Salta al contenuto principale

di Fabio Maria Ciuffini

 

pastedGraphic.png

Nel cuore del Cuore Verde d’Italia, i Monti Martani, in mezzo ad una ininterrotta trama verde di faggi, querce, lecci  ed a capofitto sul borgo di Giano nell’Umbria c’è una Micronazione: Frigolandia.

E’ un’entità politica autoproclamata ed indipendente dal Governo Italiano che quell’indipendenza non riconosce. La cosa però ai micro cittadini non fa né caldo né freddo: ci sono al mondo altre Micronazioni, pochissime peraltro, ma Frigolandia eccelle fra tutte in quanto Repubblica multiruolo, così come esplicitato qui sotto.

pastedGraphic_1.png

E’ denuclearizzata e demilitarizzata ad eccezione del possente suo esercito della fantasia. Un viaggio a Frigolandia consente di andare all’estero con poco spreco di tempo, denaro e benzina.  Ci si può entrare senza passaporto ma uscirne con, cioè con quello di Frigolandia e godere così dei vantaggi della doppia nazionalità.

Ha una costituzione di ben tre articoli. Art 1. La Repubblica di Frigolandia è una libera unione di uomini, donne, bambini, animali, piante e minerali fondata sulla fantasia … Art. 2 … pur avendo un territorio, non è uno Stato, né una Nazione, è un movimento stanziale verso il superamento di tutte le frontiere, una mossa verso l’altrove, una rete planetaria di soggetti nomadi. È la città immaginaria dell’Arte Maivista, la prima repubblica marinara di montagna, riparo accogliente, tra una tempesta e l’altra, per i naviganti del pensiero, dell’arte, della rivoluzione. Art 3L’organo supremo della Repubblica di Frigolandia è l’Assemblea Generale dei suoi cittadini!

Va chiarito peraltro che l’Assemblea Generale ha eletto Capo di Stato Vincenzo Sparagna nell’ormai lontano 2005. Egli è poi ininterrottamente restato al potere per poco meno di Putin. Così la forma di stato –  quest’anno se ne celebrerà il ventennale – è andata così sempre più degenerando verso la Democranatura,  basata su valori legati unicamente alla natura. In questa visione segregante, la natura e solo la natura diventa il principio ispiratore e fondativo della vita politica e sociale di Frigolandia. E speriamo che basti! Quanto alla Repubblica Marinara di Montagna poi, non si tratta di una battuta ma di un reale accidente geologico.

pastedGraphic_2.png

 Quando Frigolandia – Cerchio rosso e stella – era in riva al mare, il grande Mare Tiberino!

Infatti quando il promontorio dei Monti Martani si protendeva nel Mare Tiberino Frigolandia era una VERA ED  AUTENTICA nazione rivierasca! Finché qualcuno non fece lo scherzo di togliere il tappo al Forello e prosciugare quella specie di Mar Caspio, navi Frigolandesi lo solcavano in lungo e in largo. E non è un parto di fantasia, ma un dato documentato dai giornali dell’epoca pleistocenica ritrovati attraverso ChatGPT.

 pastedGraphic_3.png

 Navigazione pleistocenica nel Mare Tiberino

Ah dimenticavo! ChatGPT è severamente vietato a Frigolandia dove l’immaginazione è esclusiva degli umani … Ma io sto scrivendo qui a Perugia al di fuori di quei confini – per ora.

Chi visiterà Frigolandia – e spero che i  nostri lettori lo facciano almeno in questa primavera, in pieno rigoglio della natura – verrà accolto da un Signore piuttosto supponente.

Non fateci caso e proseguite pure. Però, mi direte, come si arriva a Frigolandia? Basta guardare su Google dove digitando https://www.frigolandia.eu/?q=node/42 avrete a vostra disposizione la meravigliosa mappa floreale riportata alla fine di questo articolo tanto per orientarvi se appena letto decideste di partire subito..

In ogni caso se mettete “Frigolandia” su Google Map la trovate lo stesso e la solita voce narrante mal accentata vi accompagnerà a destino.

Come è nata Frigolandia? L’idea rimonta al 1985 quando Vincenzo Sparagna era poco più che adolescente. Io lo conobbi allora per un caso fortunato e non mi sarei mai aspettato di ritrovarlo  40 anni dopo a ricoprire una carica di così alto prestigio. Ce ne parla Lui su Wikipedia.

“La Repubblica di Frigolandia è lo sviluppo di un progetto e manifesto culturale e artistico fondato nel 2005 da Vincenzo Sparagna, ma già pensato e concepito nel 1985 dallo stesso Sparagna assieme ad Andrea Pazienza e dalla redazione della rivista satirica Frìzzer, gemella di Frigidaire (da cui il nome del progetto), sotto forma di una immaginaria micronazione, riconducibile alle ludo nazioni e senza alcuna rivendicazione, nel comune di Giano dell’Umbria”

Lui riuscì a concretizzare la sua idea quando ottenne in fitto dal Comune di Giano due ettari di terreno su cui sorgevano una ex Colonia Estiva (di Balilla) ed una Scuola Elementare ambedue in disuso.

