di Gabriella Mecucci
Il Pd di Perugia ha battuto un colpo. Pungolato dagli articoli di Andrea Fora e Giampiero Rasimelli (contributi pubblicati qui sotto), il segretario cittadino Sauro Cristofani ha risposto su Passaggi Magazine, aprendo ad un dialogo con la galassia civica e riconoscendo a questa un ruolo decisivo nel costruire un progetto per Perugia e un’alleanza da presentare alle prossime amministrative. Si tratta di un primo passo unitario, che rompe l’immobilismo, guarda con fiducia alle forze riformiste e – perchè no? – anche alle componenti moderate della società cittadina. Non farlo, del resto, sarebbe una vera follia. Per la verità i democratici di errori recentemente ne hanno fatti parecchi sia a livello nazionale che in alcune realtà regionali, ma sembra che nel capoluogo vogliano evitarli. Alle elezioni politiche di settembre il centrosinistra (Pd, più altre formazioni di sinistra, più Azione e Italia Viva) ha superato a Perugia il 40 per cento. Una percentuale questa nettamente superiore a quelle del recente passato e che rende la città “contendibile”. Era tempo dunque che il leader del Pd iniziasse, a poco più di un anno dalle amministrative, la ricerca degli alleati. Ricerca resa esplicita anche in un articolo di Mauro Agostini, pubblicato da Passaggi Magazine, che parla di una nuova attenzione di forze sociali, imprenditoriali, intellettuali, stanche del “non governo” della giunta Romizi, e disponibili a partecipare ad un confronto sul futuro del capoluogo.
Come andare, dunque, oltre quel 40 per cento? Si cercheranno contatti anche con l’arcipelago civico che sin qui si è alleato col centrodestra? E i 5Stelle verranno coinvolti? Ancora queste domande non hanno risposte. Non è inutile però sottolineare che quanto sta accadendo a Perugia è molto diverso dalla situazione politica lombarda e – per guardare all’Umbria – da quella di Terni e Umbertide, dove Azione presenterà un proprio candidato alle amministrative che si terranno fra pochi mesi. Insomma, nel capoluogo si sta muovendo qualcosa di nuovo e di originale.
Se il nuovo clima unitario fra Pd e Civici è interessante, anche il dibattito programmatico riserva scelte molto rilevanti, in particolare l’indicazione di Sauro Cristofani che vede nel futuro una Perugia “locomotiva dell’Umbria”, perchè “se non brilla il capoluogo, non brilla la regione”. Per molto, troppo tempo non è stato così. D’altro canto anche il civico Andrea Fora aveva sottolineato che “la città si è addormentata rinunciando al suo ruolo di guida”.
Accanto a questa affermazione generale compaiono i primi temi da mettere al centro di un futuro programma: la situazione drammatica della sanità; l’abbandono a se stessi di quartieri e frazioni verso i quali vanno ripristinati canali di comunicazione e di partecipazione; il ruolo delle due Università; la necessità di un progetto per la cultura, i suoi spazi, il turismo.
Insomma, il cantiere è aperto. E’ ancora troppo presto per dire se questo tentativo avrà successo. Molti sono gli ostacoli e le difficoltà. Nulla è scontato. In questi ultimi 8 anni il centrosinistra perugino non ha mai dato l’impressione di essere una forte opposizione, né tanto meno un’alternativa di governo. Il centrodestra ha sempre avuto in mano il bandolo della matassa, ma ora, e da tempo, l’impressione è che si sia assopito e che stia perdendo colpi.
Nel centrosinistra sembra iniziare a muoversi qualcosa. E questa è una novità. Non ancora sufficiente nè compiuta, ma una novità.