La corsa dei Ceri di quest’anno è stata particolarmente bella. Uno spettacolo di forza, di entusiasmo e di colori straordinario. Non una caduta, forse solo due incertezze. E Piazza Grande splendente sotto il sole con la sua pavimentazione tutta nuova. I Ceri hanno percorso la salita verso il Monte Ingino in una decina di minuti e San Giorgio è arrivato molto vicino a Sant’Ubaldo. Tantochè, a qualche decina di metri dalla meta, c’era chi pensava fra i cronisti della corsa che Sant’Ubaldo potesse non riuscire a chiudere la porta della Basilica e a lasciare fuori San Giorgio e Sant’Antonio. Alla fine invece c’è riuscito, ma per il rotto della cuffia. Sulla porta sbattuta in faccia agli altri Ceri ospitiamo di seguito una lettera indirizzata al Presidente della Famiglia dei Santubaldari, Ubaldo Minelli, in cui si chiede di farlo più in nome dell’onore per tutti e di tutti di portare il Cero. La pubblichiamo di seguito.
di Assunta Pierotti
Caro Presidente,
faccio parte di una grande famiglia di Sangiorgiari: mio padre, mio fratello, mio nipote, mio zio ed i miei cugini hanno portato sempre con onore il Cero. A me, come alle altre donne, l’onore di portarlo solo idealmente. È proprio a questo ideale che mi riferisco, mentre ti chiedo se davvero reputi cosa degna chiudere il portone della Basilica del Santo Protettore Ubaldo in faccia a S. Giorgio e S. Antonio.
Molti anni fa, mio padre riuscì ad interrompere un’altra tradizione non molto degna. Allora, dopo il buchetto, Sant’Ubaldo veniva fatto passare sotto la Porta e cominciava tranquillo la corsa del monte senza aspettare gli altri due Ceri.
Qualcuno potrebbe autorevolmente farmi notare che “portone” e “porta” non sono storicamente la stessa cosa ma a me interessa parlare della sostanza, dello spirito ideale che è vitale e ci fa correre, soffrire, amare con “giubilo e gaudio” come matti e che rende eterno questo giorno.
Sappiamo inoltre che la Festa celebra un rito e non una gara e che l’agonismo che l’anima non va vissuto come competizione contro l’altro, ma come spinta ad elevarsi a migliorare noi stessi e la corsa dei nostri Ceri.
Confidando in un ascolto consapevole, ti invio i migliori saluti.
Maria Assunta Pierotti