In occasione dell’avvio dei lavori di restauro della sede storica del Liceo «Pieralli» di via del Parione ripercorriamo la storia di una scuola che ha formato generazioni di donne, e delle donne che hanno fatto e continuano a fare la storia della scuola
di Antonella Valoroso
La scossa di terremoto più violenta registrata in l’Umbria negli ultimi dieci anni e una pandemia che ha messo in ginocchio l’intero pianeta non sono riuscite a spegnere il desiderio e la volontà da parte della comunità del Liceo «Assunta Pieralli» di riconquistare luoghi in cui sono radicate memorie fondamentali per la storia della città di Perugia. Spazi che devono tornare a essere la casa in cui studenti e studentesse possano ritrovarsi ogni giorno insieme a insegnanti, personale non docente e collaboratori scolastici per immaginare, progettare e costruire il proprio domani.
Sono stati questi i concetti chiave ribaditi nel corso della manifestazione che si è svolta nella Sala dei Notari di Perugia lo scorso 18 dicembre: “Ritorno al Parione. Inizio lavori Liceo ‘A. Pieralli’, 163 anni di storia”. Una mattinata densa di testimonianze e riflessioni organizzata per presentare alla città l’avvio del restauro della sede storica del Liceo «Assunta Pieralli» di via del Parione, un intervento che regalerà una nuova vita a quella che fu una delle prime diciotto Scuole Normali del Regno d’Italia.
La creazione delle Scuole Normali, ovvero le scuole destinate alla formazione di maestre e maestri, fu una delle priorità del governo dell’Italia unita. A Perugia ne furono istituite addirittura due: quella femminile, che ebbe sede nel Convento di Santo Spirito, e quella maschile, ospitata nel complesso di San Domenico. Un onore che la città del Grifo si era conquistata grazie al sangue versato dai martiri del XX giugno 1859 e che, nel 1898, l’avrebbe fatta entrare nel pantheon delle 27 città Benemerite del Risorgimento nazionale.
A istituire la Scuola Normale Femminile di Perugia il 10 dicembre 1860 fu un decreto del marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, Regio Commissario Generale Straordinario per le Province dell’Umbria. Già nel 1891 la scuola cambiò però la sua denominazione, diventando Regia Scuola Normale Femminile «Assunta Pieralli» per rendere omaggio alla più grande patriota e poetessa del Risorgimento perugino, nonché educatrice e pedagoga di altissimo profilo, che di quella scuola era stata da subito docente di storia e geografia e, successivamente, orgogliosa direttrice.
La scuola iniziò a funzionare nell’anno scolastico 1861-1862 e da allora la sede di Via del Parione ha ospitato, attraversando tutte le riforme del sistema scolastico italiano, la Scuola Normale Femminile, le Scuole Magistrali, il Liceo Sperimentale Socio-Psico-Pedagogico, il Liceo delle Scienze della Formazione, Linguistico e delle Scienze Sociali. Dopo il trasferimento del Liceo delle Scienze Umane con opzione Economico Sociale nella struttura di Piazzale Anna Frank, quella di via del Parione è stata per anni la sede di un Liceo Linguistico in cui si sono formate generazioni di studenti e studentesse umbre che oggi occupano posizioni apicali anche nelle più importanti istituzioni europee. Una storia mai interrotta fino al 2016.
Chi c’era ricorda lo sgomento, la paura, il dolore dell’esodo all’indomani della scossa del 30 ottobre, un imprevisto e imprevedibile colpo di coda di quella che i geologi avrebbero definito la “sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia”, tra le più importanti del secolo. Una sequenza che già il 24 agosto dello stesso anno aveva distrutto Amatrice e che, il 30 ottobre, generò una scossa di magnitudo 6.5 tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera.
In mezzo alla tragedia di paesi completamente rasi al suolo, di centinaia di edifici distrutti, di migliaia di sfollati e feriti e di ben trecento vittime, la chiusura della sede storica del Liceo Pieralli in Via del Parione poteva essere rubricata come un danno collaterale. La scuola poteva aspettare. Prima c’erano le strade e le case da ricostruire. E quando sembrava che i tempi fossero maturi per avviare il cantiere del complesso di Santo Spirito, è iniziato l’incubo del Covid.
Ma grazie alla tenacia e all’impegno congiunto delle istituzioni e delle persone coinvolte, lo scorso 18 dicembre per la comunità del Liceo «Assunta Pieralli» si è finalmente aperto un capitolo nuovo grazie al quale il passato e il futuro di una scuola che ha fatto la storia della città torneranno a incontrarsi nel luogo dove tutto è iniziato e da cui tutto potrà presto ripartire. Un luogo dell’anima in cui si è fatta scuola per più di 160 anni e in cui presto la scuola tornerà ad essere protagonista riannodando il filo di una storia rimasta sospesa per tanto, troppo tempo.
