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di Gabriella Mecucci

Centinaia di ragazzi sulla piazza antistante Palazzo Gallenga, l’aula magna gremita di autorità, quattro simpatici studenti (una cinese, una colombiana, due africani) che tessono le lodi dei loro docenti e di Perugia, e soprattutto l’intervento del Presidente Mattarella fanno di questo martedì di febbraio una giornata indimenticabile per l’Università per Stranieri. 

Il suo centesimo compleanno è iniziato all’insegna di un indiscutibile successo. E’ una svolta, anzi una rinascita, dopo gli anni bui delle inchieste della Magistratura. Il rettore Valerio De Cesaris, eletto quando l’ateneo era sulle prime pagine dei giornali per lo scandalo Suarez, ha più di una ragione per essere soddisfatto: in quattro anni, a partire da 2021, ha superato la difficile situazione che aveva ereditato.

Il Presidente della Repubblica già solo con la sua presenza ha sottolineato la novità, ma il suo intervento, pronunciato a braccio e con un leggero sorriso sulle labbra, ha rappresentato un riconoscimento importante per l’ateneo perugino: “per il suo straordinario percorso”, per “il suo essere un luogo in cui nessuno si sente straniero in un paese aperto e accogliente”, “per rappresentare uno specchio del mondo con le sue preziose unicità”. Molti elogi, dunque, dopo aver detto di essere “grato al rettore” di averlo invitato alla cerimonia di apertura dell’anno accademico di questa “bella istituzione”.

Mattarella ha inoltre assicurato che si occuperà dei due temi sollevati da De Cesaris: il costo eccessivo dell’iscrizione per gli studenti stranieri e  la questione dei parenti italiani. Insomma, non si poteva sperare di meglio. 

Tutto a posto dunque a Palazzo Gallenga? Certo che no. Ce ne vorrà prima di tornare agli antichi splendori. Ma in questo 12 febbraio nell’aula magna ha aleggiato lo spirito di un tempo che fu: quello di un’ ateneo che non cacciava gli ebrei dopo le leggi razziste, quello aperto e liberatorio di Aldo Capitini, quello del rettore Sforza, allora anche ministro degli Esteri, che inaugurò l’anno accademico parlando di come costruire l’Europa unita, quello delle lezioni di Maria Montessori. E poi il boom degli iscritti degli anni Sessanta e Settanta. Una lunga storia che in periodi più recenti ha subito due drammatici stop: il primo rappresentato dal delitto Kercher e il secondo dalle inchieste della Magistratura. Colpi durissimi all’immagine ai quali però l’Università per Stranieri, “dove nessuno è straniero”, ha saputo resistere. Oggi ha davanti a sé una serie importante di appuntamenti per il centenario: il più originale di tutti è l’invito ai tanti allievi avuti a venire in luglio a Perugia. Ce ne sono alcuni che hanno fatto la storia. La tre giorni sarà organizzata insieme al Comune e i preparativi già fervono. Un buon segno questo: vuol dire che Perugia ha capito quanto l’ateneo di Palazzo Gallenga sia uno degli elementi caratterizzanti dell’identità cittadina. Una spinta verso il cosmopolitismo, la cooperazione internazionale, la cultura della pace.