Fabio Maria Ciuffini ha recensito il libro di Alessio Trecchiodi e Luigi Fressoia dal titolo “Centralità dell’Umbria”. I due autori ci inviano questa breve replica alle critiche che volentieri pubblichiamo
di Luigi Fressoia e Alessio Trecchiodi
Ringraziamo “Passaggi” per questo importante confronto
e l’ing Fabio Ciuffini per gli apprezzamenti alle nostre analisi/proposte contenute nel libro “Centralità dell’Umbria”; auspichiamo che il dibattito continui magari coinvolgendo associazioni di categoria e università, oltre che regione e comuni specie quello di Perugia.
Oltre agli apprezzamenti l’ing Ciuffini critica radicalmente alcune nostre proposte (futuribili, pervicaci, coraniche, costose, del regno dei sogni) che naturalmente respingiamo; giova ripassarle rapidamente.
Ciuffini condivide che il raddoppio della Firenze-Roma, da Arezzo a PassoCorese, passi per l’Umbria; precisiamo che nel tratto Firenze-Arezzo il raddoppio potrà essere accanto alla linea attuale.
Condivide anche che i Frecciarossa vengano in Umbria piuttosto che inseguirli a Creti o Rigutino (o Orte).
Invece non apprezza la Variante della Ancona-Roma che da Fossato passi all’aeroporto di S. Egidio mettendolo in collegamento diretto con Roma: ne elude, incomprensibilmente, le decisive ragioni da noi addotte, tra cui quella importantissima di moltiplicare in tal modo gli utenti del S. Egidio. E altri benefici realmente strategici bene esposti nel libro. Preferisce tagliare corto su una soluzione tecnica (una bretella dall’aeroporto alla Foligno-Terontola) oggettivamente improponibile.
Altra nostra proposta per Ciuffini inadatta è il TramTreno. Rimarca in verità il suo storico favore verso il trasporto pubblico urbano su rotaia ma per Perugia preferisce che a S. Anna dai convogli in arrivo da Sansepolcro, Spoleto e Todi-Terni, gli utenti scendano per salire su piccoli bus e raggiungere Fontivegge ove risalire su treni per il Silvestrini e Trasimeno. Reputa non fattibile incidere su Fs in favore della nostra auspicata convivenza di tram e treni, che però esiste normalmente negli altri paesi europei. Teme che sulla circonvallazione storica di Perugia il TramTreno dia fastidio alle automobili; noi continuiamo a ritenere che non ha senso allestire mezzi di trasporto pubblico se il traffico deve rimanere come prima. Anche qui, sul TramTreno, manca la confutazione dei benefici da noi addotti, specie quello di mettere in rete, sul sistema urbano perugino, ben 252 chilometri di ferrovie (la Sansepolcro-Terni e la tratta Terontola-Spoleto).
Su queste due opere non condivise (Variante e TramTreno), Ciuffini non riconosce con noi l’importanza decisiva (per il gradimento del pubblico utente) del non dover cambiare vettura lungo il proprio percorso, e a riguardo cita dati attestanti la normalità del cambio di mezzo negli spostamenti nelle metropolitane europee. Dato che non contestiamo però precisando che riguarda le metropoli mentre altri dati dicono che per città grandi e medie, come Perugia, il cambio di mezzo risulta esiziale.
Infine respingiamo la critica della costosità delle nostre proposte, che secondo Ciuffini riguarderebbe anche quelle che condivide, in verità:
– la nuova A.V. attraverso l’Umbria avrebbe costi non troppo diversi dalla sua realizzazione accanto alla linea attuale;
– i Frecciarossa attraverso l’Umbria costano zero a differenza della soluzione Creti/Rigutino;
– la Variante per l’aeroporto costa meno del già ipotizzato raddoppio della tratta Fabriano-Foligno;
– il sistema TramTreno per Perugia costa molto meno del Nodino.
Ciò detto, Ciuffini concorda sulle nostre critiche al Metrobus, al Minimetrò fino al Silvestrini, alla stazione di Collestrada, alla Fcu come mera ferrovia, a piastre logistiche e treni Minuetto abbandonati.
Infine condivide il restauro della ferrovia Spoleto-Norcia mentre dell’ultima opera da noi proposta, che è porre in viadotto i tre chilometri di E45 da Collestrada a Balanzano, non viene colta la possibilità di radicale e benefica rigenerazione urbana per l’importante quartiere perugino di Ponte San Giovanni.
Ma niente polemiche, ognuno ha le proprie sensibilità; piuttosto raccogliamo con forza la considerazione finale dell’ingegnere sul TramTreno: che se ne faccia con poca spesa uno studio di fattibilità e Regione/Comune vi organizzino adeguata discussione pubblica magari invitando anche, dice giustamente Ciuffini, Trecchiodi e Fressoia.