di Gabriella Mecucci
Massimo Monni, pezzo dopo pezzo, costruisce le alleanze intorno alla sua candidatura a sindaco di Perugia. L’adesione più recente è quella di Italia Viva. Le ragioni del sostegno le hanno spiegate nel corso di una conferenza stampa la presidente provinciale Sara Tantilla e il presidente regionale Massimo Gnagnarini.
I due dirigenti hanno ricordato la volontà di Iv di partecipare alla costruzione di uno schieramento centrista che si collochi “in discontinuità con i due radicalismi, quello di destra e quello di sinistra”. Hanno sostenuto di aver identificato in Massimo Monni, per la sua storia politica e per le sue proposte, l’uomo giusto per rappresentare la componente moderata dell’elettorato perugino. Gnagnarini ha riconosciuto che ci sono due esponenti di Italia Viva che nelle prossime amministrative perugine appoggeranno Margherita Scoccia: si tratta, come è noto, di Andrea Fora e di Emanuela Mori. Alle elezioni europee però anche loro voteranno per la lista Stati Uniti d’Europa che avrà come alleato locale Massimo Monni. “La mia candidatura a Perugia – ha spiegato quest’ultimo – verrà sostenuta da due liste: una civica e la seconda formata da tre forze politiche (Italia Viva, Psi e Tempi Nuovi di Giuseppe Fioroni e Donatella Porzi)”. L’area centrista, che potrebbe crescere ulteriormente e che conta già nomi molto conosciuti come quello di Silvia Buitoni, intende avere un ruolo anche nel voto regionale di dicembre.
In alcune delle altre città della regione i Cinquestelle hanno chiesto al Pd di non inserire nel centrosinistra Italia Viva. A Castiglion del lago il veto non è stato rispettato e i grillini hanno abbandonato la coalizione, a Gualdo Tadini Iv appoggia il sindaco uscente, il democratico Massimiliano Presciutti. Molto tesi i rapporti a Foligno dove anche Donatella Porzi, ex presidente del Consiglio regionale, uscita dal Pd, non è riuscita ad aprire un dialogo col centrosinistra ed ha deciso di appoggiare una lista moderata, alleata col sindaco uscente, Stefano Zuccarini. Una scelta questa che potrebbe far perdere più di un consenso al centrosinistra, visto la popolarità di cui gode Porzi in quella zona. Tutti gli schieramenti stanno lavorando alacremente ai programmi e alle liste.
Vittoria Ferdinandi ha incamerato due nomi di prestigio: quello di David Grohmann, ricercatore universitario molto conosciuto e apprezzato e quello del dirigente socialista Cesare Carini che farà parte della lista “Perugia Pensa” di Giacomo Leonelli. Quanto al centrodestra, sembra non cessare l’emorragia leghista: starebbe per andarsene anche il senatore Luca Briziarelli (non rieletto nel 2022) che entrerebbe in “Noi Moderati” di Maurizio Lupi.
Sin qui le notizie ufficiali, ma arrivano copiose le indiscrezioni. La più importante riguarda un sondaggio che sarebbe stato fatto dalla Swg su Perugia. Margherita Scoccia risulterebbe in testa con una forchetta fra il 44 e il 46 per cento, seguita da Ferdinandi con il 38-40 per cento, mentre Massimo Monni oscillerebbe tra il 10 e il 12 per cento. Chi scrive crede poco ai sondaggi realizzati a quasi due mesi di distanza dal voto, figuriamoci ai rumors sui sondaggi! La ragione è semplice: i cittadini – tanti cittadini – non sono entrati nel clima preelettorale, non hanno ancora deciso per chi votare e comunque preferiscono non esprimersi. Se poi le percentuali vengono riferite anzichè studiate con attenzione e non si hanno informazioni sul campione scelto, allora a nebbia si aggiunge nebbia. Quindi, l’invito è quello di prendere questi dati col massimo della prudenza ed anche con una quota di scetticismo.