di Giampiero Rasimelli
Aurelio Forcignanò è un signore distinto e gioviale, 69 anni, nativo di Lecce e da oltre 50 anni a Perugia. Notissimo in città è stato per decenni un pilastro di Confindustria dove ha concluso questa lunga e storica presenza da Direttore Regionale dopo essere passato tra numerosi e diversi incarichi di prestigio. E’ molto legato a Perugia e all’Umbria che l’hanno accolto riservandogli molte soddisfazioni, tra cui una laurea in Giurisprudenza (Diritto Amministrativo) ottenuta a pieni voti che gli fruttò immediate proposte di lavoro. Forcignanò è sempre stato legato allo sport, da giovanissimo come marciatore e mezzofondista, poi a Perugia come atleta di arti marziali, da sempre innamorato della vela e anche a lungo Presidente del Club Velico Trasimeno di Passignano s. T.
Oggi è Presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Regionale, succede ad una figura storica come quella di Domenico Ignozza per decenni alla guida della massima istituzione sportiva della nostra regione. E lo fa con grande entusiasmo, indicando subito le priorità cui intende ispirare il suo agire nel mandato.
Innanzitutto la promozione del valore sociale ed educativo dello sport come elemento di valorizzazione individuale e di costruzione dell’esperienza collettiva dei giovani. Valore oggi finalmente inserito nel dettato Costituzionale all’articolo 33, modificato nel recente 2023 “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Dove questo riferimento all’attività sportiva in tutte le sue forme vuole significare che lo sport non è solo competizione, che pure è misura di sé per un giovane come per ognuno, ma è soprattutto conoscenza di sé e relazione con gli altri, tutti elementi fondamentali per la autorealizzazione delle persone e per la socialità.
Dice Forcignanò “questa è la missione, oggi Costituzionale, del CONI e io intendo onorarla concretamente in rapporto con tutto il movimento sportivo e con le istituzioni Umbre: Regione, Province, Comuni, Scuole, Università e così via.” Un movimento sportivo vastissimo composto da Federazioni, Enti di Promozione Sportiva, Discipline Associate e Associazioni Benemerite, di cui il CONI svolge una funzione di Rappresentanza generale e di promozione del valore della pratica sportiva. Una missione particolarmente importante in Italia perché, ci ricorda Forcignanò, ”il nostro è il quartultimo paese OCSE per pratica sportiva secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, dalle più recenti indagini ISTAT, il 34,5% della nostra popolazione non pratica sport e il 28,1% pratica solo qualche attività fisica. Prevale la sedentarietà, con gravi danni alla salute che hanno un costo in termini di malattie e di spesa sanitaria e anche di socialità. La promozione fatta attraverso i Centri CONI o gli EDUCAMP, in autunno/inverno o in estate, rivolta ai giovani da 5 a 14 anni non è quindi uno spreco di risorse, ma una risposta mirata. Ad esempio – ci dice ancora – recentemente abbiamo organizzato i “Giochi dell’Umbria” a cui hanno partecipato oltre 350 ragazzi e ragazze dei Centri Coni attivi sull’intero territorio regionale con 11 discipline sportive.
Ma – continua Forcignanò – l’attività di promozione sportiva non è solo un’azione informativa, di sensibilizzazione, per quanto coinvolgente, dei giovani, è più vasta, è promozione di eventi, coinvolgimento di categorie sociali.
“Intanto il rapporto tra evento sportivo in senso stretto e promozione, nella società mediatica di oggi, è molto stretto. Lo vediamo con quel che succede in questa stagione felice per lo sport italiano. Magari una volta era quasi solo calcio, ma oggi nuoto, tennis, volley, atletica (e tante altre discipline) stanno conquistando la scena internazionale, ci sono tanti campioni che parlano al grande pubblico (si pensi al tennis con Sinner e con la Paolini per le ragazze e prima ancora con la Pellegrini nel nuoto e da noi in Umbria il Volley con la SIR e con la Bartoccini). Questo è un grande momento per l’Italia, una grande spinta per la promozione dello sport a tutti i livelli, siamo a risultati rilevanti anche solo registrando l’esplosione di pratica sportiva in queste discipline sulla scia di questi campioni e dei loro successi. Poi, però, c’è la promozione degli eventi sportivi in quanto tali, faccio un esempio tra i tanti, tra poche settimane si terrà nel lago artificiale di Pietrafitta, vicino Perugia, il campionato mondiale di Carp Fishing ci saranno quasi 300 persone, il Triathlon al Trasimeno ha portato 2000 persone, il circuito dell’Acciaio a Terni 1000 persone … sono eventi coinvolgenti che fanno crescere ogni tipo di pratica sportiva e che hanno un riscontro diretto di coinvolgimento sportivo nel nostro territorio e nel Paese. Ho fatto questi esempi di sport con una esposizione mediatica minore per rendere evidente la profondità degli effetti che gli eventi possano avere a livello più generale nella società, sia regionale che nel nostro Paese”.
Ovviamente, Forcignanò è un uomo pratico e tira da questo ragionamento una conclusione importante. “Gli eventi vanno sostenuti perché spingono la crescita della pratica sportiva nella società e perché producono un valore economico. Un investimento sulla promozione degli eventi con supporto economico pubblico e privato ha una forte remunerazione in termini di comunicazione, di spinta alla pratica sportiva, di valorizzazione del territorio, di introito economico valutabile in campo turistico e commerciale e per l’indotto che creano. Da questo equilibrio bisogna partire per tendere al miglioramento degli stili di vita della popolazione e alla diffusione di valori positivi nella collettività. Sappiamo che lo sport è tra i business importanti nel nostro paese, vale circa 1,5 punti di PIL, ma oltre lo sport professionistico dei campioni una componente di prima grandezza è lo sport diffuso, quello che migliora la società, quello che fa salute e comunità e che fornisce il materiale di base per la fabbrica dei campioni. E d’altra parte dobbiamo tener conto che l’Umbria è vocata allo Sport, è attrattiva, la promozione degli eventi sportivi è nell’interesse anche economico dei nostri territori che può nel contempo produrre benefici sociali per i nostri concittadini.
