Guido Perosino, già AD di Quadrilatero Marche-Umbria e di Anas International, ha fatto per Passaggi Magazine una dettagliata analisi dello stato delle strade umbre. Nella prima puntata, che richiamiamo qui sotto, si è occupato del Nodo e del Nodino. Quella che segue è la seconda puntata.
INFRASTRUTTURE/1 FINANZIAMENTI EUROPEI PER IL NODO DI PERUGIA
di Guido Perosino
La E45, nonostante la sua importanza come asse viario che connette diverse regioni italiane da nord a sud, affronta numerose criticità e sfide che impediscono il suo pieno sviluppo come infrastruttura moderna e sicura. Tra ritardi nei lavori, un perenne stato di manutenzione e questioni burocratiche, la strada si trova spesso al centro di discussioni su come migliorare la situazione.
I lavori sulla E45 sono frequentemente soggetti a ritardi significativi. Questi possono essere attribuiti a una serie di fattori, inclusi problemi di coordinamento tra le varie amministrazioni regionali interessate, difficoltà nella gestione dei fondi e rallentamenti dovuti a scoperte archeologiche o contestazioni ambientali. Tali ritardi non solo aumentano i costi di costruzione, ma prolungano anche, in modo spesso pesantissimo, i disagi per gli automobilisti e le comunità locali.
La E45 si trova in un costante stato di manutenzione, il che riflette sia l’età delle infrastrutture esistenti sia l’uso intensivo della strada. Anche se la manutenzione è essenziale per garantire la sicurezza degli utenti, la frequenza e l’estensione dei lavori necessari sottolineano la vulnerabilità della strada a lungo termine. Questo continuo bisogno di riparazioni e aggiornamenti indica che le infrastrutture attuali sono spesso insufficienti a sopportare il carico di traffico attuale e futuro.
Un altro ostacolo significativo nello sviluppo efficace della E45 è la complessità della burocrazia. Le decisioni riguardanti grandi progetti infrastrutturali richiedono l’approvazione di numerosi enti governativi, da quelli locali a quelli nazionali, ognuno con i propri regolamenti e requisiti. Questo labirinto amministrativo può notevolmente rallentare i progressi, rendendo difficile la realizzazione.
In passato si era anche ipotizzata la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio ma il progetto ha incontrato forti resistenze e alla fine è naufragato. I principali motivi di questa opposizione includono le preoccupazioni per l’impatto ambientale che tale trasformazione avrebbe potuto avere, oltre alla reazione negativa dei cittadini preoccupati per l’introduzione di pedaggi, che avrebbero rappresentato un ulteriore costo economico per gli utenti della strada.
Inoltre, la proposta non ha ricevuto il supporto necessario a livello politico, con molte amministrazioni locali e cittadini che hanno espresso un netto rifiuto al progetto. Questa forte opposizione ha fatto sì che ogni tentativo di avanzare con la trasformazione della E45 in autostrada a pedaggio venisse bloccato, mantenendo la strada nel suo stato attuale e senza pedaggi.
A questo punto, considerata l’enorme importanza di questa arteria, le sfide che affliggono la E45 richiedono soprattutto un approccio coordinato e strategico. È essenziale che le autorità competenti migliorino la pianificazione e la gestione dei progetti, riducano la burocrazia e assicurino finanziamenti adeguati e continui. Inoltre, una maggiore collaborazione tra gli enti statali e le comunità locali potrebbe facilitare un progresso più rapido e meno controverso. Solo affrontando queste criticità con determinazione, la E45 potrà trasformarsi in un’arteria stradale all’altezza delle esigenze del traffico moderno, garantendo sicurezza e efficienza per tutti i suoi utenti.
La trasversale E78 e la galleria della Guinza: punto critico di un’opera commissariata
La Trasversale E78, la cosiddetta Fano-Grosseto, arteria fondamentale che attraversa – sebbene per un breve tratto l’Umbria del nord – rappresenta da anni un punto nevralgico per lo sviluppo infrastrutturale della regione. Con l’inclusione di questo asse viario tra le opere commissariate dal Ministero delle Infrastrutture e la situazione della Galleria della Guinza questa opera stradale diventa emblematica dei ritardi e delle problematiche che hanno caratterizzato la storia della E78.
La E78, infatti, svolge un ruolo cruciale nell’economia e nella mobilità dell’Umbria, collegando direttamente la regione con l’Adriatico e il Tirreno. Questo corridoio è essenziale non solo per il trasporto di merci ma anche per il turismo e la coesione territoriale, facilitando gli spostamenti interni e migliorando l’accesso alle aree più remote.
Nonostante il commissariamento, la Galleria della Guinza rimane un cantiere problematico. Il commissariamento della E78 è stato avviato per superare i numerosi ostacoli burocratici e finanziari che hanno impedito il completamento tempestivo dell’opera. Tra le varie sezioni della trasversale, la Galleria della Guinza rappresenta una delle sfide più significative. Questa galleria, progettata per bypassare uno dei tratti più tortuosi e pericolosi della regione, è rimasta incompleta per anni a causa di problemi tecnici e ritardi nei finanziamenti.
