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La rivista Passaggi Magazine e la libreria Feltrinelli di Perugia hanno fatto un accordo per presentare una serie di libri in uscita o da poco usciti che ritengono particolarmente importanti. Lo faranno tramite recensioni e/o con incontri che si terranno in libreria. Tutte le iniziative verranno segnalate e promosse da Passaggi Magazine. 

di Simone Aureli

Libraio, dal latino librarius “Chi esercita, in proprio o alle dipendenze d’altri, il commercio dei libri ed è a diretto contatto con il cliente”. Questa è la definizione del mio lavoro, comunemente accettata, dal sito Treccani. Nella realtà è molto più di questo perché i librai, oltre a venderli i libri li sfogliano, li sbirciano, li catalogano, li annusano (sì, facciamo anche questo) e qualche volta li leggono pure. E a quel punto li amano o li odiano, li criticano o li consigliano; proprio quello che sto per fare adesso. 

“Volga Blues” di Marzio G. Mian pubblicato da Feltrinelli nel 2024 nella bellissima nuova collana Gramma (e no, non lo dico perché sono di parte, è bella davvero) sembra un libro del secolo scorso: un reportage, un’avventura che sa di passato. “Una goccia del Volga, dicono, impiega circa un mese per scendere dalle sorgenti fino al delta. E un mese è durato anche il nostro viaggio” sono le parole con cui Mian, nei confronti del quale servirebbe un libro intero solo per elencare i paesi che ha visitato, ci presenta il suo ultimo lavoro. Un viaggio di seimila chilometri decisamente spericolato e pieno di imprevisti, senza mai incontrare uno straniero, che parte dalle sorgenti del Volga nella Russia nordoccidentale ed arriva ad Astrakan sul Mar Caspio passando per la parte più profonda, e a noi occidentali più sconosciuta, dell’anima russa. Un’anima lontana, misteriosa, anche ostile dopo l’invasione dell’Ucraina ma che, come sempre del resto, non possiamo tentare di comprendere con il nostro metro di valori. Non sarebbe nemmeno possibile farlo se pensiamo che i russi hanno avuto la democrazia per soli dieci anni, i 90 del ‘900,  e la ricordano come il punto più basso della loro storia. La paura della contaminazione occidentale, la passionarnost, un nuovo patriottismo in cui Putin viene visto come un forte condottiero, una nuova atmosfera reazionaria e retriva emergono da queste pagine e ci accompagnano per l’intero viaggio fatto di incontri, anche pericolosi, che incarnano le innumerevoli sfaccettature dei russi. Se, come sosteneva Marc Bloch, la storia non è un giudizio ma una comprensione profonda dei fatti accaduti, è nostro dovere quantomeno conoscere le realtà diverse dalla nostra e, quindi, leggere libri come questo. Buona lettura.