di Angelo Buonumori
La mia mostra My Way che si è da poco conclusa, mi porta a fare alcune considerazioni che forse anche i miei colleghi potranno sentire come proprie.
Si tratta di analizzare due tematiche che influenzano non poco l’attività di chi opera in campo artistico nella nostra città: gli spazi espositivi e la possibilità di “bucare le mura” cittadine.
Di spazi espositivi Perugia ha sempre difettato e mi riferisco principalmente a quelli istituzionali, ché quelli privati hanno vita breve o resistono con fatica.
Sappiamo tutti come Perugia sia una città impervia e come questa impervietà favorisca una naturale pigrizia verso siti che non siano ritenuti più che a portata di mano.
E per “a portata di mano” intendo tutto ciò che si trova all’interno di Corso Vannucci e delle zone immediatamente limitrofe
Potrei fare un’analisi dettagliata di ciascun sito, ma mi limiterò, sperando di non sbagliare troppo, ai principali:
Santa Maria della Misericordia – Via Oberdan
Si tratta di uno spazio con almeno due punti forti: il grande transito di pubblico e la sicura visibilità.
Di contro non gode di molta manutenzione e difetta dal punto di vista dell’illuminazione, poco o nulla adeguata all’esposizione di quadri, fotografie e simili.
Aggiungo cha si tratta di uno spazio di dimensioni abbastanza limitate per poter ospitare rassegne di ampio respiro.
Non entro nel merito di come sia stato concesso in passato un po’ a tutti; rischierei di aprire un capitolo scivoloso. Mi risulta però che oggi per il suo utilizzo, venga “sempre” richiesto un onere economico tale da scoraggiare molti dal richiederlo.
Rocca Paolina – Sale della Cannoniera
Ci esposi nel 2006 ma oggi, per quanto ne so, ci piove dentro e questo espone le opere al rischio di danneggiamento.
Spero che si stia progettando qualche intervento in grado di restituire questo spazio alla completa fruizione.
Rocca Paolina – CERP – di pertinenza della Provincia di Perugia
Ne sono appena reduce e posso dire che si tratta di uno spazio bellissimo molto grande e molto articolato. Adatto perciò a mostre o ad altri impieghi che abbiano una consistenza adeguata al sito.
I suoi contro, anche nel caso della gratuità dell’affitto, sono rappresentati dai costi di utilizzo, difficilmente abbordabili senza il sostegno di sponsor sufficientemente munifici: utenze, guardiania qualificata, pulizie, assicurazione, ecc.
Inoltre – da disabile quale sono la cosa mi ha toccato direttamente – manca totalmente di sistemi di accesso dedicati.
A favore di tutta la Rocca Paolina, c’è da dire che il flusso di pubblico è sempre molto considerevole.
Galleria Nazionale dell’Umbria – Sala Podiani
Questa sala e gli spazi attigui sono stati concessi per esposizioni di un certo rilievo. Ricordo tra le ultime quella del fotografo Steve Mc Curry e quella, bellissima, di Giuliano Giuman. Con la gestione Pierini della Galleria Nazionale mi risulta che non sia più stato possibile niente del genere.
Peccato perché si tratta di un sito di indubbio prestigio e di enorme attrattività.
Ex Borsa Merci – Via Mazzini – di pertinenza della Camera di Commercio
Bello spazio, centralissimo, potenzialmente molto attrattivo e articolato su due piani.
Ricordo che in passato lo avevo richiesto per una mostra ma i costi del solo affitto che mi furono proposti mi sembrarono davvero molto elevati e della sua potenziale gratuità, almeno nel mio caso, neanche a parlarne.
Peccato perché un sito così favorevole sotto tutti gli aspetti, per queste condizioni resti lungamente inoperoso.
Ex Fatebenefratelli.
Anni fa ospitarono il fotografo Steve McCurry con una mostra fortemente pubblicizzata che attirò un elevato numero di visitatori.
Poi, che mi risulti, più nulla.
Palazzo della Penna
A giudicare da quello che ricordo e da ciò che leggo, mi sembra che attualmente gli artisti perugini non riescano ad accedervi. Spero che ciò non sia dovuto a qualche forma di discriminazione conseguente dal mancato riconoscimento delle loro qualità.
Mi risulta poi che in Via Oberdan esista anche un grande salone recentemente restaurato e servito da un ascensore, che credo di conoscere molto bene in quanto per qualche decennio tra gli anni ’40 e i ’60 ha ospitato il laboratorio del Calzaturificio Buonumori, del quale forse i più anziani ricorderanno la grande tradizione di eccellenza.
Per quanto mi risulta giace al momento totalmente inutilizzato, forse in attesa di qualche lavoro di completamento.
L’altro tema che mi sembra poco o nulla considerato per “bucare le mura” cittadine, è l’idea di fare rete con altre città, in Italia, in Europa e nel mondo.
Luoghi con cui attuare il confronto e la condivisione delle reciproche attività artistiche con evidente beneficio per la promozione dei talenti locali – che garantisco ci sono – oltre che in termini di arricchimento generale.
Può darsi che quanto ho esposto contenga qualche imprecisione o qualche dimenticanza, cionondimeno nel complesso ritengo che i problemi che ho esposto meritino maggiore attenzione di quanta gliene viene dedicata.
Avrei tanto voluto discuterli con l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Marco Pierini durante la mia mostra, ma evidentemente impegni più importanti non gli hanno consentito di visitarla.
Ad ogni buon conto colgo questa occasione per offrirgli la mia disponibilità per parlarne, insieme ai colleghi che avvertano le medesime urgenze.