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di Ilaria Borletti Buitoni

Le Olimpiadi  dovrebbero essere di per sé una manifestazione che unisce, che avvicina tutti i paesi del mondo all’insegna dello sport ma anche di valori che possono essere condivisi: dopo l’apertura di Parigi le polemiche non sono mai state così accese, dopo Londra o dopo Pechino non capitò di leggere parole di insulto tra chi l’ aveva trovato  uno spettacolo grottesco e autoreferenziato e chi invece lo giudicava fantastico.

Mi ricordo Londra, un’ apertura così ironica, seppur piena di messaggi importanti, capace di essere quasi lieve. La gloria dell’Inghilterra c’era tutta ma senza compiacimento, senza volgarità senza voler stimolare divisioni. Mi ricordo di Pechino, grandiosa esposizione della potenza della storia cinese, perfetta rappresentazione di una sincronia tra i partecipanti  e il potere assoluto di quel paese affascinante. Non c’era cuore, c’era celebrazione ma la perfezione di quello spettacolo superava anche il disagio di tanta esternazione della propria grandezza.

L’altra sera a Parigi si è srotolato un racconto pieno di incongruenze, confuso, con qualche caduta ignorante e la pretesa di lanciare messaggi universali che invece sono stati divisivi. Alcuni momenti, con il fantastico gioco di luci sulla Tour Eiffel e Céline Dion con la sua voce magnetica hanno riscattato quello che, secondo me , era invece un’esternazione vanitosa ed  eccessiva del Presidente Macron peraltro ben coperto da una tettoia mentre la pioggia bagnava senza pietà tutti gli altri illustri ospiti compreso il nostro presidente della Repubblica che eroicamente ha aspettato il passaggio degli italiani.

La Francia è uno straordinario paese che ha dato i lumi e le rivoluzioni, arte e pensiero, immaginazione e stile al mondo: tutto questo non è stato raccontato se non in modo inutilmente riduttivo per far passare dei messaggi che non avrebbero unito come infatti si è visto, ma avrebbero solo dato la cifra della decadenza di un Occidente incapace di riconoscere nelle proprie radici la propria forza. E non è bastato lo spettacolo pirotecnico della mongolfiera per togliere un senso di disagio a chi ama la Francia e Parigi profondamente! E poi gli atleti, dimenticati se non al momento del passaggio della torcia, usati come messaggeri di questa nuova Francia. Dov’era lo sport? Nemmeno a quello si è voluto lasciare il suo degno spazio all’apertura delle olimpiadi di Parigi 20 24!