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di Gabriella Mecucci

Il primo sondaggio per le comunali di Perugia smentisce tutti i rumors e le anticipazioni precedenti. Secondo Winpol, che lo ha realizzato per Umbria24, in testa ci sarebbe Vittoria Ferdinandi, candidata del “campo largo”. Prenderebbe il 46,7 per cento contro il 44,6 di Margherita Scoccia. Massimo Monni raggiungerebbe il 3,2 per cento e più in basso si collocherebbero Davide Baiocco (Bandecchi) e il candidato comunista Leonardo Caponi. I voti di lista assottiglierebbero il vantaggio del centrosinistra sul centrodestra e porterebbero lo schieramento realizzatosi intorno a Monni al 4,2. L’area di incertezza e di mancata decisione è piuttosto ampia e il margine d’errore è fissato al 2,5 per cento, mentre il giudizio sulla giunta Romizi risulta positivo per più del 50per cento dei perugini.
Insomma, fra Ferdinandi e Scoccia – secondo queste percentuali .- ci sarà il ballottaggio al quale arriverebbero con una forza elettorale quasi equivalente: il distacco sarebbe del 2,1. Ferdinandi prenderebbe uno 0,5 in più del suo schieramento e Scoccia lo 0,4 in meno.
Posto che questo è il primo sondaggio scientifico che è stato fatto e che quindi ha un valore incommensurabilmente superiore alle voci sin qui circolate, non si può fare a meno di notare che le smentisce tutte. Vedremo se i prossimi confermeranno questo trend. Sarà soprattutto molto interessante misurare le forze delle candidate dopo la presentazione delle liste e dei programmi e quando si avvicinerà la data delle elezioni. Come è noto, solo allora i sondaggi diventano più credibili anche perché un numero sempre maggiore di elettori decidono per chi votare negli ultimi giorni.
Umbria24 si era anche recata davanti ad alcuni luoghi di aggregazione e aveva realizzato 300 interviste per misurare i primi orientamenti e la temperatura della campagna elettorale. Ai cittadini ascoltati era stato chiesto di esprimere il loro voto in segreto in un mini seggio, artigianalmente approntato. Naturalmente non si trattava né di un sondaggio nè tantomeno di un exit poll. Nulla di scientifico. Eppure l’iniziativa è giornalisticamente interessante perchè fornisce qualche indicazione su quanto i perugini siano informati e coinvolti ad oggi
nella contesa per Palazzo dei Priori.
Innanzitutto sui 300, fra donne e uomini, contattati da Umbria24, solo 137 hanno accettato di segnare la loro preferenza per il candidato sindaco sulla scheda consegnatagli. Il 60 per cento non ha voluto partecipare. Ma ancora più significative sono le ragioni del no che vanno dal non m’interessa, al non lo so, al non ho ancora deciso. Questo atteggiamento di distacco non necessariamente significa che saranno in tanti – troppi – a non andare alle urne, ma piuttosto che la campagna elettorale non è ancora decollata, che regna un clima di incertezza, che molti elettori o sceglieranno in prossimità del voto o che, pur avendo già scelto, preferiscono non parlarne, non essere coinvolti. La maggioranza dei consensi – secondo l’inchiesta di Umbria24 – non sarebbe dunque ancora orientata nè tantomeno fissata una volta per tutte. Il voto di appartenenza è decisamente minoritario e i candidati avrebbero proprio per questo una larga possibilità di incidere sugli elettori se presenteranno liste e programmi che rispondano ai loro bisogni, ai desideri e ai progetti. I voti di quanti hanno accettato di mettere la scheda nell’urna predisposta da Umbria24 si
sono così divisi: 43 hanno risposto non so e 15 non voto, 42 Ferdinandi, 24 Scoccia e poche unità hanno indicato gli altri candidati.
Francamente è veramente troppo poco per prendere questi numeri come un’indicazione. Quindi sul piano previsionale non significano niente. E’ interessante però sottolineare come i potenziali elettori di Ferdinandi siano motivati e disposti ad esporsi più di quelli di Scoccia. Questo è un risultato certamente non decisivo ma significativo. Le minoranze militanti possono avere un ruolo importante. Altro fatto non privo di interesse è che le percentuali dell’inchiesta da una parte confermano il trend del sondaggio Winpol e dall’altra evidenziano quanto ancora la maggioranza degli elettori sia poco informata e ancor meno si appassioni al voto dell’8 e del 9 giugno. E’ tutto ancora molto fluido, il che spinge a valutare con prudenza anche le percentuali del sondaggio Winpol che pure un
valore scientifico ce l’ha. Forse, una cosa si può dire dopo averlo letto con attenzione e confrontato con l’inchiesta giornalistica: l’elezione a sindaco di Perugia difficilmente si concluderà al primo turno.