Di fatto le difficoltà tecniche, come le condizioni geologiche instabili, hanno richiesto revisioni progettuali e interventi specializzati, incrementando notevolmente i costi e i tempi di realizzazione. Inoltre, la mancanza di continuità nei lavori ha causato frustrazione tra i residenti locali e le imprese, che vedono in questo ritardo un ostacolo al miglioramento delle condizioni di vita e economiche della zona. Il commissariato a tutt’oggi non sembra aver portato in tempi adeguati le risposte che si attendevano. La progettazione riproposta ha sollevato anche preoccupazioni ambientali. Gli impatti sul paesaggio e sugli ecosistemi locali sono stati oggetto di dibattito, con la necessità di bilanciare lo sviluppo infrastrutturale con la conservazione dell’ambiente. Allo stesso tempo, la E78 e la Galleria della Guinza sono viste come essenziali per ridurre il traffico pesante nei centri urbani, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità delle aree circostanti.
Il futuro della E78 e della Galleria della Guinza dipende ora dalla capacità del commissariamento di risolvere efficacemente le questioni rimanenti. La priorità è rendere fruibile il trattato interessato dal Guinza e completare i collegamenti mancanti o parziali in modo sicuro e efficiente, garantendo che l’opera risponda alle attuali esigenze di mobilità e sicurezza. Il successo di questo progetto sarà determinante per la fiducia dei cittadini nelle capacità di pianificazione e esecuzione del governo centrale e di quelli regionali coinvolti (Umbria, Toscana e Marche).
In conclusione il nuovo e appena insediato governo regionale dell’Umbria offre una speranza di rilancio per la E78 poiché è certo che la sua realizzazione non solo influenzerà direttamente l’efficacia della trasversale stessa ma anche il futuro sviluppo socio-economico dell’Umbria, non solo dell’alto Tevere ma dell’intera Italia Centrale.
La Perugia-Ancona: la luce in fondo al tunnel
La strada statale Perugia-Ancona, nota anche come SS318, è una delle arterie stradali più importanti del Centro Italia, collegando i due capoluoghi delle regioni Umbria e Marche. Questa strada è cruciale non solo per il trasporto locale tra queste città, ma anche per il collegamento delle aree interne con la costa adriatica, favorendo così gli scambi commerciali e il turismo ma, soprattutto se fosse completata la connessione a sud ovest con Civitavecchia, metterebbe in connessione diretta i due porti principali del Mediterraneo Centrale a tutto beneficio dell’Umbria che si vedrebbe improvvisamente beneficiare di due porti a poche ore di distanza.
Lo stato dell’arte di questa strada negli ultimi anni, in particolare dopo gli sblocchi del 2015 e 2016 e nonostante i ripetuti problemi determinati dal susseguirsi di numerosi contraenti generali, ha visto notevoli miglioramenti, soprattutto in termini di sicurezza e capacità di traffico. Importanti lavori di ammodernamento e di allargamento a quattro corsie in diversi tratti hanno notevolmente ridotto i tempi di percorrenza.
Nonostante questi miglioramenti, ci sono ancora delle sfide da affrontare. Le questioni riguardano principalmente la manutenzione e il miglioramento continuo delle infrastrutture esistenti, oltre al completamento di alcune sezioni che potranno definitivamente migliorare la fluidità del traffico e la sicurezza, in particolare il raddoppio della galleria “Casacastalda” e della galleria “Picchiarella”, raddoppi che comprendono anche due viadotti (“Tre Vescovi” e “Calvario”), rendendo l’opera praticamente completata.
Criticità e sfide finanziarie del progetto della Trevalli in Umbria
Il progetto della Trevalli, sebbene concepito per trasformare radicalmente la mobilità tra le principali vallate umbre, si è rivelato essere una fonte di frustrazione per i cittadini e un cantiere infinito di dibattiti politici e amministrativi.
La principale criticità che affligge il progetto delle Trevalli è anche in questo caso di natura finanziaria. La mancanza di fondi stabili e sufficienti ha ostacolato ripetutamente il progresso delle opere. I finanziamenti statali e regionali, spesso soggetti a fluttuazioni dovute a cambiamenti politici o a riallocazioni di bilancio in risposta a crisi economiche, hanno creato un ambiente di incertezza che ha rallentato o fermato completamente alcuni segmenti del progetto.
La visione originale del progetto prevedeva una rete stradale che migliorasse significativamente la connettività tra Valnerina, Valle Umbra e Val Tiberina. Tuttavia, la realizzazione a singhiozzo ha impedito che questa visione diventasse una realtà funzionale. Senza un completamento totale e coordinato, i segmenti finiti del progetto non riescono a funzionare come previsto, risultando in una infrastruttura frammentata che non risolve i problemi di mobilità ma, al contrario, potrebbe addirittura esacerbarli, causando congestioni e confusione.
Per decenni, il progetto della Trevalli è stato percepito dai cittadini più come una chimera che come una soluzione concreta ai problemi di trasporto della regione. La promessa di un miglioramento significativo nella qualità della vita e nella mobilità è stata continuamente posticipata, trasformando il progetto in un argomento di discussione costante senza progressi tangibili. Questo ha portato a un senso di sfiducia e frustrazione nella popolazione, alimentando ulteriormente la retorica politica senza portare a soluzioni concrete.
La mancanza di un cronoprogramma dettagliato e realistico, accompagnato da un impegno finanziario completo e sostenuto, ha impedito di rendere il progetto delle Trevalli operativo e funzionale. Per superare questo stallo, è imperativo che le autorità competenti elaborino un piano d’azione chiaro, con scadenze precise e responsabilità ben definite, supportato da un impegno finanziario irrevocabile. Solo con una strategia ben strutturata e un finanziamento adeguato il progetto potrà finalmente raggiungere i suoi obiettivi originari, trasformando l’infrastruttura in una realtà effettivamente utilizzabile dai cittadini.