di Porzia Corradi
Sembra avvicinarsi l’alleanza fra “Progetto Perugia” e il Centrosinistra. Il Pd, martedì scorso, ha deciso di aprire il confronto con la lista staccatasi dal duo Prisco-Romizi per non finire sotto l’egida della destra a guida Fratelli d’Italia. L’idea di costruire “un’ampia alleanza per la città” è inoltre diffusamente condivisa in tutte le opposizioni.
“Progetto Perugia” in un futuro prossimo spiegherà le ragioni della rottura col centrodestra. Avrebbe poi in programma di promuovere incontri con tutti gli esponenti del centrosinistra e con i moderati che non si riconoscono nella destra-destra. Il segretario regionale del Pd, Tommaso Bori ha intanto organizzato un confronto per il 21 gennaio a cui parteciperanno anche Cinquestelle, Socialisti, Civici guidati dal sindaco di Spoleto. Una prima aggregazione questa che si dichiara “aperta” ad ulteriori contributi Tre sono i possibili candidati a sindaco del campo extra large che si tenta di costruire: Filippo Calabrese, GIuseppe Capaccioni e Paolo Belardi.
Il primo è un noto professionista, cattolico, con un’importante esperienza da amministratore come presidente di Umbria Acque. È lui il titolare del simbolo del movimento civico “Progetto Perugia” che fondò insieme ad altri esponenti centristi. E insieme al fratello Francesco, assessore dal 2014 al 2019, scomparso purtroppo quest’anno. La lista fu decisiva per la vittoria di Romizi: ebbe infatti un notevole successo elettorale e alle ultime amministrative raggiunse il 15 per cento. Oggi, questa compagine ha rotto col centrodestra sia sui metodi che su alcune scelte programmatiche. La presa di distanze si era già manifestata nella vicenda del nuovo stadio di Pian di Massiano. Fu “Progetto Perugia” a impedire che un’imponente colata di cemento danneggiasse in modo irreparabile il “polmone verde” del capoluogo. La battaglia ambientalista fu vinta anche grazie al ruolo dell’opposizione. Le divergenze con Romizi sono poi riemerse sulla scelta di candidare a sindaco Margherita Scoccia, esponente di Fratelli d’Italia. La contrarietà non era verso la persona, ma piuttosto verso il netto spostamento a destra della coalizione e verso i metodi sbrigativi con cui si era arrivati alla decisione. Il cambiamento di rotta di “Progetto Perugia” è un fatto politico di innegabile importanza che offre nuove chance al centrosinistra Filippo Calabrese è un esponente importante del moderatismo cattolico e democratico di Perugia, ma non è il solo candidato possibile.
Sullo sfondo c’è anche Giuseppe Capaccioni. Imprenditore, titolare per anni e anni di “Andrei”, uno dei negozi più blasonati di Corso Vannucci, è stato a lungo a capo dei commercianti del centro storico. Mai impegnato direttamente in politica, leader di Comunione e Liberazione, è molto conosciuto e apprezzato in città per capacità e serietà. Potrebbe essere lui il nome giusto per Palazzo dei Priori? Per la verità sembrerebbe più probabile che diventi una sorta di braccio destro di Calabrese, soprattutto nell’elaborazione del programma.
L’ultimo possibile candidato è Paolo Belardi, docente universitario, illustre urbanista che per il 25 gennaio ha convocato una sua iniziativa programmatica. Non si è mai ufficialmente candidato, ma raccoglie consensi significativi. Ha inoltre cercato di sviluppare un dibattito sul futuro di Perugia, impegno che gli fa onore.
Fra questi tre nomi il centrosinistra sceglierà il proprio uomo di punta. Il confronto non sarà breve, la decisione non è dietro l’angolo. Del resto sciogliere questi nodi non è semplice per nessuno: basta vedere quello che sta accadendo nel centrodestra in Sardegna. E il grande scontro che si annuncia in Veneto fra Meloni e Salvini per trovare il successore di Zaia. Il distacco di “Progetto Perugia” dalla maggioranza è l’unica novità che rende pienamente contendibile Palazzo dei Priori, altrimenti il centrosinistra avrebbe avuto possibilità di vittoria vicine allo zero. E questo resta vero anche se gli assessori moderati restassero tutti nel centrodestra. Otello Numerini lo ha già da tempo deciso e si candiderà con Forza Italia. Leonardo Varasano e Edi Cicchi non hanno ancora ufficializzato la loro scelta, ma sembra certo che non seguiranno Calabresi e gli altri. Si presenteranno con una loro lista Cercheranno posto in quelle di Fratelli d’Italia o della Lega? Ci sarà uno spazio per loro? Non sarà semplice perché le figure da eleggere sono parecchie. Il Carroccio non sembra in grado di ospitare nessuno viste le percentuali che prende a Perugia. I meloniani hanno più possibilità, ma devono fare i conti con le aspettative di dirigenti e militanti. La lotta per formare le liste sarà dura e, per chi ama il genere, lo spettacolo è assicurato.