di Gabriella Mecucci
Fora e Romizi si sono rincontrati. Entrambi hanno raccontato su Facebook il loro nuovo inizio. Ma il ritrovato sodalizio ha comportato per entrambi l’allontanamento di alcuni vecchi amici.
Andrea Fora non ha più vicino nessuno o quasi dei vecchi commilitoni dei CiviciX e Andrea Romizi è ai ferri corti con alcuni dei sodali di Progresso Perugia. Gli strappi in odor di trasformismo non sono mai indolori. Non sono una novità, anzi fanno parte di vecchie e consolidate pratiche politiche di cui la storia d’Italia è piena. Gli strappi dei due Andrea porteranno al successo il centrodestra? Questo lo dirà solo il tempo. Ad oggi si può raccontare che i protagonisti hanno divulgato una foto con la quale intendono sottolineare le loro affinità. Si sono vestiti allo stesso modo, col maglioncino blu e la camicia bianca. Hanno sfoderato un sorriso da bravi ragazzi sotto la Maestà delle Volte e hanno propinato la storia di un ritorno a casa di entrambi, là dove la casa è la loro amicizia. Si può infatti non essere d’accordo in politica e nel modo di amministrare, ma il reciproco affetto non cessa mai di esistere e alla fine ci si ritrova. Insomma, un bel feuilleton I due però non hanno messo sù un sodalizio qualsiasi, ma un’importante alleanza politica che va ben oltre la storia dolciastra raccontata su Facebook. Faranno infatti una lista insieme e stanno preparando un progetto di governo per Perugia. Ne va insomma della qualità della vita di oltre 150mila persone. La lista si chiamerà Romizi, ma conterrà anche i candidati di Forza Italia, oltreché varia umanità indipendente. Ci sarà anche il sindaco uscente? Probabilmente sì. Sarebbe infatti ben strano che non partecipasse ad un’aggregazione che porta il suo nome: sarebbe il celebre va avanti tu…. Lui naturalmente è e resterà anche il leader degli Azzurri umbri e in questa veste dovrebbe gareggiare: una parte di lui sarà a capo di una lista civica e un’altra parte resterà uomo di partito, anzi il massimo dirigente di un partito. Impicci e magheggi della politica nostrana.
L’altro Andrea – il golden boy di minor successo – si presenterà come indipendente o preferirà dichiarare semplicemente il suo appoggio alla lista Romizi per poi entrare in scena solo alle elezioni regionali? Raccontano i soliti ben informati che stia aspettando che Paola Agabiti traslochi in Fratelli d’Italia e lasci libero il posto di leader della lista civica di centrodestra dove si piazzerebbe lui. Se ciò accadesse, per il nostro saltimbanco l’elezione sarebbe molto probabile. Per fare tutte queste capriole, persino complicate da raccontare, Romizi ha mollato in quattro e quattr’otto quelli che lo avevano portato alla vittoria nelle precedenti elezioni – quando si dice la fedeltà all’amicizia; mentre Fora, dopo aver abbracciato il sindaco uscente, è stato abbandonato dai CiviciX, l’organizzazione da lui creata. I due vicepresidenti infatti hanno manifestato il loro dissenso e si sono dimessi richiedendo il congresso. Una serie di personalità chiave come il sindaco di Spoleto (ndr. Governa col centrosinistra) hanno firmato un comunicato dove sta scritto che non ne vogliono sapere di seguirlo nell’abbraccio con Romizi. Ma il meglio di questa poco commendevole storia deve ancora venire. Entrambi gli Andrea fanno tutte queste manovre per conquistarsi un posto al sole e per appoggiare la meloniana Margherita Scoccia come candidata a sindaco di Perugia. E sembra che la trama della loro ritrovata amicizia sia stata in realtà un’idea di Prisco, Squarta e Zaffini.
Andrea Romizi, pur mollando i vecchi amici di Progetto Perugia, resta nella coalizione di centrodestra. Fora invece fa un triplo salto mortale carpiato: dopo aver sostenuto per due anni di voler essere il campione del centrosinistra nella sfida per Palazzo dei Priori e di volerne rappresentare l’anima moderato-centrista, diventa il primo alleato di Fratelli d’Italia. E un tale radicale cambiamento arriva dall’oggi al domani, senza fornire spiegazioni della sua scelta a nessuno se non quel raccontino da “Ragazzi della via Pal” apparso sui social. Maglioncino blu, camicia bianca, sorriso accattivante: è questo il nuovo look del trasformismo?