Salta al contenuto principale

Tredicimila ettari di vigne, export di qualità alle stelle. I brand più apprezzati nel mondo.

 

‘Umbria, cuore verde d’Italia, vanta una tradizione vitivinicola millenaria che si intreccia profondamente con la cultura e l’economia della regione. Negli ultimi decenni, la produzione vinicola umbra ha vissuto una significativa evoluzione, sia in termini quantitativi che qualitativi, affermandosi nel panorama enologico nazionale e internazionale.

La superficie vitata dell’Umbria si estende per circa 13.000 ettari, rappresentando l’1,9% del totale nazionale. La produzione annuale di vino varia a seconda delle annate, attestandosi generalmente tra l’1% e l’1,5% della produzione italiana complessiva. Nel 2022, ad esempio, la produzione regionale è stata di circa 400.300 ettolitri. A oscurare parzialmente trend positivo ultra decennale c’è stata la caduta del 2023 e la significativa riduzione dei prezzi. La struttura produttiva è caratterizzata da aziende di piccole e medie dimensioni: oltre la metà delle imprese produce meno di 100 ettolitri all’anno.

Il territorio umbro offre una varietà di microclimi e suoli ideali per la viticoltura, con una predominanza di colline (70%) e montagne (30%). Tra le zone più rinomate spicca Montefalco, celebre per il suo Sagrantino. Questo vitigno autoctono, dopo un periodo di declino, è stato riscoperto e valorizzato a partire dagli anni ’70, dando vita a quello che è stato definito il “miracolo” di Montefalco. Grazie all’impegno di produttori locali, il Sagrantino di Montefalco ha ottenuto la DOCG nel 1992, affermandosi come uno dei vini rossi più pregiati d’Italia.

L’Umbria ospita numerose cantine di rilievo che hanno contribuito alla crescita e alla reputazione del settore vinicolo regionale. Tra queste, spiccano:

  • Arnaldo Caprai: Pioniera nella valorizzazione del Sagrantino, ha investito in ricerca e innovazione per esaltare le caratteristiche del vitigno. Fra le cantine importanti di Montefalco c’è anche
  • Lungarotti: Fondata negli anni ’60, è nota per la produzione del Rubesco e per l’impegno nella promozione culturale del vino attraverso il Museo del Vino di Torgiano.
  • Antinori – Castello della Sala: Parte del prestigioso gruppo Antinori, produce vini bianchi di alta qualità come il Cervaro della Sala.
  • Falesco – Famiglia Cotarella: Con una lunga tradizione familiare, offre una gamma di vini che combinano tradizione e innovazione. Riccardo Cotarella è inoltre l’enologo dei vip a partire da Sting sino a Bruno Vespa.
  • Tenute Lunelli: Un esempio emblematico della trasformazione vitivinicola di Montefalco, con il “Carapace” progettato da Arnaldo Pomodoro, un’innovativa cantina-scultura che unisce arte e produzione vinicola. Questo edificio rappresenta la perfetta fusione tra tradizione e modernità, esaltando l’identità del Sagrantino.

Evoluzione di Altri Vini di Interesse

Oltre al Sagrantino di Montefalco, l’Umbria ha visto una crescente attenzione verso altri vitigni e territori. Nella zona del Lago Trasimeno, ad esempio, la viticoltura ha beneficiato di un microclima favorevole, producendo vini freschi e aromatici che stanno guadagnando riconoscimento sia a livello nazionale che internazionale. Un fenomeno degno di nota è lo sviluppo del Syrah nella Valdichiana. Questo vitigno internazionale ha trovato in questa area toscana, al confine con l’Umbria, condizioni ideali per esprimere al meglio le sue caratteristiche, contribuendo alla diversificazione dell’offerta enologica regionale.

Esportazione di Vino in Umbria: un’eccellenza in crescita nel panorama internazionale

L’Umbria, cuore verde d’Italia, è una terra di antica tradizione vinicola che negli ultimi decenni ha saputo conquistare una posizione di rilievo nel mercato internazionale del vino. Con una produzione che punta sempre più sulla qualità, la regione sta registrando un aumento significativo delle esportazioni, attirando l’attenzione di consumatori e critici enologici in tutto il mondo.

Negli ultimi anni, il vino umbro ha visto una crescita costante nelle esportazioni, con un aumento sia in termini di volume che di valore. Secondo i dati più recenti, i principali mercati di riferimento per il vino umbro sono gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito e il Giappone, paesi nei quali l’interesse per i vini italiani, soprattutto quelli di nicchia e di alta qualità, è in forte espansione.

L’export rappresenta una quota significativa del fatturato delle cantine umbre, molte delle quali hanno investito in strategie di internazionalizzazione, partecipando a fiere di settore come Vinitaly, ProWein e Wine Spectator New York.

Tra le etichette più apprezzate all’estero spiccano:

  • Sagrantino di Montefalco DOCG: uno dei rossi più strutturati e longevi d’Italia, apprezzato soprattutto negli Stati Uniti e in Germania.
  • Montefalco Rosso DOC: un blend equilibrato e versatile, perfetto per il mercato anglosassone.
  • Torgiano Rosso Riserva DOCG: un rosso elegante e raffinato, che trova spazio nelle enoteche e nei ristoranti di alto livello in Giappone.
  • Orvieto DOC: un bianco storico, fresco e minerale, molto richiesto nei mercati del Nord Europa.

L’interesse internazionale non si ferma solo ai vini rossi di struttura, ma si estende anche ai bianchi e ai vini biologici e biodinamici, che stanno vivendo un vero e proprio boom grazie alla crescente attenzione per la sostenibilità ambientale.

La crescita dei vini naturali e biologici

Negli ultimi anni, l’Umbria ha registrato un notevole incremento nella produzione di vini biologici e naturali. Sempre più cantine stanno adottando pratiche agricole sostenibili, rinunciando all’uso di pesticidi e additivi chimici. Il mercato dei vini naturali sta crescendo grazie a una maggiore consapevolezza dei consumatori e a una domanda crescente di prodotti autentici e rispettosi dell’ambiente.

Molti produttori umbri si sono orientati verso metodi di vinificazione meno interventisti, privilegiando fermentazioni spontanee e minimi trattamenti in cantina. Questo approccio non solo tutela la biodiversità del territorio, ma contribuisce anche a esaltare le caratteristiche uniche dei vitigni autoctoni della regione.

L’export del vino umbro rappresenta una grande opportunità per le aziende locali, che stanno dimostrando una crescente capacità di posizionarsi nei mercati internazionali con prodotti di eccellenza. La sfida futura sarà quella di consolidare e ampliare la presenza all’estero, puntando su innovazione, sostenibilità e storytelling per raccontare il valore unico dei vini dell’Umbria.