Salta al contenuto principale

di Walter Patalocco

18 gennaio, mercoledì: giorno fissato per riunire il tavolo per l’Ast, le acciaierie di Terni. Appuntamento al Ministero, quello che fino ad un paio di mesi fa si chiamava Ministero dello Sviluppo Economico, acronimo Mise, e che ora è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (acronimo Mimi?). Comunque il posto è sempre quello, lo stesso dove si sono già tenuti altri incontri da cui, almeno finora, non è che sia emerso niente di definito sul futuro delle acciaierie di Terni ora in Arvedi. C’è da parlare – appunto – di patto di territorio, ossia di come i programmi di Ast-Arvedi si caleranno su Terni, sull’Umbria intera, integrandosi e assumendo un ruolo possibilmente propulsore dell’economia locale.
Cosa ci si aspetta da questo incontro? “Noi di questo appuntamento lo abbiamo saputo leggendo i giornali”, dice Simone Liti, segretario regionale della Fim Cisl, l’organizzazione di categoria dei metalmeccanici. La presenza dei sindacati non è contemplata. A Terni e per le questioni dell’Ast in special modo, forse si era abituati male. In tali occasioni i rappresentanti dei lavoratori eranosempre presenti, magari solo per essere informati di prima mano, avanzare qualche dubbio, esprimere il loro assenso, partecipare insomma al dibattito, rappresentare certe esigenze e fornire uncontributo.
Non è più così. Certo, “il territorio” – come si dice – c’è. Ci sono i suoi rappresentanti istituzionali, la Regione, il Comune… Ma poi non è che da queste presenze nasca un coinvolgimento largo, uno scambio di idee, di informazioni. Non succede che certi temi vengano posti sul tavolo. “Loro, i rappresentanti del Comune e della Regione, ci dicono che è a tutto a posto e – dice Liti – sarà così…”.
Sul piano formale non c’è niente da eccepire, d’altra parte. L’azienda informa, comunica le proprie decisioni nelle forme e nei modi corretti e nel rispetto delle regole. Mica è un caso che al momento dell’acquisizione della fabbrica il cavalier Arvedi abbia per prima cosa incontrato la presidente dellaRegione Umbria e il sindaco di Terni.
Ma, a questo punto del percorso, di che si parla? Che cosa rimane ancora valido dei programmi annunciati il primo Aprile 2022, ormai nove mesi fa? Che cosa resta valido del miliardo circa di