Quella cessione venne poi contestata dal Comune di Giano nel 2020 ma, a contrapposte botte di TAR e Consiglio di Stato, alla fine la Micronazione conservò il suo diritto all’esistenza ed al mantenimento del proprio territorio.

E ci auguriamo che Vincenzo Sparagna si rechi ora in visita di Stato presso le nuove autorità Regionali, dove a suo tempo quella vertenza venne trattata. E che si arrivi infine ad un trattato di Pace. Almeno lì a Giano dell’Umbria!

Bene, fino adesso ho parlato in paludato Frigolandese, linguaggio irriverente e dissacrante che ho imparato per corrispondenza. E spero che i maggiorenti di quella Micronazione perdonino qualche sgrammaticatura. L’ho imparato da così poco!

Tornando all’italiano di sempre credo valga la pena di parlare della cosa più importante di Frigolandia. Quella per cui, oltre tutto il resto, vale davvero la pena di venire. Ed è il Museo dell’Arte Maivista.

pastedGraphic_4.png

L’emeroteca del Museo dell’Arte Maivista (MAM)

Vi troverete oltre alle copie originali del Male, di Vomito, del Nuovo Male soprattutto quelle del più longevo di tutti Frigidaire (oltre il numero 268). Nonché tutti i falsi titoli che hanno segnato la storia del gruppo di Frigidaire. Famosissimo quello su di uno pseudo Paese Sera:  “Arrestato Ugo Tognazzi è il Capo delle BR”. Oppure una irriverente falsa “Unità”, la Piccola Unità, con editoriali di Vincenzino Gramsci, pseudo nipote del (ben rispettato comunque) Grande Nonno. Qui di seguito il Numero uno del 24 Marzo 2001.

pastedGraphic_5.png

Di queste vere – false Piccole Unità escono nel nuovo millennio molti numeri. Per la  tiratura, c’è un numero di copie comunque garantito come riportato nella vignetta qui sotto. Non più di 2500, corrispondente al numero di “veri comunisti” in tutta Italia.

Per la tiratura, c’è un numero di copie comunque garantito come riportato nella vignetta qui a fianco.
In ogni caso la vignetta qui sotto garantisce del versante politico su cui si colloca la Piccola Unità, pericolosamente spostato a sinistra.

Una parte dell’archivio di Frigidaire è presso la Beinecke Rare Book and Manuscript dell’Università di Yale nel Connecticut per studiare le culture alternative nel mondo dell’ultimo mezzo secolo.

Ma oltre alle copie di Frigidaire, troverete nel MAM anche e soprattutto un’infinità di altri libri, disegni, vignette, fumetti (ma anche di non libri … non disegni … non fumetti) espressioni di una controcultura vivace e divertente ma anche acuta e pungente, che non sente la sua età e che si ripropone di continuo nel Laboratorio dell’Arte Maivista.

L’Arte Maivista nasce, ce lo racconta Vincenzo Sparagna, da un’idea di Andrea Pazienza, vista anzi non vista “L’inclassificabilità dei disegni di Vincenzo che non erano né fumetto, né satira, né

pastedGraphic_6.png

Frequentatori del Laboratorio annesso al MAM. A destra Vincenzo Sparagna.

illustrazione, ma erano pur Arte, dunque Maivista”. Un concetto, aggiunge Sparagna, che “era beffardo ma fecondo” che è anche “una delle chiavi possibili per intendere l’Arte in Generale, che sempre in qualche modo sorprende ed emoziona, anche a distanza di secoli o millenni, rivelando ogni volta qualche aspetto di sé che non era stato ancora mai visto e compreso”.

Di quella inclassificabile Arte vi do qui un esempio, ispirato – come ci conferma Sparagna – a Hieronymus Bosh.

pastedGraphic_7.png

Vincenzo Sparagna – Battaglia navale

A Frigolandia, il Maivismo trova uno spazio ampio come espressione di un movimento che celebra l’arte giocando con il paradosso e l’immaginazione. È un luogo che mescola arte, satira, ironia e visione utopica, dove l’assurdo e il concettuale si incontrano.  Parliamo di migliaia di immagini (per l’esattezza 5mila) che sono state ospitate in mostre in molte città italiane.

L’ultima a Civitanova Marche che è stata visitata da migliaia di visitatori. La prossima sarà nel Museo di Roma, a Trastevere dal 19 marzo al 29 Giugno del 2025. Ma potremmo anche non andarci. A Frigolandia infatti propongono da sempre un viaggio nella conoscenza aperto all’innovazione continua.  E perché non fare tappa anche Perugia? “Magari per aprirsi all’idea di crearvi una sede permanente del MAM, una struttura artisticamente viva, un laboratorio cosmopolita di creatività e ricerca fuori da qualsiasi sudditanza accademica ed aperto ai giovani talenti di oggi e di domani”.

È una proposta fatta a chi la vorrà ascoltare e che consegniamo ai lettori di Passaggimagazine per sollecitare adesioni, poche o molte che siano ma – ci chiede Vincenzo Sparagna –“ buone e sincere”.

P.S.Nello spazio sottostante la mappa floreale