di Rita Boini
Carlotta Caponi è dal primo marzo 2022 il nuovo segretario generale della Fai (Federazione italiana autotrasporti), una delle maggiori associazioni di categoria del settore. Carlotta di fatto è cresciuta fra i grandi automezzi dell’azienda di famiglia a Bettona, quarta generazione di una famiglia la cui azienda è specializzata nel trasporto animali. A quarant’anni è imprenditrice a pieno titolo, accanto al padre Carlo, in un settore non facile per nessuno, men che meno per una donna, e, a parte il nuovo prestigioso incarico, si distingue, tra l’altro, a livello europeo, come esperta nel campo del benessere animale.
Il benessere animale priorità nel trasporto
Spiega Caponi: “Nel 2005 è stata approvata la legge sul benessere animale durante il trasporto, tanto che da allora gli autisti che trasportano animali vivi devono essere muniti di un apposito patentino, dimostrare di avere particolari competenze. Inoltre gli animali devono rifocillarsi durante i viaggi lunghi, ci sono posti dove possono farlo, gli autisti devono farli scendere, gli animali devono mangiare e bere. Per trasportare animali vivi sono necessari competenza, sensibilità, anche coraggio: in molti casi sono destinati al macello, sensibilità e coraggio devono andare di pari passo. Io mi sono appassionata di questo tema, d’altra parte la mia famiglia trasporta animali vivi da quattro generazioni. Ho studiato molto, ho cercato di andare oltre quanto stabilito dalla legge, tanto che ora, oltre ad assicurare un comportamento corretto da parte della nostra azienda sono anche diventata formatrice. Insegno in corsi di formazione sul benessere animale durante il trasporto”.
Quarta generazione di un’azienda specializzata nel trasporto animali
L’azienda è stata fondata ai primi del Novecento da Pietro, bisnonno di Carlotta, cui è subentrato Guido, a sua volta nonno di Carlotta. Pietro e Guido erano commercianti e trasportatori di bestiame, con la terza generazione l’azienda è diventata, nel 1974, la Caponi Carlo, importante nello scenario sia nazionale che internazionale, e l’attività si è circoscritta al trasporto animali.
L’impegno per rendere meno duro il lavoro degli autisti
“Il nostro, spiega Carlotta, è uno dei pochi settori non in crisi nell’ambito dei trasporti internazionali, la nostra flotta non si è fermata neanche durante la pandemia, chi è nella filiera dell’alimentazione non può fermarsi, i nostri autisti non hanno conosciuto periodi di fermo al loro lavoro. Un lavoro duro e difficile il loro, quello degli autisti di camion e autotreni in genere, anche se ben pagato. Guidano per ore e poi magari devono aspettare a lungo prima di scaricare la merce. Per questo non è facile trovare autisti, malgrado paghe che possono raggiungere i 2.300 euro al mese. Metà dei nostri autisti non è italiana, e questo vale più o meno per tutte le aziende del settore. Mi sto impegnando per rendere il lavoro dei conducenti meno pesante, spero che diventi attrattivo anche per i giovani”.
L’azienda come casa, fin da bambina
Carlotta è cresciuta in azienda e seguendo, fin da bambina, il papà alle fiere e agli incontri con i clienti: “Sono figlia unica e io, mamma e papà eravamo sempre insieme. Quando papà guidava ancora il camion spesso io e la mamma andavamo con lui. Ho frequentato il liceo classico e durante gli ultimi anni di liceo, in estate, ho iniziato a dare una mano in azienda. Mi davano gli incarichi più semplici, facevo le fatture. Quando si è trattato di scegliere cosa fare all’università all’inizio avevo deciso per Medicina, poi ho deciso per Economia”. Caponi si è laureata in Economia aziendale con una tesi sui trasporti. Durante gli studi universitari ha continuato a lavorare in azienda, e spiega: “Sono entrata in azienda in modo naturale”.
Ruoli importanti in campo maschile, e un compagno artista
A quarant’anni (è nata nel 1982) è ai vertici di un’azienda importante, è membro del Comitato esecutivo di Conftrasporto, vicepresidente nazionale dell’Associazione italiana dei trasportatori di bestiame, esperta a livello europeo in materia di trasporto animali vivi, esperta di organizzazione aziendale in un’impresa di autotrasporto. E la vita privata? “Sono uscita dallo zitellaggio – spiega Carlotta ridendo – è ho un compagno con il quale stiamo progettando una famiglia. Lui non ha niente a che fare con aziende e imprese. E’ un artista e va bene così!”.