Gabriella Mecucci
Occorreranno due anni e 500 mila euro per far tornare all’antico splendore la parte urbana (circa 200 metri) dell’acquedotto medievale. Sarà Brunello Cucinelli a finanziare i lavori di recupero, dopo aver già restaurato nel solo capoluogo l’Arco Estrusco, il Teatro Morlacchi e la cattedrale di San Lorenzo.
Il progetto si avvarrà dell’art bonus ed è stato presentato nel corso di una conferenza stampa. Erano presenti in rappresentanza della famiglia e dell’azienda Carolina e Federica Cucinelli insieme all’amministratore delegato Riccardo Stefanelli; per il Comune di Perugia il sindaco Andrea Romizi, l’assessore Otello Numerini, il consigliere Francesco Vignarioli e il tecnico che seguirà il progetto Fabio Zapparelli. Quest’ultimo ha illustrato lo stato dell’opera che data 1254 e che è una mirabile espressione di ingegno idraulico grazie al quale i perugini riusciranno “a mandare l’acqua all’insù”. Il sindaco ha ringraziato i Cucinelli per “questo ennesimo atto di amore verso la città che vi è riconoscente” e ha ricordato che Perugia è piena di bellezza che va “curata e custodita”, mentre Riccardo Stefanelli ha detto di essere “felice e onorato” di finanziare il recupero di un monumento bello e figlio della genialità idraulica”.
A partire da settembre verranno fatti i rilievi, poi ci sarà la fase di progettazione e infine l’intervento di restauro. L’acquedotto ha bisogno di numerose cure perché gli “acciacchi” sono molti. Le campate prossime all’approdo su via Appia presentano lesioni e distacchi di materiali, mentre in tutto il “manufatto si manifesta un diffuso stato di degrado dovuto a microrganismi, vegetazione infestante e prodotti d’inquinamento”.
Nel corso della conferenza stampa ha parlato anche l’ex vicesindaco di Perugia, Fabio Ciuffini. Ha ricordato che col benemerito intervento finanziato da Cucinelli verranno restaurati 200 metri dell’acquedotto medievale.Complessivamente l’opera è lunga infatti 3 chilometri e una parte di questi è già crollate a causa dei tanti decenni di incuria. Ciuffini si è augurato che si voglia recuperare tutte le arcate che non sono finite in rovina e che si snodano nella campagna nei dintorni di Perugia. A questo invito il sindaco ha risposto che “la famiglia Cucinelli, finanziando il restauro del ramo urbano, consente al Comune di concentrarsi anche sulla parte fuori città”. C’è insomma la consapevolezza della necessità di andare avanti per arrivare al consolidamento di tutta l’opera. E in settembre se ne tornerà a parlare in modo più concreto e dettagliato. Ci sono dunque buone speranze di poter ammirare in futuro una parte importante dell’acquedotto medievale che termina sotto la Fontana Maggiore, monumento simbolo di Perugia.