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di Gabriella Mecucci

In Umbria le forze politiche sono scomparse. Dopo le elezioni, tutto tace . Le amministrazioni funzionano ovviamente, più o meno bene, ma funzionano. I partiti invece sono completamente afoni. C’è qualcuno che sa come la pensi il Pd umbro in materia sanitaria? C’è un documento, una presa di posizione, un articolo di un dirigente locale che ce lo dica? Silenzio. Eppure a Palazzo Donini si sta preparando il piano regionale della salute. Da poco poi è stato eletto il nuovo rettore (con delega proprio in materia) e il nuovo direttore del dipartimento di Medicina che hanno parecchia voce in capitolo. Lo stesso vale per l’altra grande questione: quella delle infrastrutture e dei trasporti. Per non parlare dell’ economia regionale che certo non se la passa bene. Il partito di maggioranza relativa non dice niente di niente. E’ occupato da quasi un anno a costruire i propri organigrammi interni. Per fortuna alla fine di un macchinoso quanto rissoso percorso è stato eletto il segretario della federazione di Terni. E per la verità è proprio in questa città che già da mesi i democratici manifestano una parziale ripresa. Ma a livello regionale è ancora tutto bloccato.

I Cinquestelle esistono solo grazie al fatto che hanno l’assessore Thomas De Luca in Regione. Per il resto si sono completamente inabissati.

E i centristi alleati della sinistra? Quasi zero anche da quelle parti. Ogni tanto qualche comunicato stampa, ma di proposte se ne sentono poche. Umbria Domani, la lista capeggiata da Stefania Proietti e che ha più volte affermato di voler diventare un’aggregazione stabile, in grado di far politica con continuità, è riuscita di recente a eleggere il responsabile  regionale del movimento, ma per il resto non batte un colpo. Alcuni ex pd (Cristofani, Porzi..), i socialisti, i radicali una ventina di associazioni e forse anche Italia Viva o alcuni appartenenti a questa vorrebbero provare a risvegliare il discorso pubblico da mesi dormiente: il 20  dicembre presenteranno una nuova forza politica unitaria.  Azione non ci sarà, ma chissà cosa deciderà in futuro l’eclettico Carlo Calenda, dal quale ormai c’è da aspettarsi di tutto. 

E’ infine di sabato 12 dicembre un comunicato stampa che annuncia la nascita di “Ponte Riformista”, guidato da Donatella Porzi. Si tratta di un’associazione che propone di “aprire un dibattito su alcuni temi fondamentale per l’Umbria”. Fra questi: la salute, il lavoro, la giustizia sociale, le infrastrutture, la sicurezza. L’obiettivo è quello di essere “un’opportunità per riportare la politica al centro della vita quotidiana”. E’ questa una delle venti associazioni che darà vita alla nuova forza politica moderata che resterà alleata del centrosinistra, ma che ha l’ambizione di essere un pungolo delle amministrazioni. (comunicato stampa integrale in fondo alla pagina)

Se il centrosinistra è in secca, anche la destra non sta granchè. Si odono ogni tanto delle proteste, ma zero proposte. Il super attivo Enrico Melasecche lancia accuse contro gli attuali amministratori perché non portano avanti i suoi progetti: la stazione di Creti e il nodo di Perugia. Quanto alla prima, oltre ad essere un’idea discutibile, la Toscana non la vuole. E la posizione del Presidente Eugenio Giani è decisiva visto che l’opera dovrebbe sorgere sul territorio da lui governato.  C’è poi l’intrigata vicenda del Nodo di Perugia che – sempre secondo Melasecche –  il centrosinistra con i suoi tentennamenti impedirebbe. La verità è che Roma non l’ha mai finanziato e che da quell’orecchio continua a non sentirci, nonostante la Presidente Proietti abbia chiesto un miliardo per realizzarlo. Là dove il governo nazionale si è mosso, i primi risultati ci sono stati. I lavori delle famose mega rampe che vanno da Ponte San Giovanni verso Perugia dovrebbero infatti iniziare fra poco ed essere terminati in un paio d’anni. 

C’è infine  una questione seria che il centrodestra sollevò all’inizio della legislatura regionale: la robusta, e forse eccessiva, manovra fiscale decisa dalla giunta Proietti. Ma i toni con cui Tesei lo fece furono decisamente propagandistici e fuori misura.

