di Fondazione Ranieri di Sorbello
In questo 2023, anno delle grandi celebrazioni in occasione del quinto centenario dalla morte di Pietro Vannucci, il grande artista originario di Città della Pieve che dal capoluogo umbro ricevette il suo nome “di battaglia”, pensando alla sua figura, alla sua arte e a quanto questa sia stata una vera pietra d’angolo del Rinascimento, non siamo forse portati a considerare quanto la sua figura abbia risentito nel tempo di alterne fortune – se non veri e propri rovesci di fortuna – relativamente alla ricezione da parte di studiosi, appassionati d’arte e collezionisti, soprattutto stranieri, dal XVI secolo in avanti.
La mutata temperie culturale e artistica italiana sul fare del Cinquecento vede infatti predominanti figure come quella di un altro grande e indiscusso campione della nostra storia dell’arte: Raffaello, che pure del Perugino fu l’allievo più eminente, tanto eminente da adombrare con la luce del suo astro quella del proprio maestro, a suo tempo considerato non a torto «il meglio maestro d’Italia», per dirla con le parole di Agostino Chigi.
Interessante è rilevare e confermare questa mutazione di giudizio attraverso l’analisi dei numerosi resoconti lasciati dai viaggiatori stranieri che, dal Cinque-Seicento e Novecento, percorsero le strade del Bel Paese. Le descrizioni che questi viaggiatori hanno lasciato dei capolavori del Perugino sono un vero e proprio specchio della temperie culturale del tempo: riflettono infatti i gusti dell’epoca, le caratteristiche del viaggio, l’accessibilità e lo stato di conservazione dei luoghi nei quali si potevano ammirare (e in alcuni casi si possono ammirare ancora oggi) i capolavori del maestro di Città della Pieve.
Questa è in poche parole la base che ha portato all’ideazione della mostra “Raccontare il Perugino. Impressioni e resoconti di viaggiatori stranieri in Umbria alla scoperta di Pietro Vannucci” organizzata dalla Fondazione Ranieri di Sorbello nelle sale dell’Antica Biblioteca di Palazzo Sorbello-Casa Museo, la cui premessa è data dalla presenza all’interno della Biblioteca della Fondazione di un grosso nucleo di letteratura di viaggio, implementato nel corso degli ultimi cinquant’anni come diretta conseguenza del lavoro di ricerca di Marilena del Vecchi Ranieri di Sorbello, concretizzatosi con la pubblicazione del fortunato volume Viaggiatori Stranieri in Umbria, giunto alla terza edizione.
Maria Maddalena (Marilena) de Vecchi Ranieri, bibliofila e studiosa di letteratura di viaggio
La mostra, la cui realizzazione è resa possibile dal contributo erogato dal Comitato promotore delle Celebrazioni per il V Centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto “il Perugino”, vuole condurre il visitatore a riflettere sulle caratteristiche del viaggio alla scoperta dell’Arte umbra, presentandone sia gli strumenti di corredo (guide, manuali, “testi sacri”), sia le tappe principali (Perugia, Città della Pieve, ecc.), soffermandosi sui testi dei viaggiatori che illustrano gli elementi culturali ed estetici di un crescente interesse verso il Perugino.
Introdotta da un excursus sul viaggio in Umbria nei secoli, il percorso si articola in tre sezioni: il Gran Tour; l’Ottocento dal Romanticismo alla Bell’Epoca; il Novecento e l’inizio del turismo culturale arricchite da una selezione ragionata di importanti testi di viaggiatori e viaggiatrici con i loro commenti sulle opere di Vannucci. Il percorso terminerà con il ricordo della mostra dell’aprile 1945, 5° centenario della nascita del Perugino, alla Galleria Nazionale dell’Umbria, in collaborazione con i Monuments Men alleati.
A fianco del percorso storico e bibliografico si esporranno importanti reperti iconografici dalle collezioni della Fondazione, fra cui preziose tavole di scuola del Perugino, una matrice originale in rame sulle decorazioni del Collegio del Cambio e alcune stampe del XIX secolo, mettendo a fuoco quanto vari viaggiatori hanno scritto dei tesori all’interno sia di Palazzo Sorbello, sia di altre importanti collezioni private cittadine.
La mostra, proponendo una lettura dell’arte di Perugino suggerita dai resoconti di viaggio, presenta un taglio originale e inedito nel quadro delle iniziative e degli studi sul pittore e punta a proporre la ricostruzione, mutuata attraverso il racconto dei viaggiatori, della creazione di un’identità culturale dell’Umbria avendo come fulcro la figura e l’arte del Vannucci.
Il catalogo della mostra, curato da Ruggero Ranieri (presidente della Fondazione Ranieri di Sorbello), edito da Campisano, raccoglie contributi di Isabella Nardi, Alberto Sorbini, Diego Brillini, Silvia Blasio, Francis Russell, Claudia Pazzini e Cristina Galassi.