di Fabio Maria Ciuffini
In una lunga intervista del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sul Corriere dell’Umbria del 21 Novembre dal titolo “Toscana ed Umbria possono viaggiare insieme”, Giani – fotografato alla guida di un treno – esprime un giudizio nettamente negativo sulla localizzazione della Stazione Medio – Etruria a Creti. Dopo aver sottolineato la bizzarria per cui il trio Salvini – Melasecche – Tesei si mette d’accordo per localizzare una stazione AV in Toscana senza consultarne il Presidente, che fra l’altro è notoriamente contrario. L’intervistato sottolinea poi l’altra ancor più grave bizzarria e cioè quella di immaginare una fermata ferroviaria AV collegata solo su strada piuttosto che farla a Rigutino (pochi Km a Nord di Terontola) dove la linea storica Chiusi – Arezzo passa vicinissima alla linea AV. Al giornalista Luca Serafini che gli domanda “E ora ci sarà una marcia indietro su Creti che un anno fa venne preferito dal tavolo ministeriale dell’Umbria?” e poi “La scelta di Creti sarà cancellata”? Giani risponde: “Credo che ad oggi siano ancora parole pronunciate nel contesto della recente campagna elettorale, sono infrastrutture che costeranno non meno di 200 milioni, siamo agli albori, tutto si può discutere. Io che sono il Presidente della regione dove questa ipotesi è stata presentata, credo che si possa affermare che la questione è apertissima. Le criticità di questa localizzazione sono palesi sia sotto l’aspetto idrogeologico delicatissimo che non consente di creare una colata di cemento sconquassando l’ambiente e poi non ha senso una stazione Alta Velocità non connessa con il percorso ferroviario esistente distante 10 km. Come ci vai? Consentire lo scambio ferro su ferro per fruire delle 15 – 20 fermate giornaliere è basilare!”
Le affermazioni di Giani mi trovano perfettamente d’accordo. Del resto in un articolo su Micropolis a inizio Novembre avevo ribadito la posizione assunta – per quel che può valere – appena ho saputo della svolta su Creti, affermando: “La rottura dell’isolamento ferroviario umbro, che dovrebbe passare innanzitutto per il potenziamento e la velocizzazione della Foligno –Terontola – ormai vitale raccordo con l’AV e da includere con priorità nello schema di Alta Velocità di Rete con standard di 200 km orari – si è arenata sulla localizzazione della stazione Media – Etruria a Creti dimenticando che la Regione Toscana punta, a ragione, su di un collegamento ferro su ferro a Rigutino”
A quella presa di posizione di Giani voglio aggiungere alcune cose. La prima è che l’entusiasmo Umbro per la nuova Stazione Medio Etruria è nato originariamente pensando alla costruzione di una nuova megastazione nel deserto, quella che Giani chiama “la colata di cemento”. Insomma qualcosa di comparabile alle meraviglie della stazione di Afragola progettata dall’Archistar Zaha Hadid (“la più bella stazione del globo”) e ed a quella Medio – Padana progettata a sua volta dall’Archistar Santiago Calatrava (anch’essa definita “la più bella del mondo”. Beh, si decidano, no?). Insomma una speculazione edilizia piuttosto che un atto di trasporto!
La seconda è che parrebbe che i tecnici FS abbiano caldeggiato la proposta di Creti affermando che la maggioranza delle persone che si recano alle stazione di Afragola ed alla Medio Padana vi si rechino in auto.
A sinistra la stazione di Afragola a destra la Medio Padana
Dimenticando che sia Afragola che la Medio Padana sono inserite di fatto in un contesto urbano: a soli 10 Km da Napoli-Centro il capolavoro di Zaha Adid, ed a 7 da Reggio Emilia-Centro quello di Calatrava. Che ci si vada in auto è del tutto normale, considerando che l’auto è il mezzo dominante in tutti i contesti urbani. Sarebbe come andare a prendere il treno alla stazione di S. Sisto-Ellera se a Perugia realizzassimo per i treni veloci il famoso “Drizzagno” da Ellera a Ponte S. Giovanni.
Creti invece dista da Perugia 58 km, 82 da Assisi e 91,3 da Foligno. Insomma, tutto il ragionamento sottostante alla scelta di Creti è basato sull’idea di un signore che dall’Umbria va a Milano o Torino. Va in auto a Creti, poi prende l’AV e quando torna ha a disposizione la sua auto. E questo ragionamento dimentica completamente sia chi viene dal Nord verso l’Umbria (cosa fa prende il tassì?) sia chi l’auto non ce l’ha (pare che ne esistano alcuni esemplari) o comunque ce n’ha una sola e non la può lasciare in un parcheggio lontano da casa per una o più giornate. Dunque una eventuale stazione sull’AV a Creti, raggiungibile solo su gomma, implicherebbe comunque un collegamento freccia – link gestito da FS (e se no da chi? – dalla Regione Umbria? dagli Enti Locali?) per chi fosse in arrivo dal Nord o dall’Umbria se non “automunito”.
L’ultima cosa è che la soluzione ottimale è quella che implica il potenziamento e velocizzazione della Foligno – Terontola per scambiare in coincidenza con l’AV o inserire direttamente in linea i treni per il Nord (questa cosa certamente più difficile, visto che ormai la linea AV è praticamente satura). E’ quello che dice anche Giani: “E allora la soluzione da trovare fra Toscana e Umbria qual’ è? E’ invertire il ragionamento: il primo passaggio da parte del Ministero è quello di accertare il maggior bisogno di trasporto pubblico in quest’area dell’Etruria aretina Senese ed Umbra. Voglio dire: vanno attivati subito maggiori collegamenti veloci verso Roma, Firenze, Bologna, Milano intensificando i treni nelle due stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi, ma anche di Terontola. Poi in base allo studio della localizzazione congrua per la domanda dei passeggeri a quel punto su dati certi e oggettivi sui flussi e non su altro ne prenderò atto e prenderemo la decisione insieme alla presidente Proietti.”
Ragionamento che non fa una grinza, al quale voglio aggiungere che ci sono studi che dimostrano la fattibilità di una deviazione dalla linea AV sulla linea storica da Chiusi ad Arezzo che consentirebbe una connessione da subito a Terontola. In più che la questione della connessione con l’AV non è un fatto marginale, utile solo a qualche manager che voglia raggiungere Milano. C’è un noto studio del Prof. Cascetta che dimostra come il PIL cresca relativamente di più nelle aree servite dall’AV. Anche se al redattore di quell’immagine andrebbe fatto notare che l’AV lambisce l’Umbria, ma per la nostra Regione è come se non ci fosse.
Infine, visto che siamo in tema, vorrei far notare l’incongruenza del pagamento (preteso da FS) da Parte della Regione Umbria per il Frecciarossa in partenza da Perugia.
Mi spiego meglio: il collegamento diretto va mantenuto e rafforzato ma perché dovrebbe essere pagato? Lo stesso prof. Cascetta, quando era consulente del Ministro Del Rio propose, appunto, un bonus in favore delle Regioni non servire direttamente dall’AV che eventualmente vi si collegassero, come è stato fatto per Perugia.
Ma questo fa parte della vertenza a carattere nazionale che andrebbe aperta da subito dalla Regione Umbria per la questione ferroviaria e per le infrastrutture stradali. Magari con Eugenio Giani.