«Oggi interpreto la gioia di tutto il collegio docenti -ha commentato commossa la Dirigente Scolastica Simona Zoncheddu, ingegnera meccanica dall’aspetto fragile ma dal carattere di ferro- che ritrova concretamente la speranza di potersi riappropriare di una casa che abbiamo dovuto lasciare dall’oggi al domani a causa di evento drammatico come il terremoto. Per noi è stato un momento di interruzione violenta, di sgomento, quasi di perdita di identità. Ma in quelle stanze c’è la nostra storia e in quelle stanze, oggi, possiamo dire che ritorneremo a vivere e a costruire il futuro insieme ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. La grande gru del cantiere che svetta nel cielo è un segno tangibile del futuro che ci attende, di un traguardo concreto che non vediamo l’ora di raggiungere».
L’intervento complessivo, che è a un tempo un intervento di ricostruzione edilizia pubblica e privata, verrà realizzato da una cordata di imprese esecutrici umbre grazie a un finanziamento totale di 8 milioni di euro -ai 6 milioni iniziali ne sono stati infatti aggiunti altri due per necessità di adeguamento costi- che vede impegnata in prima linea la Provincia di Perugia, in quanto diretta responsabile dell’edilizia scolastica.
«In questa operazione sono coinvolte tre istituzioni: la Provincia, il Comune, la Diocesi -ha osservato il vice presidente della Provincia di Perugia Sandro Pasquali- ma è coinvolta soprattutto la città alla quale saranno restituiti luoghi importanti per la loro bellezza e per il loro valore storico, per l’uso scolastico e sociale. Perché quando si lavora con una comunità si lavora per la comunità, e la Provincia di Perugia ha intenzione di farlo con tutta l’attenzione e l’impegno necessari».
Tra le istituzioni direttamente coinvolte ci sono effettivamente anche la parrocchia di Santo Spirito e c’è soprattutto la casa parrocchiale dove Don Saulo Scarabattoli, che dal 1967 è il parroco della comunità, non vede l’ora di ritornare. E poi naturalmente il comune di Perugia, perché nel complesso di Santo Spirito, fra due anni, torneranno anche i bambini del nido «Il Melograno».
«Questo è un importante momento di ripresa non solo per il Liceo Pieralli -ha sottolineato Francesca Tizi, assessora all’istruzione del Comune di Perugia- ma per tutti gli enti e le associazioni che si sono impegnate perché questo progetto prendesse il via: la scuola, l’associazione Porta Eburnea, tutte le persone del quartiere che ci hanno creduto e si sono impegnate perché questo giorno potesse arrivare».
La soddisfazione da parte di Fabrizio Frattini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale “Umbria” è palpabile, così come l’impegno ad andare avanti in un impegno concreto fino al momento in cui studenti, docenti e personale scolastico possano rimettere piede nella loro sede.
Nel corso della mattinata, coordinata dalla prof.ssa Stefania Panza, ricordi, testimonianze, commozione, entusiasmo, protagonisti di ieri e di oggi si sono avvicendati sul palco con le loro storie. Tra gli interventi più toccanti c’è stato sicuramente quello di Giancarlo Barboni. «Ringrazio la preside Zoncheddu -ha commentato il presidente dell’Associazione Porta Eburnea- con la quale oramai esiste da anni un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca. Nel 2018 la nostra associazione ha organizzato un’assemblea straordinaria dei cittadini per fare il punto sulla cittadella giudiziaria e sul complesso di Santo Spirito. Un tempo il quartiere di Porta Eburnea era brulicante di artisti e artigiani, poi le scale mobili hanno portato via i pedoni e la presenza delle scuole era diventato il vero cuore pulsante di tutto il rione. La riapertura del Liceo Pieralli e dell’asilo nido Il Melograno è un atto di speranza perché nel nostro quartiere possa rinascere una comunità».
I veri protagonisti erano però le studentesse e gli studenti che gremivano la Sala dei Notari. Nessuno di loro ha trascorso un solo giorno nella sede storica del Liceo Assunta Pieralli, e molti non faranno in tempo a rientrarci. Ma il senso di appartenenza alla comunità va oltre l’esperienza personale, come ha ricordato Agnese Argenio, rappresentante d’Istituto e maturanda nella prossima sessione di esami: «Tra le mura del Parione hanno studiato mia madre, le mie zie… questa è la nostra storia, e per questo siamo tutti qui a festeggiare». Accanto a lei, con un sorriso smagliante e gli occhi lucidi, ci sono anche Paolo Baccarelli, rappresentante d’Istituto del Liceo Linguistico “A. Pieralli” e Marco Poggioni, presidente della Consulta Provinciale Studenti Perugia. Sono i degni alfieri della «meglio gioventù» di questa città. Sono il suo presente e, soprattutto, sono il nostro futuro.