettorale regionale (si vota il 12 e 13 ottobre). Dopo un’attenta valutazione il Presidente Giani, in modo a mio parere del tutto comprensibile, di fronte ai clamori della campagna elettorale e alla decisione di ripresentarsi per un secondo mandato, decide di rinviare la formalizzazione istituzionale dei suddetti accordi all’autunno, ad avvio della legislatura regionale, proprio per togliere dai clamori elettorali l’importanza delle intese con l’Umbria. Non c’è nessun passaggio in Consiglio regionale quindi, nessun voto, nessuna bocciatura, ma un atto di correttezza istituzionale. La Presidente Proietti, da parte sua, evita di aprire una discussione e un percorso istituzionale su un atto che a fronte della campagna elettorale Toscana sarebbe stato improponibile e incomprensibile e non presenta il deliberato della Giunta in Consiglio: decide di rinviare anche lei all’autunno. Ma restano in piedi e anzi attive operativamente le intese su Montedoglio/Trasimeno (tutti ricorderanno l’intesa operativa firmata due-tre mesi fa a Castiglion del Lago), resta vivo l’indirizzo di collaborazione sulla sanità e restano vive le dichiarazioni esplicite di Giani sulle scelte per l’Alta Velocità, mai smentite. E resta soprattutto vivo il segnale verso l’interesse congiunto ad aprire una nuova stagione politica di collaborazione tra le Regioni del Centro Italia di fronte alle tante sfide esistenziali che ci troviamo e ci troveremo ad affrontare. Perché non incassare tutto questo come un buon inizio di un utile percorso? Qualcuno ha sperato che il voto online dei 5 Stelle facesse naufragare la candidatura di Giani, ma non solo ha pensato male, dovrà anche fare buon viso alla vittoria di Giani, pronosticata da tutti i sondaggi e dovrà far fronte anche ad una non impossibile vittoria del candidato del centrosinistra nelle Marche, pur acciaccato da una vicenda giudiziaria ancora dubbia.
Ma torniamo all’Umbria. Fatte salve le collaborazioni già in atto sulle acque del Trasimeno e le collaborazioni che potranno accendersi sul versante sanitario tra 2 Regioni che stanno entrambe affrontando o aggiornando i propri strumenti programmatori, vorrei che qualcuno e non solo l’ineffabile Melasecche (ex assessore ai trasporti della Giunta di destra umbra) mi spiegasse qual è il tornaconto dell’Umbria sull’annoso dibattito relativo all’accesso dall’Umbria all’Alta Velocità ferroviaria Roma Firenze. Questo signore sostiene quella che è una evidente cordata interessata alla costruzione della Stazione Medio Etruria a Creti (AR) e conta su una epica ribellione dei senesi contro la scelta di Rigutino (AR). E’ evidente che Siena città turistica come Perugia, Assisi e tanta parte dell’Umbria ha i suoi problemi di accesso alle linee di comunicazione veloci su ferro e su gomma che attraversano l’Italia. Ha tre accessi autostradali a nord verso Firenze e a Sud e a Ovest verso Roma, ha un collegamento ferroviario molto scadente con Firenze dove si trova l’AV che a mio parere dovrebbe essere assolutamente potenziato. E’ evidente che il problema ferroviario è centrale, ma non è nemmeno in discussione un collegamento ferroviario di Siena con l’Alta Velocità alla ipotetica Media Etruria, l’accesso a questa potrà essere solo su gomma. Mentre per l’Umbria il problema è del tutto opposto, Il collegamento può essere ferroviario e può unire la Foligno-Terontola all’Alta Velocità proprio a Rigutino dove i binari dell’ AV sono distanti poche centinaia di metri dalla linea lenta dove si arriva direttamente dalla Foligno-Terontola e domani con i nuovi treni da oltre 200 km orari pronti a passare direttamente dall’una all’altra. Unire queste due linee e costruire l’Hub di Alta Velocità tra Toscana e Umbria, permetterebbe una linea diretta Foligno-Assisi-Perugia-Rigutino-Firenze-Bologna-Milano, costerebbe molto meno che costruire una grande stazione (altra Cattedrale nel deserto) a Creti dove gli umbri dovrebbero arrivare in auto, come i senesi e i turisti dovrebbero intraprendere il percorso inverso sempre su gomma, con costi alti per i servizi aggiuntivi su gomma (e chi li pagherebbe ? la Regione Umbria come sta accadendo adesso nei collegamenti con Roma a causa delle manutenzioni ?) e con la conseguente morte cerebrale della Foligno Terontola. Al contrario un collegamento diretto Foligno-Milano, incrociato con la Roma-Orte-Foligno-Falconara, debitamente potenziata, sarebbe una svolta economica, sociale e turistica per l’Umbria e per tutto il Centro Italia, che insieme ad altri interventi stradali in via di ultimazione darebbe un’altra fisionomia alla rete trasportistica e nuova forma alla dimensione interregionale Marche-Umbria-Toscana.
Non sarà facile far digerire questo progetto ad un Ministero dei Trasporti che da tempo immemore ha una scarsa considerazione dell’Umbria e soprattutto alle FS che considerano l’Umbria semplicemente un costo. L’alleanza con la Toscana e con le Marche sarà fondamentale. Questa è una grande questione nazionale per cui vale la pena battersi e che può essere alla base di una vera rinascita della nostra regione. Perché quindi si dice e si scrive, speriamo che i senesi ci salvino da Giani, dalla Proietti e da Rigutino ? Dove sta l’interesse dell’Umbria ? …. Ma qualcuno a destra e non solo, se lo starà domandando ?