A Perugia invece il centrodestra si è incagliato in una ridicola polemica sulle luminarie di corso Vannucci. La critica lamentosamente ripetuta su facebook merita attenzione non tanto per la sua importanza ma per la pochezza degli argomenti. Le cose stanno così: il Comune, la Galleria Nazionale, la Fondazione Perugia hanno commissionato ad un artista della transavanguardia gli arredi natalizi, evitando di riempire piazza IV Novembre di un gigantesco palco nero come accadde due anni fa.  Domenico Paladino, importante autore della transavanguardia, ha creato per Corso Vannucci delle luminarie multicolori e l’intera via è piena di alberi e cespugli decorati, mentre al Mercato Coperto viene proiettato un bel videomapping di un altro artista: Giuliano Giuman. L’insieme è molto piaciuto ai grandi quotidiani nazionali: ne hanno parlato sia il Corriere della Sera che il Sole 24ore. E piace – si parva licet – anche a chi scrive. Ma ha scatenato l’anima da raffinati critici d’arte di alcuni dirigenti e di parecchi militanti del centrodestra. Ne è nato un ridicolo quanto noioso bombardamento contro Palazzo dei Priori. La pochezza della polemica è uno dei sintomi del  vuoto politico di chi la fa. Non tutti i maggiorenti di Forza Italia e di Fratelli d’Italia per la verità, l’hanno fomentata. Hanno preferito non partecipare agli schiamazzi online l’ex sindaco Andrea Romizi e l’ex candidata a sindaco Margherita Scoccia. 

A Perugia, l’altra questione sollevata dal centrodestra è quella della sicurezza. Questo è un problema serio, comune a quasi tutte le città.  Non è inutile però ricordare che sul tema ha di gran lunga più poteri il governo nazionale rispetto a quello locale, ed è perugino uno dei sottosegretari al Ministero degli Interni.

Questo lo sconfortante panorama del dibattito nelle forze politiche a fra le forze politiche. Varrà la pena, da ultimo, ricordare che nel centrodestra ha preso a circolare un’idea. Vista la fragilità della classe dirigente del capoluogo, più d’uno sta pensando di ricandidare a sindaco Andrea Romizi che, dopo un parcheggio di cinque anni in Consiglio regionale, potrebbe di nuovo tentare la riconquista di  Palazzo dei Priori. E’ indubitabile che Romizi goda di consensi importanti, ma che il centrodestra debba di nuovo ricorrere a lui non è un sintomo di buona salute. Sarebbe comunque una minestra riscaldata.

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Nasce oggi Ponte Riformista per l’Umbria, un’associazione politico-culturale che ha l’ambizione di dare voce a tutti coloro che credono in una politica responsabile e riformista, capace di affrontare le sfide concrete della nostra regione e del nostro Paese. L’associazione si propone di aprire un dibattito sui temi fondamentali per l’Umbria, cercando di coinvolgere quelle persone che oggi si sono distaccate dalla politica, rifugiandosi nell’astensionismo e guidate dalla sensazione che il cambiamento sia impossibile Ponte Riformista vuole essere un invito alla partecipazione attiva, un’opportunità per riportare la politica al centro della vita quotidiana e stimolare l’opinione pubblica su questioni cruciali come la salute, il lavoro, la giustizia sociale, le infrastrutture, la sicurezza, l’innovazione sostenibile e il miglioramento dei servizi pubblici. In un momento storico di grande disillusione, vogliamo ricostruire un ponte tra cittadini e istituzioni, facendo sì che ogni voce, anche quella più critica, possa trovare spazio per il confronto.
Ponte Riformista per l’Umbria nasce con l’intento di essere uno stimolo per una politica più vicina ai cittadini, più partecipata ed inclusiva. L’associazione è composta da donne e uomini provenienti dalle due province umbre, Perugia e Terni, con un forte radicamento e una capillarità su tutto il territorio regionale.
Raccoglie una tradizione di esperienze politiche e civiche che, negli ultimi anni, hanno promosso un riformismo moderno, sostenibile e radicato nel territorio.
Unisce una pluralità di sensibilità, tra cui quelle liberali, quelle popolari e ispirate ai principi di Don Luigi Sturzo. Inoltre, alcuni dei suoi membri provengono dall’esperienza del Terzo Polo del 2022, un progetto che ha visto molti credere in un cambiamento possibile.
Gli iscritti hanno indicato nella persona di Donatella Porzi la figura che guiderà l’associazione in questa fase iniziale come Presidente, fino alla definizione di tutti gli organismi. La scelta di Donatella Porzi, già nota per il suo impegno istituzionale e sociale, testimonia la volontà di dare alla politica un volto di competenza, esperienza
e apertura al dialogo con tutti.
L’associazione si propone come un’iniziativa aperta ed inclusiva, un luogo di confronto che riunisce persone impegnate e desiderose di partecipare attivamente alla vita pubblica.
Ponte Riformista per l’Umbria vuole essere un luogo di ascolto, un punto di riferimento per chi è stanco delle divisioni e delle promesse vuote. Il nostro impegno è costruire una politica che metta al centro i bisogni reali delle persone e del territorio, portando soluzioni pratiche e sostenibili per la comunità umbra.