di Rita Boini
Olga Urbani, presidente del gruppo Urbani tartufi, con deleghe che spaziano dagli affari legali, al marketing, alle risorse umane, alla ricerca e sviluppo, alle certificazioni “e potrei continuare perché deleghe o no, io e i miei cugini con i miei figli ci siamo sempre tutti laddove si presenti un bisogno” opera tra l’Umbria e il resto del mondo. “In America – spiega l’imprenditrice – abbiamo sei filiali, la più importante al centro di Manhattan, a New York. Ne abbiamo molte anche in Europa e nei mer- cati asiatici. Il Gruppo ha un fatturato di 60 milioni di euro, il cui 80% è tutto da export. I miei an- tenati avevano articoli di lode sul New York Times già nel 1930, abbiamo da sempre cercato di esportare non solo il tartufo, ma un territorio di cui ci sentiamo orgogliosi e lo abbiamo reso famoso nel mondo”.
IL LEGAME CON IL TERRITORIO MOTORE DI BUSINESS E CULTURA
Scheggino, dove tutto è iniziato, è sempre nella sua mente e nel suo cuore e non dimentica che: “A muovere l’azienda verso il successo è stato un forte legame con il territorio e l’amore per il tartufo, che ha portato la famiglia Urbani a essere riconosciuta anche per aver dato vita a importanti realtà come il museo del tartufo e l’Accademia del tartufo, centro tecnologico gastronomico che porta alla creazione di nuove idee, progetti e nuovi prodotti”.
UNA STORIA INIZIATA NEL 1852
Una storia lunga 170 anni, quella della Urbani tartufi, che ha dato vita a una vera e propria dinastia e che Olga Urbani racconta così: “La nascita della Urbani tartufi risale al 1852, quando a Scheggino la famiglia Urbani decise di trasformare la propria passione per il tartufo e costruirci sopra un’attivi- tà. L’idea venne sviluppata dal mio trisnonno Carlo Urbani, che consolidò l’azienda che divenne presto famosa per l’esportazione dall’Italia di tartufi freschi prima in Francia e poi nel resto dell’Eu- ropa. Una corrente di affari che ora è arrivata alla quinta generazione, composta da me, i miei cugini e i miei figli, Luca e Francesco Loreti Urbani”.
UN’AZIENDA PRESENTE IN 75 PAESI CHE CONTROLLA IL MERCATO GLOBALE DEL TARTUFO
La Urbani tartufi con la presenza in 75 Paesi oggi controlla il mercato globale del tartufo, e ha otte- nuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Spiega Olga Urbani: “Dal 1950 l’azienda, oggi leader di settore, ha lavorato incessantemente per diffondere i propri prodotti in tutto il mondo, impegnandosi a creare una vera e propria cultura del tartufo anche in Paesi che fino a poco tempo fa non sapevano cosa fosse e come si utilizzasse, puntando soprattutto sulla versatilità di questo pre- zioso ingrediente, per farne un vero e proprio tratto distintivo”.
ESSERE EREDE DI UNA DINASTIA
Erede dunque di un’azienda ma anche di una dinastia e di una tradizione Urbani spiega: “La fami- glia è alla base di tutto per me, la mia scelta fu dettata dal mondo in cui sono nata, quindi non posso definirla una scelta ma una strada obbligata, della quale non mi pento, anzi ne vado fiera. Ho rice- vuto un’eredità morale dal valore inestimabile, nella quale al centro di tutto c’è’ la persona. Questo si riflette anche nell’organizzazione del lavoro e ad apprezzare il capitale umano; in famiglia mi hanno insegnato che il benessere dei dipendenti e un ambiente umano sono il primo segreto del suc- cesso”.
LA COMPETENZA NON PUO’ MAI PRESCINDERE DALL’ETICA
Inserirsi in una tradizione aziendale esistente e antica forti anche di studi ed esperienze personali richiede una forte personalità ma anche capacità di adattamento e Olga Urbani sottolinea: “Non esi- ste per me un limite tra vita imprenditoriale e vita personale. L’azienda è la vita stessa, anche perché essa coincide con i miei figli, la mia famiglia, il futuro che continuerà anche dopo di me. Per rende- re possibile il successo, siamo chiamati prima di tutto alla competenza, che non può mai prescindere dall’etica. Ho preso, per dire, anche un master alla Columbia University di New York, esperienza di vitale importanza per intraprendere un ruolo coerente all’interno del gruppo, ma la scuola più im- portante io l’ho avuta da mio padre Paolo. Il suo esempio è stata la luce che ha illuminato il mio cammino, per trasformarsi poi in una sorta di gara muta, se lui faceva qualcosa io mi impegnavo per fare di più. Da questo contraddittorio sono nate le cose migliori, il fatto che non mi dicesse mai ‘brava’ era la mia disperazione ma anche la strategia più sottile che lui potesse usare con me”.
IL VERO PATRIMONIO AZIENDALE E’ QUELLO UMANO
“Il patrimonio aziendale – spiega Urbani – per me sono le persone che ne fanno parte, io amo pensa- re in termini di Grande famiglia del tartufo, della cultura che condividiamo e che ci tiene uniti. Non ho mai pensato al fatturato di per sé, né al profitto. Sono attenta a questi fattori solo in chiave di prestigio, non ci siamo mai divisi i dividendi per reinvestire sempre tutto in nuovi progetti entusia- smanti”.
L’IMPORTANZA DI CULTURA E AMBIENTE
“Le nostre iniziative – racconta l’imprenditrice – erano tantissime prima della pandemia e in tutto il mondo: eventi, feste, fiere, convegni, tavoli di lavoro, viaggi per tutti i nostri clienti che amano ve- nire in Umbria; poi tutto si è fermato e ora assistiamo a una lenta ripresa. Il marketing dei nostri prodotti è uno snodo focale per Urbani, ma è anche un marketing che racconta la nostra storia e il nostro impegno per l’ambiente con le nostre politiche di sostenibilità e la nuova Truffleland, azien- da che produce piante per la coltivazione del tartufo e che svolge anche un’azione importantissima relativa all’anidride carbonica”.
L’ATTIVITA’ FILANTROPICA
La Fondazione Giulio Loreti è una Fondazione senza scopo di lucro “nata il 4 dicembre 2000 – spiega Olga Urbani – per volontà mia e della famiglia Loreti in ricordo del nostro caro Giulio Lore- ti, mio cognato, scomparso prematuramente a 47 anni. Farmacista stimato e anima generosa, nella sua vita ha operato con amore e vissuto con semplicità e nel rispetto del prossimo e con grande at- tenzione verso le persone più bisognose e sofferenti. La Fondazione, per ricordarlo e seguire il suo esempio facendo propri i valori di solidarietà che lo animavano, offre assistenza medica gratuita a favore di chi non sia in grado di sostenere i costi per visite mediche specialistiche e, se necessario, mette loro a disposizione un servizio di diagnostica qualificata in breve tempo. Da piccola cosa che era la Fondazione Loreti vanta oggi oltre 60 medici specialisti, Tac, mammografie, ecografie e mol- to altro”.