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Centristi: Leonelli vorrebbe due liste, ma da Roma un pressante invito all’unità

di Gabriella Mecucci

Ancora Donatella Tesei non si è degnata di fissare la data delle elezioni – un ritardo ormai insopportabile – ma già si può fare una prima mappa dei punti di forza e di fragilità delle due candidate.
Stefania Proietti è indubitabilmente ben piazzata. Il campo extralarge non ha crepe nè tentennamenti nel sostenerla. Se vai a sommare i voti che ha preso in Umbria sia nel 2022 che alle recenti europee risulta avanti nel testa a testa col centrodestra. Sabato Elly Schlein le ha portato il suo pieno, entusiastico appoggio: insieme sono salite sul palco della festa regionale dell’Unità di Umbertide e hanno parlato ad una folla di 500-600 simpatizzanti pronti a mobilitarsi. Lei, la sindaca di Assisi, gode a Perugia di un solido legame con Vittoria Ferdinandi. A Città di Castello e al Trasimeno il Pd e la sinistra hanno ancora in mano le amministrazioni e tutte si sono schierate senza tentennamenti. Spoleto è governata da un primo cittadino civico molto vicino a Proietti, mentre a Foligno le due coalizioni sono in sostanziale pareggio. Insomma, in tutta la provincia la candidata di centrosinistra è decisamente ben piazzata. E qui i voti di Stefano Bandecchi sono troppo pochi e difficilmente sommabili con quelli di Tesei per determinare una rimonta, anche se Umbertide e Gubbio sono andate decisamente a destra. A favore di Proietti infine va tenuto in conto l’appoggio di una parte importante della chiesa e del mondo cattolico.

Per la verità all’interno della coalizizione extralarge non sono tutte rose e fiori. Giacomo Leonelli, leader regionale di Azione e di Pensa Umbria, nonostante Proietti abbia lanciato un appello perchè si arrivi ad un’intesa, sembra orientato a non fare alleanze coi socialisti. Gira con insistenza la voce che non voglia stare in una lista insieme all’ex sindaco di Città di Castello Bacchetta e a Donatella Porzi: entrambi campioni di preferenze. Se i centristi si dividessero, rischierebbero di non eleggere nessuno. Per Proietti non sarebbe un problema: entrambe le liste porterebbero comunque voti a lei. La seoarazione dei moderati favorirebbe probabilmente il Pd che manderebbe un consigliere in più a Palazzo Cesaroni. Leonelli farebbe un bel regalo a Tommaso Bori. Proprio per questo e non solo dalla direzione nazionale di Azione è arrivato un pressante invito a fare una lista unitaria. Nello stessa nota vengono indicati come responsabili del dialogo con tutte le altre forze politiche Giacomo Leonelli e Donatella Pozi. Quest’altima è una fervenjte sostenitrice di un patto che includa tutti i moderati. I due hanno dunque posizioni diverse, ma l’orientamento di Roma dovrebbe determinare l’affermazione della linea Porzi.

Se fra i moderati c’è turbolenza, per il momento invece tutto liscio come l’olio nel PD. La convergenza su Proietti è senza scossoni. Certo ancora non è stata messa mano alle liste e quella è in genere una scadenza che scatena le peggiori lotte intestine. Alla festa di Umbertide però – conclusa da Schlein – i democratici sono apparsi una forza politica unita e pervasa da fiducia ed entusiasmo. Così come la candidata che alla domanda sull’alleanza Tesei – Bandecchi, ha risposto: “Non parlo degli altri. Noi vogliamo occuparci di un programma per l’Umbria, una regione bella che deve crescere. Cercheremo di riportare alla politica color che l’hanno abbandobnata e che hanno deciso di non votare più”. Quanto a Tommaso Bori ha parlato nel suo intervento solo di sanità e di come riportarla ad un buon livello di funzionamento. Sarà dunque questo il punto focaqle della campagna elettorale del Pd.

Se in provincia di Perugia le cose per Proietti sembrano far pensare ad una navigazione tranquilla con più di una possibilità di vittoria, a Terni la situazione appare diversa. Innanzitutto qui l’alleanza con Bandecchi potrebbe pesare un po’ di più. Alle europee il sindaco della città ha preso 5000 voti, se li portasse tutti a Tesei sarebbe un discreto bottino. Il raggiungimento dell’obiettivo però non è scontato: il centrodestra ha ordinato un serrate le fila, ma c’è chi fra i consiglieri comunali e fra gli elettori ternani non vede di buon occhio l’alleanza con il vecchio nemico numero uno. Nonostante tutto qualche migliaio di voti dovrebbero arrivare in dono al centrodestra. Dono? Bandecchi non regala niente a nessuno. Il tempo ci dirà che cosa ha ottenuto in cambio del pronto soccorso fornito. E ci dirà anche se l’asse con Tesei reggerà alle intemperanze del pirotecnico primo cittadino.
Il secondo punto a favore di Tesei a Terni è Paola Agabiti. Fra le due c’è da tempo un po’ di maretta, ma la seconda si candiderà probabilmente come capolista di Fratelli d’Italia per portare quanta più acqua possible al mulino del centrodestrra: sia perchè gode di un significativo consenso sia perchè ha dietro le spalle una famiglia importante di imprenditori come quella degli Urbani e – si sa – le campagne elettorali costano. Agabiti però da tempo ha manifestato la volontà di uscire dai confine regionali. Se Santanchè dovesse dimettersi per guai giudiziari, sarebbe la più accreditata a sostituirla.

L’ultima ragione che nel ternano potrebbe avvantaggiare Tesei è la debolezza del centrosinistra e in particolare del Pd che alle amministrative del 2023 e alle europee ha dimostrato di vivere un periodo di crisi, quanto agli alleati non se la passano molto meglio.
Questi sono I punti di forza e le fragilità delle due candidate. Ma ancora è troppo presto per esprimere giudizi attendibili: sono solo prime impressioni e prime osservazioni. Occorrerà attendere i programmi, i nomi delle liste e i primi sondaggi per dire qualcosa di più credibile sui possibili risultati. Intanto per il centrosinistra si avvicina un importanjte appuntamento: è fissato per il 22 settembre quando al Lyrick di Assisi si svolgerà la grande manifestazione con cui Stefania Proietti presenterà la propria candidatura. In quella sede conosceremo anche una bozza di programma e vedremo se la campagna elettorale partirà all’insegna dell’entusiasmo e del bagno di folla: il teatro scelto tiene più di mille persone.