di Gabriella Mecucci
Franco Zaffini ha dato il benservito a Donatella Tesei. Lo ha fatto con un’ intervista al Corriere dell’Umbria dove dichiara che il suo partito “punta a guidare la Regione”. Che la Presidente “regnante” avesse poche chance di riconferma appariva già probabile, ma ora la sostituzione diventa praticamente certa. Tanto più che Zaffini non ha risparmiato critiche all’operato della giunta, assolvendo solo Enrico Melasecche. Sin qui i probabili successori di Tesei sembravano essere due: Andrea Romizi e Paola Agabiti. Ne spunterà un terzo di
Fratelli d’Italia? Quanto alla Lega può tenersi Umbertide e Foligno, mentre il suo collega di partito Marco Squarta farebbe bene a puntare sulle elezioni europee: questo lo Zaffini pensiero.
Intanto sta per essere tagliato il traguardo della presentazione delle candidature per le amministrative del prossimo maggio. E, al netto di qualche parziale novità dell’ultima ora, è già possibile fare un bilancio dello stato di salute della politica umbra e disegnare la mappa dei vinti e dei vincitori del primo round.
Terni è la città più importante che va al voto. Il secondo capoluogo di provincia dell’Umbria, centro industriale con circa centomila abitanti, fu strappato cinque anni fa al centrosinistra da una Lega in grande spolvero, che piazzò un suo uomo sullo scranno di primo cittadino. Oggi sembra passato un secolo. La crisi della politica è totale: il centrodestra ha messo in scena nella scelta del candidato sindaco uno spettacolo
inguardabile, fatto di risse, cambi di casacca a getto continuo, sceneggiate di ogni tipo. Dopo giorni, anzi mesi, di questo scontro scomposto si è raggiunta però un’unità di facciata che ha comportato la resa senza condizioni del Carroccio. Il primo cittadino, il salviniano Leonardo Latini è stato fatto fuori senza troppi complimenti. Nel corso della sindacatura l’avevano abbandonato quasi tutti i consiglieri del suo partito: gli era rimasto vicino solo qualche Tigellino, come a Nerone dopo l’incendio di Roma.
Forza Italia l’ha mollato appena ha potuto e Fratelli d’Italia da tempo aveva deciso di sostituirlo con un suo candidato che infatti ha piazzato: si tratta di Orlando Masselli. Non riproporre il sindaco uscente significa riconoscere che la sua amministrazione ha mal governato. Una verità questa inconfutabile, lapalissiana. Eppure, nonostante ciò, è molto probabile che il centrodestra vinca di nuovo. I suoi oppositori infatti si presentano alla grande sfida letteralmente a pezzi. Il campo invece di allargarsi si è ristretto. E il risultato finale è che ci sono tre o quattro candidati: ancora non è del tutto chiaro. Il Cinque Stelle Claudio Fiorelli potrebbe raccattare più consensi di Josè Maria Kenny, votato dal Pd e da altri (forse anche Azione?), mentre i civici presentano un uomo loro. La sconfitta è certa e potrebbe essere ancora più cocente di quanto si immagini. Il pirotecnico Bandecchi, presidente-padrone della Ternana, la cui candidatura all’inizio non appariva competitiva, potrebbe infatti diventare la grande sorpresa e finire con l’arrivare al ballottaggio come secondo, mentre Masselli risulterebbe primo. Se il centrosinistra non approdasse al secondo turno, perderebbe davvero la faccia. L’altro rischio è che il centrodestra vinca al primo turno. Sarebbe un esito inglorioso. Proprio per questo all’interno del Pd c’è un clima di grande tensione. Si narra di scontri durissimi che resteranno sedati sino alla consultazione elettorale, sperando che il voto sconfessi le previsioni più nere. Altrimenti, a Terni, inizierà una resa dei conti dagli esisti non del tutto prevedibili, ma che produrrà comunque una sorta di rivoluzione.
A Umbertide lo stato di salute della politica è migliore. Il centrodestra non senza qualche difficoltà conferma la candidatura del sindaco uscente, il leghista Luca Carizia. Il Carroccio quindi non è all’angolo come a Terni. Il centrosinistra invece continua ad essere diviso e presenta tre candidati: Sauro Anniboletti (Pd e altri compresi i Civici X di Fora) e Giampaolo Conti (Cinquestelle) Il “campo” non è largo ed è difficile prevedere la riconquista della cittadina che un tempo fu una delle roccaforti inespugnabili del Pci.
Corciano è l’unico Comune sopra i 15mila abitanti, dove il sindaco uscente è del Pd e dove lo schieramento di centrosinistra è unito. Presenta come candidato Lorenzo Pierotti, vice sindaco dell’attuale amministrazione, giudicata positivamente dai cittadini, e gode dunque di buone chance di vittoria. Il centrodestra però non dispera e punta su un giovane e rampante imprenditore: Daniele Padovano.
Col voto di maggio inizierà in tutta l’Umbria la grande lotta per spartirsi le candidature. A destra l’uomo forte è Franco Zaffini che darà le carte, vista anche la debolezza della Lega e la remissività di Forza Italia. Nel Centrosinistra sembra tutto in alto mare. Probabilmente Perugia è il luogo dove riuscirà a costruire il “campo largo”, o comunque un po’ più largo di quello ternano.