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di Porzia Corradi
Foto ©Fabrizio Troccoli

Quella di Leone XIV è la trentanovesima visita papale ad Assisi per pregare sulla tomba di San Francesco. Probabilmente nessuna città ha ricevuto tanti capi della Chiesa cattolica:: ben 18, a partire da Gregorio IX, nel 1228, a due anni dalla morte del poverello. E poi ne arrivarono tanti e importantissimi: di recente Francesco ne ha fatto quasi una seconda patria non solo adottando il nome del suo santo ma anche visitandola per ben 5 volte.

 Già Giovanni Paolo secondo l’aveva posta al centro dell’interesse della Chiesa. Ll’aveva eletta infatti città della pace quando decise di promuovervi le giornate del dialogo interreligioso: la preghiera comune cioè dei capi di tante fedi diverse. Una scelta che destò anche alcune critiche perchè tacciata di sincretismo. Fu quella invece una grande idea, un passo importante nella storia del cattolicesimo. Ma che Assisi sia una città prediletta dai Papi lo dice anche il fatto che San Francesco è Basilica pontificia, direttamente dipendente da Roma.

Assisi insomma ha avuto sempre un posto speciale nel cuore delle altissime gerarchie ecclesiastiche. Basti dire che il suo santo è stato definito e promosso come l’alter Crhistus, una sorta di rifondatore della Chiesa che ne sorregge sulle sue spalle le mura in pericolo. Una grande intuizione di Papi come Innocenzo III e Onorio III  che regalò ad Assisi un ruolo centrale anche nel mondo dell’arte: diventò infatti  per decenni il cantiere artistico più importante d’Europa.

L’intera Umbria è una regione nel cuore dei Papi. Intanto perché è nato qui, a Norcia, quel San Benedetto, patrono d’Europa, il cui nome venne scelto da Ratzinger, ma anche perché Perugia è stata una vera e propria capitale del potere pontificio. La Rocca Paolina, fatta costruire da Paolo III, né un meraviglioso segno tangibile insieme a quella che fu la magnifica ristrutturazione di Palazzo dei Priori. E c’è molto altro. Qui si sono svolti ben 5 conclavi, quanti ad Avignone e solo uno in meno rispetto a Viterbo che, dopo Roma, è la città che ne ha ospitati di più. La prima elezione fu quella di Onorio III nel 1216 che riconobbe e formalizzò la Regola francescana e incoronò Federico II. La quarta quella di Celestino V, il Pontefice del “gran rifiuto” che rinunciò cioè alla cattedra di Pietro e che per questo viene condannato da Dante. Non fu eletto qui, ma ne fu arcivescovo per un trentennio, uno dei Papi in assoluto più importanti: quel Leone XIII autore della Rerum Novarum, enciclica fondativa della dottrina sociale della Chiesa. La scelta del nome da parte dell’attuale Papa è strettamente connessa a questo evento.

Perugia fu anche un luogo di visite e di lunghe permanenze di molti capi della Chiesa cattolica, tanto è vero che ben quattro vi morirono: Innocenzo III, Urbano IV, Martino IV, Benedetto XI che ci lasciò le penne probabilmente perché avvelenato da cibo avariato. Alcuni di questi Papi sono rimasti lungamente sepolti in città. 

Leone XIV arriva ad Assisi dunque con alle spalle una straordinaria storia di legami con l’Umbria e ancor più con Assisi. Si fermerà giusto il tempo di concludere l’assemblea generale dei vescovi italiani, e di pregare sulla tomba di San Francesco. Poi una rapida visita alle suore agostiniane di Montefalco. Nessun appuntamento pubblico.