“C’è poi un tema importante di promozione che riguarda categorie sociali più difficili. C’è un’esplosione positiva della pratica sportiva degli anziani che è una grande conquista sociale e che è un dovere cercare di assecondare e ampliare. Ciò comporta un impegno nel reperimento di strutture e un’attenzione dedicata non secondaria. Abbiamo un tema straordinario come quello della disabilità. Ricordo un episodio della mia esperienza come Presidente del Club Velico a Passignano sul Trasimeno, quando facemmo un’iniziativa di inclusione sociale legata alla salute mentale, arrivammo a portare un’imbarcazione molto numerosa alla Barcolana di Trieste, poi continuammo e facemmo altre attività con soggetti down, ipovedenti e non vedenti ed iniziative che hanno coinvolto persone con diasabilità fisica. Tutte esperienze meravigliose di grande valore e successo che ricordo con grande soddisfazione e che mostrano il volto straordinario dello sport cui non dobbiamo mai rinunciare, lo sport per tutti davvero.”
Quindi, rappresentanza generale dello sport e promozione dei valori della pratica sportiva, rafforzare la promozione degli eventi, sia quelli di vertice sia quelli rivolti a un coinvolgimento sportivo ampio e diffuso. Ora chiediamo a Forcignanò, qual è la terza gamba del suo programma? La sua risposta è secca: l’impiantistica. “Ho subito costituito un gruppo di lavoro – dice – e mi sono ripromesso di fare un quadro dettagliato delle esigenze su scala regionale. Abbiamo un problema con gli spazi esistenti, molti non sono a norma, molti sono compressi da utilizzi sovrapposti, le palestre scolastiche spesso sono in difficoltà. Mi pare che siamo stati fermi troppo tempo per mille motivi. Dobbiamo discutere con gli Enti Locali e trovare soluzioni intelligenti, non muoverci peggiora le condizioni. Le parole chiave sono sinergia con lo sport e tra le strutture sportive, sinergie tra pubblico e privato su progetti, co-programmazione che riapra ad uno sguardo di medio periodo e che ci permetta di dare punti di riferimento alle organizzazioni sportive, ai territori, ai privati disponibili ad investire. Anche qui faccio un esempio di esperienza recente. A San Giustino pochi mesi fa alla ex Fattoria Tabacchi abbiamo riunito quasi 300 ragazzini in un Educamp coinvolgendo molte, diverse discipline e tutto un ampio territorio che arriva alla Toscana. Ora tutta quell’area ha una struttura importante, funzionale e comoda, di riferimento per la pratica sportiva.”
“Ho parlato in queste settimane con le Amministrazioni Comunali di Perugia e Terni e Regionale, ho trovato molte disponibilità. L’Assessora Regionale Meloni mi ha detto che tra settembre e ottobre vorrebbe organizzare una riunione degli Stati Generali sello Sport. C’è l’opportunità di rimettere mano alla legge regionale sullo Sport del 2009, ma bisogna farlo in modo concreto con un impegno programmatorio e finanziario che sia capace di accendere l’interesse del privato, perché se soldi non ce ne sono, bisogna costruire percorsi intelligenti per attrarli ad una progettazione con le istituzioni pubbliche e la collettività. E bisogna, infine, saper ricorrere meglio alla finanza di progetto nazionale ed europea … ad esempio in questi giorni è stato pubblicato il bando “Sport e periferie” rivolto ai Comuni, di grande interesse in quanto presenta una dotazione complessiva di 110 milioni. Dobbiamo dare più sistematicità e coordinamento allo sfruttamento di queste opportunità.”
Insomma Forcignanò, se dovesse individuare 4 priorità per l’impiantistica regionale quali proposte metterebbe sul tavolo ? “…. Beh ! risposta difficile, ma mi butto! A Perugia manca una Piscina olimpionica, non si possono organizzare gare e tornei, nazionali e internazionali, ed è una grave mancanza per il capoluogo regionale. Sempre a Perugia bisogna sciogliere il nodo relativo allo stadio di atletica. O si rende disponibile tutto l’anno il Santa Giuliana, e non è facile, o si dà alla città e alla regione un nuovo stadio di atletica che possa avere spazi anche per altre discipline. Il movimento sta crescendo e merita una struttura di questo tipo. Anche Umbria Jazz e la musica sono un valore importantissimo per la città e UJ investe molti denari per utilizzare il Santa Giuliana. C’è quindi bisogno che gli Enti Locali prendano una decisione e indirizzino nel migliore dei modi le scelte, purché non si resti fermi e semmai puntando a realizzare, grazie alla posizione baricentrica della Città e della regione, una struttura dedicata agli eventi sportivi e agli spettacoli secondo una tendenza che va sempre più affermandosi. E poi ….. poi mi piacerebbe dare all’ Umbria un PalaDanza per premiare un movimento d’eccellenza che è diventato molto vasto e anche un PalaGinnastica per assecondare la crescita di un’attività fondamentale che sta producendo campioni in condizioni disagiate. Sogni ? no, sono idee sulle quali si può lavorare con fiducia, se c’è entusiasmo, come sembra, si possono raggiungere risultati !!! “