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di Porzia Corradi

Lo scontro tra Regione e Università per lo spostamento della Breast Unit dell’ospedale di Perugia. Il rinvio della maxi gara da 43 milioni per dotare l’Umbria di un elisoccorso. E ancora: le “pagelle” 2020 pubblicate dal ministero della Salute sul monitoraggio dei Lea (livelli essenziali di assistenza), che promuovono la sanità in Umbria, ma ne segnano anche un pesante arretramento. Si resta, poi in attesa dei bilanci consuntivi 2022, che arriveranno ad aprile, per conoscere le sorti degli equilibri economici e finanziari della sanità regionale, su cui al momento viene indicato un rosso di circa 200 milioni di euro dagli effetti tutti da decifrare.
Sono solo alcune delle vicende che hanno agitato questo primissimo scorcio del 2023 che si è aperto con l’arrivederci di uno pezzo da novanta come il dottor Raffaele Manta, specialista di chirurgia endoscopica dell’ospedale di Perugia, diventato direttore della Gastroenterologia della Usl Nord-Ovest della Toscana, e con l’ennesimo passo di valzer dei manager della sanità, compiuto con le dimissioni del direttore generale della Usl 1 Massimo Braganti. Sullo sfondo ma non troppo restano numerose segnalazioni di piccole e grandi criticità che arrivano dalla cittadinanza, dagli addetti ai lavori e dai sindacalisti.
Tra questi è certamente degno di nota il caso del reparto di Radiologia dell’ospedale di Perugia che, stando alla denuncia di Andrea Russo della Uil-Fpl, è dotato di tre macchine standard per Rx una non è funzionante dal 2019, una è in fermo macchina e la terza funziona a intermittenza, costringendo spesso al trasferimento dei pazienti agli ambulatori radiologici, che a loro volta presentano crescenti criticità. Una vicenda, questa, su cui i vertici dell’ospedale di Perugia, con una nota, si sono detti consapevoli della vetustà di alcune apparecchiatura, aggiungendo di essere impegnati alle gare per la sostituzione della tecnologia e precisando che la criticità non è mai sfociata in un’interruzione di servizio.
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L’Umbria comunque resta in attesa del proprio elisoccorso, servizio che l’assessore Luca Coletto aveva più volte assicurato che sarebbe stato operativo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Così non è andata perché la scadenza della gara da 43 milioni è stata prorogata già due volte, prima dal 24 gennaio al 6 febbraio e poi al 6 marzo a causa, questo è emerso, sia di alcune rettifiche alla documentazione di gara che di numerose richieste di chiarimenti.
Recentissima, poi, la retromarcia sulla questione del trasloco della Breast Unit, quattro stanze per sei posti letto dedicati alle donne che si sono operate al seno. Il direttore sanitario dell’ospedale di Perugia con una lettera aveva comunicato la necessità di trasferirla negli spazi della Degenza comune. Uno scenario, questo, subito bocciato dall’Università di Perugia, che dirige quella struttura, tanto che un incontro riparatore tra le parti, Regione compresa, ha congelato l’ipotesi.
A metà febbraio, infine, è stata la Fondazione Gimbe a sfornare la classifica regionale del monitoraggio dei Lea (livelli essenziali di assistenza) attraverso il nuovo sistema di garanzia, collocando l’Umbria al nono posto con 229,8 punti a fronte dei 300 complessivi che possono essere assegnati. La promozione è assicurata, ma rispetto alla performance sui Lea del periodo 2010-2019 l’arretramento è evidente, perché in quel decennio l’Umbria aveva realizzato la sesta migliore performance. Nel rapporto di metà febbraio, poi, Gimbe calcola anche il gap tra la valutazione 2020 e quella 2019, rilevando che l’Umbria ha perso 23,8 punti.